Un progetto culturale da scoprire e le nuove annate di una grande cantina: nel corso degli anni Biondi Santi è diventata un vero e proprio mito, così come il suo Brunello di Montalcino Riserva, ma oggi sorprende anche per l’approccio comunicativo.
L'azienda
Biondi-Santi è un nome che nel mondo del vino evoca blasone ed eleganza, longevità e grandi emozioni. Dall’acquisizione di Christopher Descours sono trascorsi ormai otto anni: nel frattempo l’azienda, con un tandem di vertice composto dall’amministratore delegato Giampiero Bertolini e dal direttore tecnico Federico Radi, si è proiettata in una dimensione evolutiva che integra uno stile senza tempo e lo attualizza.

L’impronta stilistica di Biondi Santi, che ha sede alla Tenuta Greppo, a un paio di chilometri da Montalcino, è da sempre quella che privilegia la freschezza alla potenza, basata su principi tra i quali la viticoltura rigenerativa, che garantisce il miglior equilibrio dei differenti suoli che contraddistinguono i terreni vitati dell’azienda.


I vini
Nel corso degli anni questa cantina è diventata un vero e proprio mito, così come il suo Brunello di Montalcino Riserva, vino conservato in bottiglie nude nelle celle de “La Storica”, luogo in cui si trovano tutte e 43 le annate prodotte dal 1888 (di questa ne rimangono solo due) a oggi. Soltanto quando una bottiglia esce dalla cantina vengono applicate etichetta e capsula e dal 2020 una retroetichetta che certifica la data del rilascio: il certificato “La Storica” viene rilasciato alle annate Riserva con almeno 10 anni, in numeri molto limitati. Nel 2025 a uscire sul mercato con questa certificazione è stata l’annata 1997, giocando sulle parole una di quelle davvero storiche per Montalcino.



Un vino che colpisce per la sua straordinaria vitalità e che conferma, semmai ce ne fosse stato bisogno, che quasi trent’anni sono un periodo relativamente breve per Biondi Santi. Abbiamo avuto modo di assaggiarlo e di goderne l’evoluzione nel bicchiere, con la sua acidità ancora vibrante e un’eleganza speziata davvero irresistibile, in occasione di un evento che ha visto in parallelo la presentazione delle nuove annate della casa toscana e la nuova edizione de La Voce di Biondi Santi. Rosso di Montalcino 2022 dalla personalità decisa, il Brunello di Montalcino 2019, piacevolmente armonico e il Brunello di Montalcino Riserva 2018 di grande finezza, sono stati quindi apprezzati ascoltando una parte del racconto di Consuelo Angioni, giovane talento del laboratorio di scrittura di Raoul Montanari, la quale ha vinto con “L’arbitro”, audiolibro inedito ispirato dal tema del 2025, ovvero l’eleganza.



Facendo un passo indietro, La Voce di Biondi Santi è un progetto di comunicazione nato nel 2022 che si muove su diversi canali, attraverso la diffusione di contenuti scelti e realizzati da Tenuta Greppo. Per ogni nuova annata presentata l’azienda sceglie una parola chiave che si lega allo spirito di Biondi Santi: eleganza è arrivata a seguito di equilibrio, meraviglia e rispetto. Per accedere ai contenuti basta andare sul sito web, sulla web app dedicata, oppure attraverso il Qrcode applicato sul collo delle nuove bottiglie.
