Una scelta funzionale allo stile di cucina dell’insegna, in cui i piatti della Penisola incontrano la modernità della presentazione: “Servo solo vini italiani eccetto lo Champagne”, ribadisce la miglior sommelier della Florida da Macchialina.
Crediti fotografici: Adam Del Giudice per Macchialina
La sommelier, il premio e la filosofia
Un riconoscimento di spicco ha illuminato la scena gastronomica locale con l'annuncio di Jacqueline Pirolo come vincitrice del premio Sommelier dell'Anno 2025 della Guida MICHELIN Florida. Insieme al fratello, lo chef Michael Pirolo, Jacqueline guida con maestria il comparto beverage di Macchialina, un'istituzione culinaria che da ben tredici anni delizia i palati della comunità di Miami.

La sua carta dei vini? Un omaggio alla ricchezza enologica italiana, poiché tutte le referenze provengono dalla Penisola, con l’unica eccezione dello Champagne! Scelta, questa, dettata proprio dallo stile di cucina, per trovare il giusto accordo con le creazioni dello chef Pirolo. In menu spiccano infatti parmigiana di vitello, spaghetti al pomodoro e cacio e pepe, più un tiramisù new style con panna e dulce de leche. Non da meno, la filosofia di Jacqueline si distingue per una marcata attenzione ai produttori locali, orientati a minimi interventi in vigna e una profonda valorizzazione della straordinaria biodiversità dei vitigni autoctoni italiani.

“Il criterio numero uno è cercare uvaggi meno noti, provenienti da regioni a loro volta meno note e da realtà di nicchia. Ma il secondo, altrettanto importante, è che il vino sia buono. Vogliamo assicurarci che abbia una sua personalità precisa, che si adatti alla nostra cucina e ai gusti della clientela”, spiega Jacqueline a Michelin in una recente intervista. D’altra parte, mantenere il costo finale in un determinato range garantisce l’accessibilità, altro aspetto fondamentale per l’insegna: “Nessuno qui deve pensare che, per via di un budget limitato, non sia possibile provare vini più interessanti o meno conosciuti. Cerchiamo di assicurarci che a ogni fascia di prezzo corrisponda un ampio ventaglio di scelte”.

Abbinamenti preferiti? La sommelier adora gli spaghetti al pomodoro preparati da Pirolo e li consiglia con un Cesanese o un Ciliegiolo, capaci di esaltare al meglio la sugosità del condimento. Nota, poi la sua passione per il Lambrusco: sebbene ora ne beva meno, è stato il suo primo grande amore, al punto da aprire un profilo Instagram proprio con lo pseudonimo di @lambrusco5744.

Oltre allo Champagne, Jacqueline potrebbe fare forse un’eccezione, in futuro, per il sake. Al momento non lo troviamo nella drink list di Macchiolina, ma “ho appena concluso il mio WSET, il livello primario per lo studio del sakè, solo per cercare di capirlo meglio”, confessa. “Non vedo l'ora di esplorare questa disciplina al di fuori della cucina giapponese e capire come il sakè può sposare altre culture gastronomiche”. Del resto, la giovane promessa del beverage in Florida è convinta che il ruolo del sommelier vada ben oltre il servizio di sala: “Non ci limitiamo a degustare vini e costruire pairing adeguati. Le drink list includono pure distillati e cocktail; inoltre, occorre saper gestire e guidare un intero team, collaborando al contempo con la cucina”.
