La classifica
Sono stati pubblicati ad inizio di giugno i risultati della nuova edizione del Decanter World Wine Awards, il concorso enologico più influente del mondo, giunto alla sua diciannovesima edizione, che come ormai accade da circa venti anni offre una mappatura alquanto dinamica e in trasformazione del mondo del vino a livello planetario. Come accaduto anche in altre edizioni, i risultati offrono sorprese, rivelando in alcuni casi la crescita in termini di qualità e coerenza di alcune nazioni, mentre per altre ne fotografa la mancanza.
Prima però di parlare dell’Italia è bene sottolineare alcuni numeri dell’edizione 2022 che fanno capire bene quanta importanza rivesta il Decanter World Wine Awards. Il record tracciato lo scorso anno (2021) riferito al totale dei vini degustati è stato superato con ben 18.244 vini provenienti da 54 paesi. In due settimane, quasi 250 esperti internazionali, tra cui 41 Masters of Wine e 13 Master Sommelier, si sono riuniti per giudicare le produzioni enologiche che si sono messe in discussione e, al termine di intense sessioni di assaggio, hanno premiato 50 Best in Show e assegnato 163 medaglie di Platino, 678 Ori, 5.900 Argenti e 8.074 Bronzi. Numeri da capogiro.

Per l’Italia è stato un anno emozionante e importante; degno di nota, direi. Al concorso sono state assegnate più medaglie ai vini italiani di qualsiasi altro Paese presente e in competizione. Dopo la Francia, infatti, il Belpaese ha ricevuto nove Best in Show, 24 medaglie di platino e 114 d'oro, con l'Italia centrale e meridionale che ha fatto passi da gigante avvicinando e in alcuni casi mettendo in pericolo posizioni stabili per i vini del nord. In particolare, la Sardegna e la Sicilia si sono fatte notare, ottenendo alcune vittorie nei Best in Show. Se per la Sicilia la buona performance in fondo stupisce ma non più di tanto, considerata la tradizione vinicola regionale, per la Sardegna si tratta di un primato assoluto, ottenuto con il suo Chessa, Cagnulari, Isola dei Nuraghi 2020. Realizzato con lo stesso vitigno del Graciano spagnolo, questo vino è stato descritto dai giudici come «aromatico, equilibrato e con una vivace complessità al palato, che molti in Spagna invidieranno».

Ma tra le regioni in crescita bisogna sottolineare le Marche, che si sono aggiudicate due medaglie di platino e tre d'oro, e la Campania, che si è portata a casa una Best in Show, due medaglie di platino e tre d'oro, rappresentando la migliore prestazione di sempre per entrambe le regioni. L'Abruzzo invece ha vinto la sua seconda medaglia di platino e l’Emilia-Romagna ha sorpreso con tre medaglie di platino: il primo anno per la regione a ricevere questo massimo riconoscimento. La Toscana si è aggiudicata ancora una volta la maggior parte dei risultati Best in Show d'Italia, facendo segnare la sua migliore performance di sempre con quattro medaglie assegnate a quattro vini eccezionali che è bene sottolineare in questa sede: il Cipriana, Bolgheri Superiore 2018; il Colmano, Riserva 2000, Vin Santo del Chianti; La Palazzetta, Brunello di Montalcino Riserva 2016; Riecine 2019, Chianti Classico Gran Selezione.


Anche il Friuli-Venezia Giulia, il Trentino-Alto Adige e la Val d'Aosta si sono fatte notare per l’alto numero dei riconoscimenti ottenuti, che superano di gran lunga i risultati del 2021. Restano sottotono ancora le performance di altre regioni quali il Lazio, che non riescono ancora a farsi notare come dovrebbero per la qualità che riescono a mettere in campo. L’appuntamento adesso è per l’edizione 2023 del Decanter World Wine Awards.
https://www.youtube.com/watch?v=aH8iT9GUkL8
Fonte: Decanter
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