Le 10 bottiglie della settimana di Luca Gardini
ROSSI
Elvio Cogno
Barolo DOCG Ravera Riserva Vigna Elena 2016

Un Barolo senza tempo, prodotto esclusivamente con uve di un clone spesso trascurato nelle Langhe, ovverosia il Nebbiolo Rosé, qui condito da rese bassissime, fermentazione spontanea e maturazione rigorosamente in botti grandi, da cui emerge il magistero di una cantina capace di spingersi, negli anni, a livelli qualitativi apicali, caratterizzate da precisione millimetrica del lavoro di cantina. Al naso ricordi di susina gialla e pesca. Tocchi balsamici con chiusura speziata e mentolata. In bocca denso, di grande espansione con richiami di arancia sanguinella. Tannini precisi ed eleganti con una chiusura selvatica di alloro. Grande beva e grande profondità.
MURI-GRIES
Alto Adige Santa Maddalena Classico DOC 2021

Una fama, quella del ‘vino di Bolzano’, il “Potzner”, anche chiamato “Vernetze”, già rinomato nel Medioevo, soprattutto nei monasteri e nelle corti della Germania meridionale. Poi, fin dalla fine dell’800, quando erano diffusissimo in tutta l’Europa del centro-nord. Muri-Gries, se vogliamo, è perfetta per raccontare questa storia di affermazione, ancora inimitabile nella sua attività di cantina-convento dalla storia lunga più di un secolo. Taglio Schiava-Lagrein per il loro Santa Maddalena, molto classico, concentrato di vocazione territoriale e grande lavoro di pulizia in cantina. Susine selvatiche, pepe fresco al naso, con sfumature di pepe rosa. Bocca succosa, salmastra, densa, di bella persistenza.
Ca’ del Baio
Barbaresco DOCG Asili 2019

Cantina Ca’ Del Baio, a Treiso, ovverosia famiglia Grasso, egregiamente rappresentata ora dalla quarta generazione, ovverosia dalle sorelle Valentina, Paola e Federica, che danno vita ad una linea di etichette ricca e raffinata, grande espressione della ricchezza di vocazione nelle Langhe. In questo Barbaresco DOCG Asili 2019 (dalle vigne aziendali più vecchie, collocate in uno dei cru più ricercati della tipologia, nel comune omonimo) compendia il meglio delle caratteristiche del Nebbiolo. Naso di marasche, con tocchi balsamici di eucalipto, poi sfumature di rabarbaro e chinotto. La bocca ha eleganza e precisione, con tannini salmastro-sapidi e ritorno fruttato.
BIANCHI
Tenuta di Fessina
Etna Bianco DOC A’ Puddara 2019

Ci mancherà immensamente, Silvia Maestrelli, il suo garbo, la sua gentilezza e l’eleganza innata, capace di essere ‘donna del vino’ semplicemente, senza forzature. Come spesso capita, tuttavia, la sua creatura Tenuta di Fessina di Castiglione di Sicilia, per la precisione Contrada Rovitello, le sopravvive, e sopravvive il lavoro svolto con Federico Curtaz, con cui l’ha fondata nel 2007, portandola in pochi anni ai vertici. Vigneti che arrivano fino ai 900 metri di altezza, sfruttando il microclima favorevolissimo del Vulcano. Un Carricante dell’Etna in purezza affinato con grande rigore, 9 mesi di botte. Naso molto varietale, con note di macchia mediterranea, cedro candito, fiori di camomilla, con iodatura finale. Il palato è salmastro-sapido con ritorno floreale-agrumato, bell’equilibrio, bella persistenza.
Villa Bucci
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Villa Bucci 2020

Un viaggio immersivo di enorme fascinazione, quello di Ampelio, nomen-omen, artefice, unico nel suo genere, di una lettura d’autore magnetica di una tipologia, il Verdicchio, che nel tempo è stata capace di ritrovare il proprio fil rouge, dimostrando inoltre, con l’evolversi in bottiglia, insospettabili doti di longevità. Questa versione in particolare, proveniente dalle vigne di ormai 45 anni della Vigna omonima, a Montecarotto, è vinificata e affinata con utilizzo esclusivo di acciaio. Bellissimo e raffinatissimo il naso, note di mela gialla, gelsomino e pepe bianco, con lievissima nota di frutta secca tostata. Densa, croccantissima e salmastra la bocca. Grande persistenza chiusa da ritorno fruttato-ammandorlato.
BOLLICINE
Gianni Tessari
Lessini Durello DOC Riserva Dosaggio Zero 2010

Gianni Tessari, uno dei pionieri del rilancio del Soave d’autore nella cantina di famiglia, negli anni ’80, qui nella nuova firm, omonima, a partire dal 2013, soprattutto a Roncà, negli ettari dedicati alla cura del Durella, ma anche Soave e Colli Berici. Questa una Riserva che serve sia ad avvicinare ad una tipologia in fase di rapida ascesa, proprio il Durello, ma anche come modalità di esplorazione dei limiti espressivi della tipologia. Naso di pesca Tabacchiera, poi timo cedrino e floreale, di gelsomino. La bocca è croccante e densa ma soprattutto croccante e salmastra, di grande persistenza, con ritorno fruttato-floreale.
Quinto Passo
Modena DOC Rosé Brut Metodo Classico

Il progetto di Famiglia Chiarli costruito intorno al Sorbara, interpretato in diverse versioni di Metodo Classico di grande raffinatezza, da anni si configura come un omaggio alla tipologia, costruito con un grande lavoro preparatorio sui cloni e sulle collocazioni dei vigneti, collocati sulla riva sinistra del fiume Secchia, da sempre tra i più vocati per la tipologia, ma anche sulla ricerca di blend di raffinatezza in blend con lo Chardonnay, come questa cuvée Paradiso, dal naso di lampone selvatico, con tocchi di salvia limonata, poi note di sottobosco, foglia di pepe fresca, dalla beva magnetica, salmastra, con ritorno della piccola frutta rossa e delle tracce officinali.
ROSATO
Zeni
Bardolino Chiaretto DOC Classico In Anfora 2019

Una famiglia, ormai arrivata alla quinta generazione di frequentazione con il settore vitivinicolo, attiva fin dal 1870 in zona Bardolino. Una linea di etichette solida, che va a soddisfare qualsiasi palato e occasione di consumo. Tra le bottiglie di successo sorprendente questo Bardolino Chiaretto da Corvina e Rondinella affinato in anfore di terracotta. Pesca dalla polpa bianca al naso, con sfumature di rosa selvatica, poi tiglio. La bocca è salmastra, con bella densità e croccantezza e ritorno fruttato-officinale.
DOLCE
Altesino
Sant’Antimo DOC Vin Santo

L’altra ‘anima’ ilcinese di famiglia Gnudi Angelini, ovverosia Altesino, azienda di tale storicità da essere stata, con il Brunello Montosoli, antesignana del concetto di vigneto unico, insieme alle raffinatissime interpretazioni di Grosso in purezza, che chiariscono le idee in maniera molto nitida sulle potenzialità del quadrante nord-est della denominazione, ha altre frecce al suo arco, tra cui questo splendido Vin Santo dal taglio classico, ovverosia Trebbiano più Malvasia. Albicocche disidratate al naso, tocchi di frutta secca tostata e fiori di zagara, bocca di grande succosità, salmastra, con ritorno fruttato-floreale e persistenza.
NATURALE
ALTURA
Maremma Toscana IGT Ansonaco Carfagna 2019

La poesia di Francesco Carfagna, ex professore di matematica, ex ristoratore di successo, poi grandissimo battistrada del clamoroso rilancio vitivinicolo dell’Isola del Giglio, collocazione fascinosa e di vocazione estrema. Francesco ne costituisce un esempio unico, interprete di diversi vini indimenticabili, in questo caso di un bianco che non assomiglia a nessun altro. Vigneti eroici, aggrappati agli scogli isolani, salvati dall’abbandono, tre etichette clamorose, come questa, da 100% uve Ansonica. Naso di caco, purea di albicocche, poi macchia mediterranea. Alla bocca denso e avvolgente, chiuso con ritorno iodato, lunghissima persistenza con ritorno fruttato e della macchia.