La frutta giapponese di eccellenza viene contaminata con i motivi dell’alta moda francese, mentre la cultura gastronomica orientale si tinge di fusion: così Natsuko Shoji ha sbancato i 50 Best.
La notizia
Arriva anche quest’anno il premio alla migliore chef donna d’Asia e a sorpresa va alla giovanissima Natsuko Shoji, chef di uno dei ristoranti più esclusivi di Tokyo, dove i coperti sono appena sei (ma fino a qualche tempo fa erano addirittura 4). Emerge dalle anticipazioni del sondaggio internazionale dei 50 Best, che verrà reso noto nella sua interezza il prossimo 29 marzo.
La traiettoria di Natsuko è iniziata presso il ristorante francese Florilege, sempre a Tokyo, oggi ben piazzato nella classifica asiatica e generale, rispettivamente al settimo e al trentanovesimo posto. Nel giro di tre anni, lo chef patron Hiroyasu Kawate l’ha promossa sous-chef, ma Natsuko già scalpitava per mettersi in proprio. Eccola, quindi, a 25 anni aprire il suo Été, ristorante di soli dessert ubicato nel quartiere di Shibuya, cui secondo un costume tutto giapponese si accede solo su invito.


Da quel laboratorio uscivano dolci che facevano notizia, spesso incrociando il mondo parallelo della moda. Vedi il dessert di fragole con l’iconico motivo a scacchi Louis Vuitton o quello di pesca con le texture della borsa Matelassé di Chanel. Tutti a base di frutta giapponese sceltissima e costosissima, cosicché la giovane è finita sulla bocca di René Redzepi e Ferran Adrià, fra gli altri, portando a casa il premio per la migliore pastry chef d’Asia nel 2020, mentre in suo interesse per il salato cresceva.

Oggi la formula è quella di un menu degustazione composto di dieci corse, che sposano la cultura gastronomica nipponica a motivi fusion. I 50 Best hanno seguito e premiato l’evoluzione con queste parole: “L’elegante cucina di Natsuko Shoji esprime perfezionismo, attenzione al dettaglio e visione creativa, meritando il riconoscimento quale migliore chef donna d’Asia”.
Fonte: lavanguardia.com
Foto: Crediti Ristorante Eté