Una nuova era: il ristorante come "opera totale". Da Ducasse Baccarat l'architettura diventa l'ingrediente segreto.
Il concetto di alta ristorazione sta vivendo una metamorfosi profonda. Oggi, un locale d'eccellenza non è più soltanto un luogo dove si consuma un pasto, bensì un'entità narrativa complessa, simile a una galleria d’arte o a una performance teatrale. In questa visione, l'ambiente non è un semplice complemento del cibo, ma l'elemento che lo plasma. È la ricerca della "costruzione totale": un'esperienza immersiva dove il design non è neutrale; funge, piuttosto, da calamita per un pubblico che cerca nel gesto decorativo e nell'atmosfera una destinazione prima ancora che un menu. Proprio per questo Ducasse Baccarat è stato insignito del prestigioso Prix Versailles durante una cerimonia tenutasi lo scorso lunedì 4 dicembre presso la sede dell'UNESCO a Parigi.

L’armonia tra cucina e spazio
In questa cornice di "ospitalità al passo con i tempi", come la definisce lo stesso Alain Ducasse, la cucina deve necessariamente dialogare con l'estetica. E, in effetti, il lavoro collettivo guidato da Ducasse con Christophe Saintagne, Robin Schroeder e la direttrice di sala Claire Sonnet, è pensato esattamente per "reinventare" l'atto del mangiare. In un luogo dove l'arredamento ha una personalità così dirompente, il servizio e i piatti non possono limitarsi a contrastarlo, ma devono vibrare alla stessa frequenza, rendendo la location un elemento distintivo tanto quanto la tecnica culinaria.

All'interno della "Camera delle Curiosità"
Ma cosa rende questo spazio così speciale? Il progetto, firmato da Aliénor Béchu con il team di Volume ABC, ha trasformato l'ex dimora di Marie-Laure de Noailles in una vera e propria "box delle curiosità". Il protagonista assoluto è il cristallo, trattato non come soprammobile, ma come un linguaggio architettonico. Spicca, sopra i tavoli, un "cielo" di gocce di cristallo realizzato a mano, mentre opere site-specific di artisti come Jean-Guillaume Mathiaut e Pierre-Yves Le Floc'h creano una densità visiva che cattura lo sguardo. L'obiettivo dichiarato da Laurence Nicolas (CEO di Baccarat) è l'emozione pura, una vetrina per l'audacia e la libertà creativa del marchio.

Il trionfo all'UNESCO: Il Prix Versailles
È proprio questa coerenza estetica ad aver portato il Ducasse Baccarat sul gradino più alto del podio durante l'ultima cerimonia del Prix Versailles presso la sede dell'UNESCO a Parigi: così, il premio internazionale per l'architettura e il design ha confermato il valore del progetto da una prospettiva diversa. Il Prix Versailles non giudica il gusto del piatto, ma premia la capacità di creare scenografie pubbliche straordinarie. Questo riconoscimento legittima una visione chiara: in un mondo dove l'immagine precede l'assaggio, la bellezza di uno spazio è, di per sé, un argomento culinario convincente.
