Dal recupero di un’antica struttura nel centro di Borgonovo nasce un piccolo resort con sette camere e un ristorante, Novo Osteria, espressione culinaria del grandioso progetto dell’imprenditore Gianni Maini. In cucina lo chef Daniele Lunghi, che reinterpreta le bontà del territorio piacentino con un tocco sartoriale.
Novo Osteria
La storia
Spesso, molto spesso, tutto parte da una idea. Come una sorta di illuminazione che dà luce a un sogno. E anche quando tutti cercano di dire che la strada intrapresa è impervia e di difficile realizzazione, nulla può distogliere dalla volontà di rendere concreta quell’idea.
Così a Borgonovo Val Tidone, cittadina della provincia piacentina, l’imprenditore Gianni Maini ha deciso di seguire quel progetto che da tempo rappresentava un vero e proprio desiderio: aprire un ristorante dove poter trasmettere il senso di accoglienza e di passione per la buona tavola che da sempre lo contraddistingue.
E non lo ha fatto nel modo più semplice, ma mettendo in piedi un lavoro preparatorio lungo tre anni. Un importante progetto di recupero di un’antica struttura nel centro di Borgonovo, che Maini ha voluto riportare all’antico splendore. Anzi, dando anche un tocco di eleganza e ricercatezza molto particolare: non solo ristorante, ma anche piccolo resort con sette camere (di prossima apertura). A ospitarlo, piazza De Cristoforis, di fronte al vecchio acquedotto del paese intitolato a Pietro Sacconi, patriota, esploratore e commerciante nato a Borgonovo, che oggi rappresenta uno dei pochi esempi ancora esistenti nel piacentino di architettura razionalista.
Le origini dell’edificio sono molto antiche, risalenti al 1000-1300. All’epoca ospitava un monastero, ma nel corso degli anni venne trasformato in locanda con la posta per il cambio dei cavalli. Negli anni ’50 prese il nome di Locanda Impero e diventò il simbolo della dolce vita piacentina. Qui, infatti, trovavano ristoro attori e cantanti del calibro di Mina e Celentano, che si esibivano nel teatro Capitol di Borgonovo, uno tra i più quotati anche a livello nazionale. Un “dolce ricordo” testimoniato dagli affreschi sulla facciata dell’edificio, ad opera dell’artista piacentina Anita Braghieri, che ritraggono eleganti signore dallo sguardo languido intente a osservare i passanti da una finestra immaginaria.
Dopo anni gloriosi, tutto il complesso venne chiuso e lasciato in uno stato di abbandono, fino a quando Gianni Maini ha scelto di ridargli nuova vita, facendo in tal modo anche un grande regalo al proprio paese. Era il 2018. Oggi, varcandone la soglia, la sensazione che si respira è di calore, di un abbraccio architettonico che deriva dal suggestivo cortile, dai particolari che riflettono l’anima dell’edificio vestita di eleganza, dall’ampia vetrata che mostra gli instancabili lavori della cucina dell’osteria.
Sono i lavori dello chef Daniele Lunghi e della pastry chef Simona Piccolini, compagni nel lavoro e nella vita, che hanno sposato fin da subito il progetto di Gianni. Novo Osteria è l’espressione culinaria di questo progetto di accoglienza. È la bontà del territorio piacentino reinterpretata e portata in tavola secondo la creatività dello chef. È semplicità di atmosfera da vivere, in un contesto curato e finemente arredato. Nessun eccesso. Nessuna stravaganza. Un luogo dove stare bene.
La cucina
“Per noi è importante accogliere il cliente facendolo sentire a casa, proponendo una cucina fatta di qualità ed eleganza”, così lo chef Daniele Lunghi sintetizza il concetto principe che regola Novo Osteria. A parlare nei suoi piatti è il territorio con i suoi prodotti tipici, qualche commistione in fatto di tecnica, e tanta stagionalità. È il ciclo della natura a regolare il “ritmo” del menu, la volontà di ricavare il massimo sapore dalla materia prima.
Poi c’è l’identità di gusto, la firma stilistica che Lunghi porta nelle sue preparazioni. Una firma che ha cominciato ad acquisire nitidezza a partire dai 17 anni, per poi delinearsi ulteriormente grazie a diverse esperienze e alla formazione con Ezio Santin.
Una base di sapere dello stile francese, insieme al lavoro sartoriale sulla materia prima, fanno il resto. Anzi, fanno tutto: “la cucina è una equazione, dove il 90% è materia prima, 5% idea e 5% tecnica. Non è vero che i piatti vengono sempre provati e riprovati prima di essere messi in carta, a volte nascono perfetti fin da subito. Quasi fosse una magia, ma sono gli ingredienti il vero segreto, e la consapevolezza di come lavorarli per esaltarne le peculiarità”.
“Presto molta attenzione a quello che scelgo di preparare, cercando di usare anche parti meno conosciute di vegetali e carne. Ma ho due punti fermi – spiega lo chef - il benessere dell’animale, e quindi la selezione di allevatori fidati, e la stagionalità di frutta e verdura. Poi osservo i clienti, quasi fosse uno studio antropologico. Perché il ristorante è come un teatro, tutte le sere si crea uno spettacolo diverso”.
Sapori forti, corposi ma calibrati. Nel menu si trova la pasta ripiena tradizionale della zona, impera la carne nelle sue diverse sfaccettature, la cacciagione e qualche incursione ittica come nel Fusillone, seppia, limoni e arachidi e il Merluzzo, carciofi e ceci.
Bella anche la cantina, non solo in fatto di etichette ma proprio per una visita a fine serata. Quasi una immersione nel passato, dove poter ammirare ancora una volta l’eccellente lavoro di recupero architettonico e storico.
Foto: Crediti Lorenzo Moreni
Indirizzo
Novo Osteria
Piazza De Cristoforis, 30/33- 29011 Borgonovo Val Tidone (PC)
Tel: 0523 340175 - info@novo-osteria.it
www.novo-osteria.it
Chiuso martedì e mercoledì a pranzo