Se siete amanti di enoturismo, di olioturismo o semplicemente coltivate nel vostro immaginario una sosta di charme nel silenzio della terra pugliese, in una masseria di pietra bianca immersa nel verde, c’è un indirizzo su tutti che dovete considerare e si chiama Amastuola.
La struttura
Lu mare, lu sole e lu vientu, direbbero in Salento, ma la Puglia è molto di più di tutti quei luoghi comuni che negli ultimi anni le girano intorno nel bene e nel male. La Puglia è terra di gravine, di olivi secolari e di vigneti, una regione fatta di borghi e di persone che vivono nella bellezza che sentono addosso senza peso. In questo caso andiamo nella provincia di Taranto, più precisamente a Crispiano nella terra delle Cento Masserie, un territorio caratterizzato da civiltà preistoriche, olivi secolari e una preziosa terra rossa che arriva fino alla piana di Manduria.
Quando entro nella vita dei paesaggi rurali la prima cosa che mi chiedo è come sarebbe viverci, scappare dalla confusione di una grande città e rifugiarmi nella tranquillità di quei tessuti che salvo rari episodi di cronaca non fanno mai rumore. Domande e riflessioni che durano poco, ma che trovano una naturale risposta in chi su quella terra prima ci nasce e poi decide di rimanere, come la famiglia Montanaro.
Imprenditori, titolari del marchio di serramenti Kikau, che hanno nel tempo deciso di ampliare e differenziare le profonde motivazioni che li legano alla loro terra investendo in un’azienda agricola con ricettività. Prendi quindi una collina, decidi di ristrutturare la masseria che la domina dal XV secolo e tutt’intorno, assolda un paesaggista spagnolo (Fernando Caruncho) per disegnare un’onda continua di vigneti (oggi biologici da 100 ettari), intervallati da oasi verdi contenenti olivi secolari. Di fatto un giardino dalla visione unica, lungimirante nella cura di una rara bellezza che è sempre figlia dell’eleganza. Predominano le linee essenziali, i materiali scelti con cura e una geometria mai spigolosa, quasi che quell’eleganza abbia premura di mantenere la discrezione del silenzio che la circonda.
Masseria Amastuola oggi è un wine resort che nella sua struttura a corte chiusa, circondata da tradizionali muri a secco, conta 18 accomodations tra suite e camere deluxe, producendo circa 13 etichette ricavate da vitigni autoctoni in coltivazione biologica. La suite padronale ha un terrazzo privato affacciato ai tramonti sul golfo di Taranto, mentre fuori dalle stanze, oltre che di una sala degustazioni e di un’ambiente neutro incastrato tra libri e un grande focolare, ci sono anche una piscina esterna che sfiora l’orizzonte e un ristorante che parla gourmet.
Amà è il nome dei tavoli che vengono vestiti di classico e serviti con accoglienza alla corte di Amastuola, negli spazi che una volta vedevano le stalle e ancora oggi conservano delle mangiatoie originali, un progetto gastronomico affidato alla cucina dello chef Luigi Chirico. L’attenzione verso l’autentico e l’intenzione di valorizzarlo con incessante ricerca e raffinata contemporaneità, rappresentano la visione che ha accompagnato sia l’imponente opera di restauro della masseria che il parallelo progetto di vinificazione e che oggi, senza compromessi, troviamo anche in quello ristorativo.
Il ristorante
Le sale sono ampie e di ampio respiro, l’impressione è sempre quella di essere avvolti dalla luce e nel lungo corridoio di tavoli apparecchiati, le volte laterali e colori caldi creano una fotografia in cui viene facile immergersi con agio. Le sedute sono comode e nelle calde sere estive c’è sempre quella brezza rubata al dehors, da cui gli spazi interni si dividono con grandi vetrate libere. Al tavolo la carta è di quelle che ti strappano l’appetito e superata la selezioni di pani home made, che non delude mai nella qualità delle lievitazioni, alle voci di partita c’è da divertirsi seriamente con le aspettative sulla cucina pugliese.
Lo chef Chirico prende la cucina dalla parte del gusto, gestendo gli elementi per centrare l’autenticità dei sapori coinvolti in pochi passaggi, ma essenziali nel rimanere legati alla riconoscibilità di ognuno. Dagli antipasti arrivano una Seppia con mandorla, acqua di zafferano, limone e aglio nero, un piatto di grande eleganza dove lo zafferano e l’aglio nero si amplificano fino alla pulizia del limone. Ottima la consistenza della seppia ottenuta in cottura e persistente la nota di mandorla, nel complesso un piatto piacevole che esalta ogni ingrediente. Deciso e di arrogata presenza è poi il Cardoncello brasato e fritto con tuorlo, canestrato, pinoli tostati e polvere di cappero. Un gioco di consistenze pieno, avvolgente, molto marcato nelle note di gusto e appagante di una componente grassa ben bilanciata.
La Mezza manica al ragù di polpo con cicoria, carote e peperone Crusco, è un primo piatto goloso dove la dolcezza del ragù e delle carote incontra con piacevole contrasto le note di amaro della riduzione di cicoria. Il ragù conserva una buona acidità e il peperone Crusco in polvere allunga i tempi di una persistenza gradevole.
Tra il coniglio e il rombo dei secondi, infine la scelta va sulla Lombata di manzo invecchiato al burro di caciocavallo, servita con zucca e fungo brasato. La cottura della carne, grazie a un processo di maturazione interessante, lascia la lombata tenera e gustosa in una consistenza appagante se imboccata con gli ottimi funghi porcini (in quell’occasione). Infine, davvero appagante per gli amanti dei dessert è il Taco croccante con mousse di ricotta, fichi secchi e salsa al caramello. Davvero ben bilanciato negli zuccheri, senza perdere di vista il lato goloso delle aspettative e con una qualità sulla ricotta davvero notevole.
Da un wine resort ci si potrebbe aspettare una carta dei vini centrata su sé stesso, qui invece troviamo anche una selezione di vini biologici che abbraccia tutta la puglia. Per chi preferisce i pairing, in questo caso cuciti addosso alle produzioni interne, può scoprire notevole la selezione di calici firmati Amastuola. Il servizio è di un gradevole grado di informalità, il personale è presente e mai invadente, ma soprattutto è preparato e costantemente cortese.
Posizionata a pochi chilometri dalla Valle d’Itria e a meno di un’ora da Polignano, Matera, Ostuni a dalle spiagge del Salento, nel complesso Amastuola è Puglia. Una destinazione che non delude, su tutta la linea di hospitality, se vuoi trovare l’autenticità di una regione intensa e avvolgente, ma raccontata con la raffinatezza necessaria a farti sentire esattamente dove volevi andare, ma allo stesso tempo fuori dal mondo. Eleganza, cura, ricercatezza e sano senso di accoglienza, ti portano dentro mura bianche a sfioro sul golfo di Taranto tra design negli spazi e gusto nell’esperienza. Così la famiglia Montanaro e la cucina di Luigi Chirico valgono sempre non solo la sosta, ma il viaggio.
SP42, 74012 Crispiano, TA, Italia
Telefono: 099 990 8025