Una dimora d’eccellenza dove tutto è orientato al lusso italiano fra arte, bellezza e cultura: dall’ospitalità alla cucina dello chef Stefano Mattara, Vista Palazzo consente agli ospiti di immergersi appieno nello scenario naturale del Lago di Como.
Rivoluzione sostenibile
Prosegue la collaborazione tra Reporter Gourmet e BMW Italia per una serie di contenuti incentrati sulla sostenibilità ambientale: con il supporto della piattaforma iFoodies, vi racconteremo l’approccio green di chef, produttori, viticoltori e artigiani che stanno rivoluzionando il mondo del food nel rispetto del territorio. Pronti a partire con noi per questo viaggio gourmet? Allacciate le cinture.
Vista Palazzo- Ristorante Sottovoce
L’hotel
“Portare il lusso dove ancora non c’è”: questo l’obiettivo, e quasi il claim ufficiale, che guida la scelta di ogni Hotel Vista Palazzo. Il brand nasce da un progetto iniziato con Bianca e Luigi Passera, rispettivamente terza e quarta generazione di una famiglia protagonista della storia dell’ospitalità italiana, e dal loro comune desiderio di offrire soggiorni indimenticabili in luoghi conosciuti per le loro caratteristiche di bellezza naturale e paesaggistica e di elevato valore culturale, artistico e storico. Insomma, non solo lusso fine a se stesso, ma anche intelligenza.
Gli hotel, al momento uno a Como e l’altro a Verona (con un progetto in corso nel sud italiano), fanno parte del Gruppo LarioHotels di proprietà della famiglia Passera, sono aperti tutto l’anno e si trovano all’interno di edifici d’epoca; il primo è nel centro città sul lungolago e il secondo nel centro storico della città di Romeo e Giulietta, nati rispettivamente nel 2018 e nel 2022. Diversi, ma accomunati da uno stile eterogeneo caratterizzato da pezzi di arredamento e produzioni artigianali contemporanee, omaggio alle tradizioni e alle bellezze italiane dove non manca ovviamente la vista mozzafiato -biglietto da visita come già il nome presenta.
“Il piacere dell’esperienza è il vero lusso del nuovo millennio”, afferma Bianca Passera, e come darle torto. Soprattutto rendendosi conto che l’esperienza più importante, quando si sceglie un hotel di questo tipo, è lo spazio in cui si riposa e la tavola in cui si mangia. E qui entrambi gli aspetti valgono il viaggio e la sosta (più prolungata possibile). La dimora cinque stelle lusso di Como è composta da 18 ampie suites curate con eleganti particolari tutti italiani, dove convivono pezzi iconici del design con arredamenti fatti su misura e realizzati dalle migliori realtà dell’artigianato tricolore: Dedar per i tessuti, Minotti Collezioni per le boiserie in mogano, i cinque diversi marmi dei bagni e del bancone dell’Infinity Bar che con la sua terrazza a 360 gradi offre un meraviglioso colpo d’occhio sul lago. Insomma, una ricerca importante e degna di nota che convince e appaga davvero tutti i sensi.
L’hotel è stato altresì inserito nella prestigiosa selezione World Luxury Hotel Awards 2022 vincendo il riconoscimento di Best Luxury Boutique Hotel – Italia. Ma il gioiello più luminoso è proprio all’ultimo piano; parliamo del ristorante Sottovoce, dove già il nome indica la sobrietà e la pacatezza di rilassarsi tra le poltroncine di questo luogo da cui ammirare un quadro disegnato dalla natura, il territorio del Lago di Como -che qui viene anche impiattato.
Il ristorante e lo chef
L’executive chef Stefano Mattara è uomo del territorio e cuoco navigato, un talento della cucina italiana che nel suo percorso ha affiancato chef stellati di fama internazionale e che qui, oggi, ha portato la sua versione di cucina molto personale. Il risultato è un’espressione del luogo che si somma al bagaglio fatto di tecnica e sguardo sul mondo, capace di aggiungere valore all’esperienza.
Agli ospiti la scelta fra i piccoli tavoli lungo la sala, che si estende in lunghezza o, su richiesta, il salottino privato (come fosse quello di una casa elegante e arredata con gusto) con tavolo tondo, divano e accesso ad una delle due terrazze da cui ammirare il paesaggio lacustre. Noi abbiamo optato per questa opzione da veri gaudenti ed è qui che la cucina di Mattara è andata in scena, ritmata e godibile. “Ho fatto le mie esperienze con grandi chef italiani (vedi l’Albereta, a fianco del maestro Gualtiero Marchesi) ma poi mi sono reso conto che avevo bisogno di focalizzarmi maggiormente sulle basi, su uno spaghetto al pomodoro e basilico per intenderci, e allora per dieci anni sono tornato a lavorare nelle osterie e trattorie lombarde e piemontesi a suon di pasta fresca, selvaggina e cucine incentrate su preparazioni a base di pesce, almeno prima di tornare nella mia Como e trovare questa ottima opportunità”, racconta lo chef classe ’82.
I piatti
La carta è disponibile per ordinare e provare liberamente, ma i menu degustazione proposti Sottovoce sono ben quattro: il principale a mano libera con i piatti “simbolo” (cinque) che raccontano il percorso gastronomico di Mattara negli anni, il “Sottovoce”, il “Vista”, e il vegetariano “Green”.
L’attacco iniziale di assaggi è chiaro e conciso: bon bon di pernice con chutney di mandarino e zenzero, chips di riso allo zafferano, riduzione di vitello e foglia di nasturzio al pepe, zuppetta di zucchine aromatizzata con acciughe.
Poi la trota salmonata aromatizzata, affumicata, caramellata al pino mugo, servita su cacao amaro, rape in osmosi di riso e crema al lime (“abbiamo tanto lago in menu, dal luccio al cavedano, dalla trota alla bottatrice, tutti forniti dal mio pescatore di fiducia che quotidianamente mi rifornisce con ciò che riesce a trovare”).
È la volta di un primo bilanciato e davvero ben riuscito, il riso carnaroli “Riserva San Massimo”, mantecato con burrata affumicata, gamberi crudi di Mazara del Vallo, crumble di pistacchio, arancia fermentata e germogli di pisello: “Ho deciso di tenere in carta un piatto che racchiuda tutta l’Italia, perché passeggiando nella mia città mi sono reso conto di sentire più lingue straniere che l’italiano; ho voluto quindi proporre una pietanza tricolore, in grado di rappresentare il paese intero”, spiega. Di sostanza e piacevolezza anche i bottoni ripieni del leggero zincarlin (formaggio locale) con coulis di frutti rossi e caffè o le croccanti alborelle in saor con cipolla cotta sulla cenere.
Percorsi enogastronomici che si snodano attraverso piatti innovativi e identitari, in grado di raccontare la passione di un cuoco e il suo territorio. E poi, se avete bisogno di rilassarvi o dedicarvi semplicemente all’arte del dolce far niente, ammirate il tramonto dall’Infinity bar, che sulle sue terrazze offre la possibilità di sorseggiare buoni drink e pensare al prossimo viaggio nel segno dell’alta godibilità.
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Indirizzo
Vista Palazzo
Piazza Cavour 24, 22100 Como
Tel: +390315375241
E-mail: info@vistalagodicomo.com
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