La Notizia
Bizzarre per ingredienti,
tecniche, sapori. Così sono definite le birre – 12, una per ogni mese dell’anno, in tiratura limitata – più originali prodotte nel birrificio di Borgorose (provincia di Rieti) avviato nel 2005 da Leonardo Di Vincenzo, che ha fatto della creatività (oltre che della qualità e ricerca) il proprio tratto distintivo. Dalla Fragus, fruit beer a tendenza acida con fragole aggiunte in fermentazione, all’Equilibrista realizzata facendo fermentare mosto di birra e di vino e lavorata come un Metodo Classico, non si tratta certo di birre da bere per ingannare la sete e il tempo ma che anzi “dialogano” benissimo con piatti d’autore.


Proprio dal ragionamento sull’incontro tra birra e cucina era nato lo scorso anno il progetto “Chef Bizzarri” che coinvolge cuochi creativi e aperti alla sperimentazione – nei piatti e nei calici – per cercare abbinamenti inusuali e stimolanti.


Se lo scorso anno erano stati coinvolti chef italiani come Adriano Baldassarre, Cesare Battisti, Davide Del Duca, Gigi Nastri e Niko Romito, ora il progetto è pronto a oltrepassare i confini nazionali. Dopo la serata d’apertura a Roma all’Osteria di Birra del Borgo che, il 23 novembre, ha visto duettare Salvatore Tassa, dalle Colline Ciociare di Acuto, e Gabriele Bonci, il pizzaiolo-chef che dirige la cucina dell’Osteria.


Il 25 novembre le bizzarre di Birra del Borgo sono state protagoniste a Parigi ospiti di Fulgurances. Il format “temporary” di Sophie Cornibert e Hugo Hivernat ha ora una dimora fissa a L’Adresse ma resta basato sull’idea di una cucina mutevole e in costante work in progress affidata a una brigata fissa in cui però lo chef alla guida cambia ogni 6 mesi: fino a dicembre tocca all’australiano Sebastian Myers, cuoco giramondo (già sous-chef di Nuno Mendes a Londra tra le altre cose) e decisamente pronto alla sperimentazione con i suoi piatti generosi e emozionanti che non hanno paura di giocare con abbinamenti e contrasti.


Il 29 novembre il progetto è sbarcato a Londra, da CUB: locale insolito, intimo e lussuoso, affianca alla cucina dello chef Doug McMaster – fondatore a Brighton nel 2014 di Silo, il primo ristorante britannico a rifiuti zero – i cocktail di Mr Lyan (al secolo Ryan Chetiyawardana), estroso barman già autore di bar apprezzatissimi come il White Lyan e il Dandelyan, sempre a Londra.

Mercoledì 10 gennaio 2018 il progetto farà tappa a Bruxelles, presso il ristorante Humphrey aperto nel 2015 da Glen Ramaekers, importatore di vini e liquori di qualità passato alla ristorazione; in cucina, lo chef Yannick Van Aeken in arrivo dalle cucine del Noma di Copenaghen e autore di una cucina ad alto tasso di contaminazione, ispirata alla cucina delle Filippine.

Il “tour bizzarro” si concluderà il 24 gennaio con il ritorno in patria, alla trattoria Trippa di Pietro Caroli (il patron) e Diego Rossi (alla guida della cucina), per dimostrare che anche nel caso di una proposta più tradizionale – seppur con un pêchant eccentrico come lo chef – buona birra e buona cucina hanno molto da dirsi.
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