Vini, Birre e Drink Week End Wine

Lazzari e il suo Berzamì, un Marzemino tutto da scoprire

di:
Marco Colognese
|
copertina lazzari marzemino

Il Berzamì di Lazzari Vini

L’azienda


Quando pensiamo alla provincia di Brescia da un punto di vista enologico, quella che stiamo per descrivere non è certo la zona che ci viene in mente per prima. La DOC di Capriano del Colle, compresa nei territori dell’omonimo comune, Flero e Poncarale, è infatti piuttosto piccola (gli ettari rivendicati sono meno di una quarantina) ma non per questo meno interessante, con un territorio che si trova su un altopiano, il Monte Netto, di terra di argilla rossa che arriva a 133 metri di altezza, proprio in mezzo alla Pianura Padana.



Anticamente qui la vite era coltivata quasi fosse una pianta medicinale, dato che il vino era considerato un buon rimedio contro la pellagra che infestava l’area. Pasquale Lazzari inizia a coltivare le sue viti intorno alla fine dell’Ottocento, ne prosegue l’attività il figlio Fausto, il quale lascia la gestione a Giovanni e Dario, i figli che ampliano la cantina.


Fausto Lazzari


A partire dagli anni ‘90 del secolo passato iniziano a produrre Capriano del Colle DOC e a loro volta coinvolgono i loro eredi Davide e Giordano.

Davide Lazzari


È una cantina moderna, quella dei Lazzari, molto aperta all’esterno con iniziative utili alla divulgazione della cultura enologica, come ad esempio le cene in vigna organizzate con i ragazzi di Finil Del Pret di Comezzano Cizzago, un bel locale che punta a valorizzare il suo territorio e gli ingredienti locali. Ci racconta Davide: La provincia di Brescia ha grandi e potenti denominazioni al suo interno: il nostro obiettivo è quello di salvare, dare valore e far conoscere la DOC Capriano del Colle con tutte le sue identità culturali. Il vino, per quanto si possa dire, non è un prodotto naturale, è invece un prodotto culturale, perché senza l’uomo non esisterebbe.


Il mio bisnonno si faceva il vino in casa, come del resto tutte le famiglie qui, poi è arrivato nonno Fausto che, amandolo, ha iniziato a introdurre un po’ di bianco: oggi siamo io, mio fratello, mio padre e mio zio e il nonno che ci dà ancora una mano e compirà 90 anni tra un paio di settimane. Figura chiave è anche Angelo Divittini che dell’azienda è agronomo e consulente enologico”.



Lazzari è una cantina attenta al rispetto dell’ambiente, del tutto autosufficiente dal punto di vista energetico grazie all’impianto fotovoltaico: pratica la viticoltura integrata tra le vigne Feniletti e Le Brede e il Brolo di San Lorenzo. Prosegue Davide: “Coltiviamo queste 3 vigne, ma il Brolo è sperimentale e non ancora in produzione. È un piccolo altopiano all’interno della collina del Monte Netto ed è l’unico brolo presente in tutta la Doc. Noi non ne siamo proprietari ma in affitto dalla chiesa.”

Vigna Feniletti



Parlando della filosofia dell’azienda, continua: “C’è un’identità culturale che sviluppiamo con il coinvolgimento della comunità locale; portiamo avanti due filoni di ricerca: primo, scoprire se esistono vitigni locali per eventualmente fare in modo di recuperarli e salvaguardarli, e secondo, riuscire a sviluppare il più possibile la caratterizzazione dei suoli, perché quelli che ne sviluppano una maggiore la cedono poi alle vigne. Quindi, se riusciamo ad avere un nutrimento molto più caratterizzato riusciremo ad avere uve più identitarie e legate ai suoli che coltiviamo e di conseguenza vini molto più legati agli stessi. Questo significa che non acquistiamo un grammo di uva da fuori perché altrimenti andremmo a cambiare completamente i vini che produciamo.”


In termini dimensionali l’azienda possiede 14 ettari di vigneti e 5 di bosco, “ma in produzione ne abbiamo solo 9,5, perché alcuni sono nuovi impianti e altri terreni recuperati di recente sono ancora un po’ troppo poveri per essere utilizzati per fare vino: li abbiamo recuperati più di recente, quindi devono ancora ri-sviluppare quell’identità territoriale e di suolo che a me interessa. Per fare questo applichiamo uno studio in particolare dove sperimentiamo diverse tecniche agronomiche per capire quale dia il risultato migliore e questo, che si chiama Biodiversity Pass ed è un marchio registrato dallo studio agronomico Sata, prevede la conta della biodiversità microbica dei suoli. Oggi siamo completamente certificati biologici.


Il vino


Tra le etichette prodotte, tutte degne di nota, ci ha colpito la freschezza del Berzamì, nome dialettale che indica il vitigno con cui è prodotto.


Il Marzemino è il re incontrastato della collina del Monte Netto, un marcatore culturale dei territori a suo tempo stabilmente dominati dalla Serenissima Repubblica di Venezia, tra i quali Capriano del Colle. Da una ricerca della facoltà di Agraria dell’università di Milano nel 2001 ne abbiamo recuperato 2 biotipi locali, presenti solo sulla collina del Monte Netto. Oggi tutte le uve di Marzemino sono figlie di questi 2 cloni.”


Il Berzamì, da uva Marzemino in purezza, è un vino affinato prima in acciaio e poi in bottiglia, dal profumo che sprigiona un deciso sentore di frutta rossa e lamponi con note floreali, in particolare di viola. In bocca è armonico e ha una bella morbidezza. Non è un vino particolarmente complesso e la sua pregevole immediatezza lo rende ideale abbinato a insaccati mediamente stagionati ma anche a primi piatti a base vegetale. Un assaggio da scoprire.


Indirizzo


Lazzari Vini

Via Mella, 49, 25020 Capriano del Colle BS

Tel:  030 974 7387

Sito web

Wine Reporter

mostra tutto

Rispettiamo la tua Privacy.
Utilizziamo cookie per assicurarti un’esperienza accurata ed in linea con le tue preferenze.
Con il tuo consenso, utilizziamo cookie tecnici e di terze parti che ci permettono di poter elaborare alcuni dati, come quali pagine vengono visitate sul nostro sito.
Per scoprire in modo approfondito come utilizziamo questi dati, leggi l’informativa completa.
Cliccando sul pulsante ‘Accetta’ acconsenti all’utilizzo dei cookie, oppure configura le diverse tipologie.

Configura cookies Rifiuta
Accetta