Vini, Birre e Drink Week End Wine

Zero 140 di Enrico Serafino, l’Alta Langa che matura sui lieviti 12 anni

di:
Marco Colognese
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copertina enrico serafino

Zero 140 pas dosé di Enrico Serafino

L'azienda


Note per la loro bellezza, per la ricchezza dei paesaggi e per la varietà di prodotti enogastronomici, le Langhe sono un territorio che vale la pena frequentare. Enrico Serafino è un’azienda che della storia di quest’area del Piemonte, prima zona viticola italiana a essere riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2014 con Barolo, Roero e Monferrato, fa parte a pieno titolo. Attualmente di proprietà della famiglia Krause Gentile, famiglia che ha voluto rispettare in toto lo spirito del fondatore, fatto di attenzione al dettaglio conservando un’anima artigianale.


Enrico Serafino, erede di una famiglia molto benestante di Romano Canavese e privo di legami con il mondo enologico, a ventitré anni decide di cambiare vita e si trasferisce da Romano Canavese a Canale d’Alba con l’idea di produrre vino. L’idea era quella di realizzare “vini di lusso, bianchi rossi e spumanti dai migliori vigneti del Piemonte”. La sua reputazione cresce e verso la fine del secolo inizia a esportare i suoi vini all’estero, partecipando anche alla prima Esposizione Universale del XX secolo a Parigi nel 1900 ed è uno dei pochi produttori chiamati all’Esposizione Internazionale di Torino che celebra il cinquantesimo Anniversario dell’Unità d’Italia.



Serafino si spegne nel 1918 e sono i suoi figli a prendere le redini della cantina che continua a crescere riscuotendo successi e riconoscimenti. Nel 1989 l’azienda viene acquisita dal gruppo Barbero: è allora che inizia il Progetto Alta Langa. Otto anni dopo vede la luce la prima bottiglia di quella che diventerà Alta Langa Docg. Quando i Krause Gentile diventano proprietari della Enrico Serafino nominano presidente una figura importante del vino piemontese come Nico Conta.


Kyle Krause racconta:” Sono cresciuto con una madre italo-americana e sin da bambino sono stato influenzato dalla sua cultura del cibo e del vino. Quando ero piccolo la maggior parte dei miei amici voleva crescere per diventare un pompiere. Io, invece, volevo diventare un produttore di vino. Acquisire una cantina in Italia era un sogno della mia famiglia da molto tempo e la Enrico Serafino mi ha aiutato a raggiungerlo.” Decisamente originale la scelta dell’azienda nei confronti dell’ultima edizione di Vinitaly, perché lo stand c’era ma è rimasto vuoto a ricordare la responsabilità sociale, da sempre pilastro per l’azienda, dando appuntamento per il 2023.



Le parole del presidente Conta sono state: «La pandemia continua a destare preoccupazione e impone a noi aziende di tutelare i nostri lavoratori e tutti i nostri clienti. Vinitaly è un evento fondamentale per la presentazione dei propri vini e parte integrante dell’esperienza è la degustazione dei prodotti, oltre che la vicinanza sociale con amici e clienti provenienti da tutto il mondo. A tutti i nostri clienti e collaboratori diamo appuntamento al 2023, certi che la situazione permetterà di svolgere l’evento con premesse migliori.»


L’azienda lavora su 14 ettari di proprietà nelle Langhe e 11 nella zona del Roero, 25 ettari in totale ai quali si aggiungono altri 35 ettari di agricoltori conferitori controllati dai tecnici della Casa: in tutto si producono circa 350.000 bottiglie. Se la produzione prevede Barolo, Barbaresco, Picotener, Nebbiolo, Barbera d’Alba e d’Asti e Roero Arneis, fiore all’occhiello sono gli spumanti Alta Langa Docg.


Il vino


In particolare, ci è piaciuto il carattere di elegantissima complessità di Zero 140 pas dosé, metodo classico che possiede il record della lunghezza di affinamento in Italia. Cuvée di Pinot Nero all’85% e Chardonnay al 15%, matura infatti sui lieviti per quasi dodici anni. La vendemmia è esclusivamente a mano e le uve vengono sottoposte a una procedura di doppia cernita su tavoli vibranti al 100% esenti da convogliatori a coclea. Il mosto viene fatto fermentare in acciaio inox a temperatura controllata e resta sulle fecce per sei mesi con periodico bâtonnage.


Affina per almeno 140 mesi sui lieviti e la sboccatura è tardiva. Nessuna liqueur d’expédition è utilizzata. Bellissimo il naso, molto complesso e con sentori di frutta secca e frutta candita. In bocca conferma la sua articolata complessità, con una spiccata acidità che ne prolunga il sorso, un’evidente nota sapida e un finale lunghissimo. Un vino notevole.


Indirizzo


Enrico Serafino

Corso Asti, 5 – 12043 Canale (CN).

Tel. 0173 970474

Sito Web

Wine Reporter

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