Vini, Birre e Drink Wine Reporter

I vini da bere questa settimana: le 10 bottiglie consigliate da Luca Gardini in esclusiva per Reporter Gourmet. Secondo numero

di:
Luca Gardini
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I 10 vini della settimana di Luca Gardini

Secondo numero - 31 gennaio 2022


Rossi


1.Paternoster

Aglianico del Vulture DOC Don Anselmo 2017


Uno scenario magnifico, quello di Barile, in provincia di Potenza, dove la famiglia Paternoster si occupa di vini da ormai 100 anni in un territorio di matrice vulcanica dalla vocazione unica. Convinzioni biologiche ora approdate alla certificazione che completano una cura in campagna che genera materia prima sontuosa. Questo, un Aglianico maestoso, lana e velluto insieme, naso di fragoline di bosco, ribes rosso e noce moscata, alla bocca grande intensità: croccante, teso, di lunghissima persistenza.

2. Castello di Volpaia

Chianti Classico DOCG Riserva 2018

 

Un piccolo gioiello di borgo, dagli anni ‘60 proprietà della famiglia Mascheroni Stianti. 45 ettari di vigneti armonizzati al panorama circostante, un progetto biologico caratterizzato da grande cura in campagna, destinato a tramutarsi, in bottiglia, in vini impeccabili. Come questa Riserva, sofisticata, elegante e fascinosa, un’ode alla grandezza. Piccoli frutti rossi al naso, lampone su tutti, tocchi di alloro, note iodate e chiusura su tonalità di eucalipto. La bocca rivela succosità, densità e croccantezza, con tannini iodati e ritorno di piccoli frutti rossi.

3.Giovanni Rosso

Barolo DOCG Cerretta 2017

 

Dal cru omonimo in Serralunga d’Alba, una delle etichette che evidenziano la ricerca della massima qualità possibile in Langa; da una cantina ultracentenaria, da tempo punto fermo del panorama vitivinicolo. Accuratezza di vinificazione, stili classici e misurati, senza mai essere austeri, eccellente qualità media delle varie release. In questo caso, naso di lamponi in confettura, con tocchi di gardenia, chinotto e finale sulle note del pepe bianco. Bocca con tannini sapido-salati, persistenza lunghissima.

Bianchi


4.Tornatore

Etna Bianco DOC Zottorinotto 2019

 

Il nuovo, sempre magnificamente compiuto cru ‘in bianco’ di Tornatore, cantina di grandissima affidabilità collocata a Castiglione di Sicilia, versante nord dell’Etna. Uve Carricante in purezza da vendemmia manuale, fermentazione ed affinamento in barrique rovere francese. Nettarina, chiodi di garofano e sferzate di timo cedrino al naso, bocca croccante e sapida, con ritorno fruttato e finale con ritorno delle spezie dolci.

5. San Salvatore

Paestum IGP Fiano Pian di Stio 2019

 

Una terra dalla grande vocazione enoica, rinomata già ai tempi dei Greci: Parco Nazionale del Cilento, l’area ricompresa tra i comuni di Stio, Paestum e Giungano. È qui che Peppino Pagano decide di fondare San Salvatore, ora un ecosistema di biodiversità capace di regalare, tra gli altri, questo Fiano memorabile, affinato in solo acciaio. Giallo paglierino intenso, pesca-noce dalla polpa bianca al naso, cenni di macchia mediterranea, poi timo cedrino, bocca tesa e croccante, con tocchi acido-sapidi, profondo, con chiusura ammandorlata.

Bollicine


6. Contadi Castaldi

Franciacorta DOCG Satèn 2016


Un’antica fornace riconvertita negli anni ’80, la mano ‘magica’ di famiglia Moretti negli spumantizzati (e non solo) in zona franciacortina. Una linea di etichette dove la pulizia di fattura e il magistero di cantina si abbinano alla facilità di beva. Tra gli altri, questa pietra angolare della tipologia Satèn, da 100% Chardonnay. Al naso è teso con sentori di nespola, salvia limonata, note iodate e finale balsamico. Bocca ampia con bollicine croccanti, sferzate acido-saline e ritorni di pompelmo rosa. Finale profondo, grande bevibilità.

7. Colesel

Valdobbiadene DOCG Prosecco Superiore Extra Dry Fontana Vecia


Colesel, che famiglia Bortolin conduce con grande competenza da ormai cinque generazioni, è una di quelle realtà capaci di garantire bella qualità media insieme a numeri di tutto rispetto. Frazione di Santo Stefano e Cartizze, 16 parcelle frutto di raffinata selezione clonale, materia prima di grande pregevolezza. Dimostrazione lampante in questo Fontana Vecia, bergamotto e kiwi al naso, con tocchi di maggiorana fresca e iodatura finale. Bocca con bella bollicina persistente, ritorno della frutta fresca e lunga chiusura agrumata.

Naturali


8. Paraschos

Venezia Giulia IGT Ribolla Gialla 2018


Evangelos Paraschos approda da Salonicco alla Trieste degli anni ‘70 con il sogno di diventare farmacista. Poco dopo inizia ad appassionarsi alla vite. Prima poche bottiglie da vendere al ristorante di famiglia, poi, finalmente, nei 4 ettari di proprietà, a Slatnik, tra San Floriano e Oslavia, trasformando Cantina Paraschos in punto di riferimento del vinnaturismo italiano. Dimostrazione ne è questa Ribolla sontuosa, affinata in anfora per 6 mesi, naso di susina gialla, pepe bianco, salvia limonata e gelsomino. La bocca è tesa e salata, il finale lunghissimo.

Dolci


9. Dario Coos

Colli Orientali Del Friuli DOCG Picolit 2018


Piccolo ma sontuoso capolavoro di equilibrio da una cantina-simbolo di Ramandolo, 5 ettari che beneficiano del microclima peculiare di quest’area dei Colli Orientali del Friuli dove si coltiva vite, con grande vocazione in ambito ‘passiti’, fin dal 1800. Questo, un magistrale Picolit appassito sui graticci e successivamente spremuto in maniera soffice, ha naso di nettarina matura, fiori di acacia e salvia fresca. Bocca vellutata, densa e compatta, con bellissima persistenza.

Rosati


10.Castello di Montepò

Toscana Rosato IGT JeT 2020


Cuore pulsante della storia moderna di Biondi-Santi, il Castello di Montepò è il ritorno allo splendore di uno splendido maniero maremmano di origine medievale, le cui prime tracce risalgono all’anno 1000. Un territorio collinare dove vigna e ulivo crescono in simbiosi, rubando spazio a boschi e macchia mediterranea. L’ultimo nato di casa è questo Grosso magistralmente vinificato ‘in rosa’, dal naso di bergamotto e piccoli frutti rossi, lampone su tutti, con una chiusura di fiori di acacia. Alla bocca è sapido, teso, di bella persistenza e con finale dal ritorno agrumato.




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