Vini, Birre e Drink

Non c'è dubbio, sono proprio loro: le 10 birre più costose del mondo

di:
Massimiliano Bianconcini
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copertina birre artigianali

La Notizia

Vini rossi, champagne e liquori pregiati dal lungo invecchiamento, whisky e ron (ma non solo), in alcuni casi possono essere considerati dei beni rifugio e essere utilizzati per fare investimenti a medio e lungo termine. A patto, naturalmente, di non lasciarsi tentare e di non aprire la bottiglia nemmeno per annusare i probabili, delicati aromi che i liquidi sono in grado di conservare. Pochi sanno però che volendo è possibile stilare anche una classifica delle birre più costose al mondo e che queste non sono poi così lontane dal sorprendere gli appassionati del luppolo per i loro costi.

Nella top ten non ci sono le più popolari o conosciute. Bisogna piuttosto pensare a prodotti di nicchia, che utilizzano materie prime di eccellenza e la cui tiratura limitata spiega i motivi dei prezzi elevati, che in alcuni casi possono superare il migliaio di dollari. Altre produzioni invece sono da anniversario, realizzate appositamente per celebrare eventi particolari o per raccolta di fondi per la beneficenza. In tutti casi però la spinta per fissare il prezzo finale è data dalle aste, che vedono protagonisti i soliti collezionisti di rarità

 

Spiegato questo, non deve quindi meravigliare se al primo posto tra le bionde fermentate troviamo una birra che al suo possessore è costata oltre 500 mila dollari. Si tratta di un unicum dal valore storico assoluto: la Allsopp Arctic Ale, il cui prezzo esorbitante è dato dal fatto che è stata prodotta oltre 140 anni fa e appartenuta alla spedizione artica del 1875, guidata da Sir George Nares. La cassa pare che sia stata ritrovata in modo fortunoso in un garage inglese e messa all’asta per questa cifra record. È bene notare che in questo caso si parla di una cassa e non di una singola bottiglia, quindi chissà quale sarà il prezzo unitario della bottiglia. I maligni comunque malignano sul fatto che l’acquirente non avrà mai il piacere di gustarla, sebbene la cassa abbia avuto la fortuna di conoscere il freddo artico. 



Il secondo posto è occupato invece dalla Antarctic Nail Ail , che sembra quasi volutamente rivolgersi al polo opposto, almeno nel nome, in una sorta di revancha. Costa solo 1.815 dollari. Un prezzo decisamente alto per una birra, ma non come la precedente. Il valore finale della bottiglia, fissato in un’asta internazionale, ha tenuto conto anche del fatto che ne sono state prodotte solo 30 bottiglie. Il ricavato è stato devoluto in beneficenza, tolte le spese.


Il terzo posto del podio è invece occupato dalla Cantillon Loerik 1998 che costa 1.722 dollari. La Loerik in questione è protagonista di un particolare processo di conservazione, cosa che ne fa lievitare il costo (è proprio il caso di dirlo, trattandosi di birre). In questo caso il valore è tutto suo ed è merito della tecnica di produzione. Non tutti però sono disponibili a spendere quella cifra per gustarla al tavolino di un bar. 

Sicuramente più abbordabili sono le birre che occupano le posizioni inferiori che incidono comunque non poco sulle tasche dei consumatori. In questo caso il range varia dai 765 dollari di una Brewdog ai 75 dollari di una Tutankhamun. Eccola lista completa fino al decimo posto: 

  1. Brewdog The End of the Story – 765 dollari  

  2. De Cam e 3 Fonteinen Millennium Geuze 1998 – 616 dollari  

  3. Carlsberg’s Jacobsen Vintage – 400 dollari  

  4. Schorschbock Schorschbock 57 – 275 dollari  

  5. Samuel Adams’ Utopias – 199 dollari 

  6. Brewdog Sink the Bismarck – 107 dollari 

  7. Tutankhamun Ale – 75 dollari 


Fonte: investireoggi.it

Wine Reporter

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