I ristoranti più remoti e affascinanti del mondo secondo 50 Best: percorsi unici in luoghi estremi, tra paesaggi mozzafiato e avventure indimenticabili, dove il viaggio verso la tavola diventa parte integrante dell'esperienza gourmet irripetibile.
La notizia
Location estreme, in mezzo al blu dell’oceano o sul picco di una montagna, nella profondità di una foresta o su un’isola selvaggia: oggi più che mai, mangiar fuori significa compiere un’esperienza in luoghi dove non si arriva per caso. Ecco i sette imperdibili secondo The World’s 50 Best Restaurants.
The Social Haus, Montana, Usa
In un resort fuori dal mondo, sui limiti di un ranch sterminato, i coraggiosi visitatori trovano ad attenderli dodici ville e un ristorante, The Social Haus, foderato di pregiato legno Shou Sugi Ban, con enormi finestre sulla pineta. A dirigerlo è lo chef Brandon Cunningham, che propone percorsi altrettanto avventurosi da otto portate e memorabili colazioni.
Mingary Castle, Kilchoan, UK
Sull’estremità orientale della terraferma britannica, nella penisola di Ardnamurchan, il castello era una residenza nobiliare dalla postazione strategica. Oggi lo chef Colin Nicholson ne ha fatto una destinazione gastronomica, valorizzando le tipicità della Scozia occidentale in piatti indimenticabili.
Paradiso Mountain Club, St Moritz, Svizzera
Si chiama Paradiso ed è un luogo di delizie già per gli occhi, il ristorante del rinomato Badrutt’s Palace, con la sua vista affacciata sui laghi dell’Engadina. D’inverno è un must la raclette con il vin brûlé, mentre d’estate la cucina acquista accenti mediterranei, da accompagnare con una ricca selezione di vini.
Ithaa Undersea Restaurant, Maldive
Ubicato cinque metri sotto il livello del mare, fra le sfilate degli squali e lo scintillare dei coralli, questo ristorante raddoppia l’emozione con una sequenza di piatti preziosi e stagionali a base di pesce. Sfidante il dress code, che invita a tirar fuori il Poseidone o l’Anfitrite che si nascondono in ciascuno di noi.
L'Evo, Nanto, Giappone
Nei pressi dei monti Tateyama, laddove le acque dolci del Toga e del Momose sfociano in una baia pescosa, la città di Nanto vanta il patrocinio Unesco grazie all’autenticità del suo stile di vita e delle sue tradizioni. Qui lo chef Eiji Taniguchi ha creato una locanda dove serve un degustazione da 13 portate a base di ingredienti locali, dalla selvaggina ai frutti di mare.
Soneva Kiri Treepod Dining, Koh Kood, Tailandia
È attraverso zip-line che si svolge il servizio nelle navicelle sospese del Treetop Dining di Soneva Kiri, nel cuore della foresta pluviale di Koh Kood, in Tailandia. Ma si può mangiare anche con vista sulle cascate o sulla spiaggia incontaminata. Per non parlare di Tuk’s Kitchen, dove in mezzo alle mangrovie è possibile assaggiare specialità thai e frutti di mare locali.
Under, Lindesnes, Norvegia
Ha le sembianze di un enorme periscopio parzialmente sommerso o di un edificio rovinato in mare, il ristorante Under, che sette metri e mezzo sotto il livello del mare spalanca le sale sottomarine più grandi del mondo. Qui lo chef Nicolai Ellitsgaard distoglie l’attenzione dai branchi di pesci e dalle increspature dell’acqua, servendo un degustazione di 12 corse stagionali in un ambiente altrettanto laconico, nello stile del design nordico.