“La nostra etica legata alla natura è evidente non solo nel ristorante, ma anche nelle camere dell'hotel”. Una coppia trasforma la sua locanda di campagna con 5 stanze in meta ambìta dai travellers: ecco la storia.
L'hotel
"Questa è la dimora di uno chef, di un agricoltore e di una famiglia”: tre figure, chiare e semplici, tre come le tre stelle Michelin e le tre chiavi della Guida, nuovo riconoscimento che certifica le migliori esperienze alberghiere del mondo. Con questa descrizione, Kyle Connaughton racconta il suo Single Thread, un piccolo albergo con appena cinque stanze per gli ospiti, eppure insignito dei più importanti riconoscimenti in ambito enogastronomico e alberghiero.
Nel cuore di Healdsburg, dove si trova la regione vinicola più famosa della California, circa otto anni fa Kyle e Katina Connaughton hanno inaugurato un mini-ristorante. Nel 2018 l'insegna ha ottenuto due Stelle MICHELIN, seguite nel 2019 dalle Tre Stelle. Nel 2021, la stampa ha cominciato a parlare del SingleThread come di una delle forze trainanti di Healdsburg, trasformandola da una "sonnolenta cittadina di campagna" a una destinazione famosa in tutto il mondo.
Questo successo straordinario si deve, in gran parte, a un profondo rispetto, che i proprietari del SingleThread nutrono (secondo i codici antichi di ospitalità giapponese) nei riguardi del territorio e dei loro clienti. Proprio lungo la strada del Single Thread, si estendono infatti i quasi 10 ettari di terreni agricoli biodiversificati, uno tra gli ingredienti segreti che i coniugi riversano nella loro rinomata cucina nipponica a chilometro zero. Siamo negli USA, ma qui si respira appieno la filosofia orientale. "La nostra ospitalità è sempre stata incentrata sull'accoglienza", afferma Kyle Connaughton, parlando sia del ristorante che della locanda che hanno costruito sopra, realizzando questo contenuto hotel. "La nostra etica legata alla natura è evidente non solo nel ristorante, ma anche nelle camere dell'hotel, dove mazzi di fiori freschi provenienti dalla fattoria abbelliscono le stanze con soffitti a travi di sequoia e pareti in mattoni a vista.”
Le camere sono ampie, semplici e accoglienti, con vasche da bagno, pavimenti riscaldati e caldi caminetti. Artigiani locali forniscono al ristorante cucchiai personalizzati e ceramiche donabe, nome della tradizionale casseruola giapponese, mentre in hotel si trovano prodotti per la cura della pelle a base di botaniche provenienti dalla fattoria. Il tradizionale servizio in camera è stato sostituito da una cena hot pot donabe di quattro portate, un pasto in stile giapponese da condividere in famiglia.
Crudité di verdure di fattoria, ostriche, formaggi e salumi locali sono proposti a pranzo, mentre la colazione viene servita à la carte. E se tutto è incluso, perché non assaggiare un po' di tutto? Un esempio di colazione Sonoma, invece, potrebbe includere tartine di pomodori ciliegini arrostiti, un'omelette con fiori di zucca, negi (cipollotti giapponesi) e tartufo nero, e insalata di pomodori e cetrioli della fattoria. La colazione giapponese offre salmone arrosto al cedro, tamago Dashimaki (omelette giapponese con strati di uova sbattute fritte), riso cotto nel donabe con salsa yuzu kosho, insalata di stagione con condimento al sesamo, zuppa di miso e frutta fresca. E se volete, potete optare per un picnic, confezionato in un bento di legno, da gustare direttamente nella fattoria di SingleThread. Troverete sushi hand roll con quattro tipi di frutti di mare, verdure tagliate e un ponzu fatto in casa invecchiato in botte, servito con zuppa di miso e dessert.
Ma l'esperienza offerta da un hotel così piccolo è molto più che cibo. Appena effettuate la prenotazione, un team di concierge dedicato è pronto ad organizzare escursioni su misura, dalle visite ai vigneti di Sonoma alle gallerie d'arte, dalle degustazioni di formaggi alla pesca a mosca, dai tour in elicottero alle escursioni tra le sequoie di Armstrong Woods. "Questa è la dimora di uno chef, di un agricoltore e di una famiglia”. Una dimora in cui piacerebbe proprio non soggiornarci, ma viverci.