La giovane chef Vicky Sevilla, dopo la riconferma della stella Michelin al suo ristorante Arrels in Spagna, fa un bilancio degli obiettivi raggiunti e riflette sul difficile ruolo della donna nell’alta ristorazione.
L'opinione
Vicky Sevilla (Quart de les Valls, Castellón), con la cucina del suo ristorante Arrels di Sagunt, ha convinto pubblico e critica divenendo la più giovane donna ad ottenere una stella Michelin in Spagna. Il suo esclusivo ristorante si trova nelle ex scuderie del Palazzo dei Duchi di Gaeta, nel centro storico della città. Un edificio del XVI secolo in cui materiali antichi, quali legno e pietra, si alternano ad arredi moderni. Vicky Sevilla ha studiato alla Scuola Costa Azahar di Castellón per poi lavorare al fianco di rinomati chef della Comunità Valenciana, come Begoña Rodrigo, Vicente Patiño e Susi Díaz.
Ha iniziato ad attirare l’attenzione dei critici vincendo il premio come Promessa della Cucina Valenciana e nel 2020 è stata finalista come chef rivelazione al Madrid Fusion. Una escalation di traguardi e riconoscimenti che l’hanno portata dritta alla conquista del Sol Repsol e della stella Michelin, recentemente riconfermata. Intervistata da “La Razón”, Sevilla ha rivelato che "sapevamo di lavorare bene e ovviamente sono davvero entusiasta che la Guida Michelin abbia riconfermato la stella! Se ciò non fosse accaduto, avrei in ogni caso continuato a lavorare duro ogni giorno per offrire il miglior servizio ai clienti. Aver raggiunto questo traguardo in così poco tempo è per me motivo di grande orgoglio ma, inevitabilmente, alza le aspettative dei clienti, aumentando di fatto anche la nostra responsabilità.”
La Guida Michelin sostiene che Arrels promuova una cucina moderna, personale e locale, che arriva al commensale attraverso squisiti menu degustazione con preparazioni delicate, salse raffinate e ben emulsionate. Chef Sevilla aggiunge che “all'Arrels si trovano prodotto, territorio e memoria. Una cucina della memoria, dove gli ingredienti locali e ciò che il mercato e la stagionalità offrono sono alla base di ogni piatto.”
La vocazione di Vicky Sevilla per la cucina è nata all'improvviso a 17 anni, quando ha iniziato a cucinare un po' per caso. Durante un viaggio a Formentera infatti ha deciso di fermarsi lì e cercare un lavoro che, in poco tempo, è arrivato proprio dalla cucina di un ristorante. Quell’esperienza tuttavia l’ha fatta anche scontrare con la realtà femminile nel mondo della ristorazione. È difficile per una donna poter conciliare la propria vita privata e familiare con la carriera professionale, ma ciononostante la giovane promessa dell’alta cucina non si è mai fermata. È così che, con ambizione e tanto coraggio, a soli 25 anni ha aperto Arrels.
“Volevo essere vicino a casa, alla mia famiglia e alla mia terra. Quando l'ho aperto non avevo molta esperienza, soprattutto a livello commerciale, ma per fortuna è andato tutto bene”. D'altro canto riflette: “Se ci pensate, la maggior parte delle donne lavorano nei bar e nelle caffetterie, ma molte meno nell'alta cucina, i cui ritmi di 16/17 ore di lavoro sono incompatibili con gli orari di chi ha una famiglia. Ora, per fortuna, i modelli familiari stanno cambiando, gli orari e i turni di lavoro si stanno regolarizzando ed è solo questione di tempo prima che le donne entrino nell'alta cucina senza dover rinunciare a nulla. Sono diventata madre da poco e [per crescere un figlio al meglio facendo questo lavoro] è fondamentale avere uno staff che si identifichi con te in un'atmosfera positiva”.