Non si ferma il fenomeno Cote, steakhouse con due ristoranti e altrettante stelle Michelin, grazie all’ibridazione fra modello americano e tecniche di barbecue asiatiche: aprirà presto la sua terza sede a Singapore, seguita da un locale di pollo fritto e un faraonico progetto a New York.
Si chiama Cote e negli Stati Uniti è leggenda: non è infatti usuale che una steakhouse conquisti la stella Michelin, figuriamoci due, nelle sedi di Miami e New York. Chiave del successo, l’inedita ibridazione fra tecniche di barbecue coreane e motivi attinti dal modello della bisteccheria statunitense. È nazionale, per cominciare, la selezione di carne di manzo di prima qualità certificata USDA, che poi però viene frollata in casa e cucinata su grill da tavolo che non emettono fumo, per un’esperienza interattiva dalle risonanze asiatiche.
Ora tuttavia è arrivato il momento di una nuova sfida: si tratta di aprire la prima sede all’estero, per la precisione a Singapore, presso uno dei diciannove piani del prestigioso hotel Como, catena originaria proprio della città stato. Anche qui, menu che vince non si cambia: l’offerta non si discosterà da quella della casa madre nella Grande Mela, per cardine il rinomato ristorante Butcher’s Feast, con quattro diversi tagli di carne più un’ampia carta di piatti di ispirazione coreana; né mancheranno il cocktail bar e uno spazio musicale. A firmarli lo stesso studio di architettura delle altre location, Modellus Novus.
“Nel momento in cui il nostro team si prepara al debutto internazionale in una delle città più variegate del mondo, avverto un sentimento estremo di gratitudine ed eccitazione”, ha dichiarato Simon Kim, geniale ideatore di Cote e CEO di Gracious Hospitality Management, che controlla Como. “Sono sempre stato ispirato dalla cultura vibrante e dalla scena culinaria in crescita di Singapore; avendo l’opportunità di lavorare con Christina Ong e con uno dei marchi familiari più prestigiosi dell’hôtellerie, partecipare a questo cruciale momento di ritorno a casa è un sogno che diventa realtà”.
Non sarà peraltro l’unico punto di ristoro del lussuoso stabilimento, schizzato dall’architetto italiano Paolo Navone di Otto Studio, coadiuvato dall’interior design giapponese Koichiro Ikebuchi: per i golosi si prospetta imperdibile una tappa presso la bottega di un’altra leggenda, il pastry chef Cedric Grolet. Cote dal canto suo già si prepara a nuovi slanci: entro quest’anno dovrebbe aprire il suo primo locale dedicato al pollo fritto Coqodaq a New York, seguito a stretto giro da un faraonico progetto su tre piano a Madison Avenue.