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Dopo 15 anni Michele Biagiola lascia il ristorante Le Case di Macerata, ecco le motivazioni

di:
La Redazione
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Si è chiusa giovedì 27 agosto la storica collaborazione tra Michele Biagiola e il ristorante le Case di Macerata, oggi la dichiarazione dello chef sulla sua pagina Facebook ufficiale.

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L'addio di Biagiola a Le Case Di Macerata


Si chiude, dopo 15 anni e una storica stella Michelin, la collaborazione fra Michele Biagiola e Le Case di Macerata, esercizio che più di ogni altro in Italia ha valorizzato l’autoproduzione in chiave gourmet, grazie alla prodigiosa sensibilità dello chef. In largo anticipo sulle voghe dell’orto, qui affiancato da allevamenti e pratiche di raccolta, sulla prossimità e sul naturalismo oggi imperante, Biagiola ha qui messo a punto capolavori come gli spaghetti con verdure cotte e crude, erbe e fiori, geniale contaminazione di primo piatto e insalata, dove i fili di pasta dosano gli aromi vegetali, e quelli all’arrabbiata, con il loro crescendo di erbe piccanti. Un fil vert che potrà presto riprendere altrove.

Riportiamo la sua dichiarazione apparsa oggi nella sua pagina Facebook ufficiale: “Lo scorso 27 agosto il mio rapporto di lavoro con L’Enoteca le Case si è interrotto. Dopo 15 anni magnifici ho scelto, non senza sofferenze, di intraprendere un percorso nuovo, investendo in prima persona in un progetto che si concretizzerà nei prossimi mesi. Vorrei però riempire questo spazio dei ringraziamenti che intendo rivolgere a tutti coloro che in questi anni mi hanno dato la fiducia e il calore necessari per esprimere la mia cucina, con tutti i suoi limiti e i suoi difetti. Un ringraziamento speciale a Francesca che è stata la migliore sodale che avrei potuto desiderare; alla famiglia Giosué; a Giacomo Messi e a tutti i cuochi e gli amici con cui negli anni ho condiviso fornelli, emozioni e sofferenze. Le cucine sono luoghi di transito in cui si depositano però ricordi indelebili, per questo non potrò mai dimenticare i miei insostituibili compagni di squadra e di vita.

In questi giorni vivo la condizione indecifrabile di chi è entusiasta per ciò che deve accadere e, allo stesso tempo, di chi a stento riesce a non commuoversi per ciò che ha lasciato. Il non più e il non ancora è un limbo struggente da cui voglio fuggire al più presto per tornare a divertirmi con le mie erbe, per immergermi nuovamente nel mio territorio, per poter guardare ancora nei volti dei commensali l’effetto dei miei piatti.

Auguro buona fortuna a Le Case e voglio augurare a me stesso di trovare altre emozioni, altri successi, altri giorni felici, come quelli che lì ho lasciato”.

 

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