Top Chef

Il 3 stelle Patrick O'Connell: “Assumo chi sa far bene una frittata, i piatti semplici servono”

di:
Sveva Valeria Castegnaro
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Le omelette sono la prova del nove di O’Connell per valutare uno chef: se la frittata viene bene, il posto è assicurato!

La notizia

Se volete convincere e conquistare il palato dello chef Patrick O’Connell, non scervellatevi nell’inventare qualche astrusa ricetta o nell’eseguire in maniera impeccabile un’innovativa tecnica, ma allenatevi allo sfinimento nel preparare la perfetta omelette francese. Secondo lo chef del ristorante tre stelle Michelin Inn at Little Washington il trucco per scovare il vero talento di un cuoco è metterlo alla prova con la celebre ricetta francese a base di uova. “Quando ordini un’omelette negli Stati Uniti, spesso, capita che ti portino una sorta di uova strapazzate o un piatto dalla consistenza gommosa perché improvvisano o rivisitano la ricetta originale. La vera omelette, invece, richiede una certa destrezza e abilità. Non si può essere distratti e pensare ad altro quando si mettono le uova in padella. Preparare un’ottima omelette richiede concentrazione a dimostrazione del fatto che le cose più semplici sono spesso le più difficili da realizzareracconta lo chef a Business Insider.

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D’altronde O’Connell, chef autodidatta, ha scoperto scoperto il suo amore per la cucina grazie a “Mastering the Art of French Cooking”, il celebre libro di Julia Child che contiene la ricetta della perfetta omelette francese. "La descrizione del piatto che faceva Julia era: le migliori uova strapazzate racchiuse in una busta di uova. E’ un piatto delizioso anche senza farcitura", confida. Oltreoceano le uova sono parte fondamentale della dieta per la maggior parte della popolazione, specialmente nel primo pasto della giornata; tuttavia, O'Connell racconta di trovarsi spesso davanti a una grande delusione quando le ordina. Riscontra, inoltre, un deficit nella loro preparazione e nella formazione tecnica di molti giovani chef. “Gli americani hanno un’idea molto distorta di cosa sia un’omelette perché spesso nei locali viene proposto un piatto dalla consistenza molto discutibile: una portata enorme a base di uova piena di formaggio e verdure. Quando faccio dei colloqui mi aspetto la classica versione francese”, spiega.

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Nonostante i commensali che scelgono l’Inn at Little Washington - tra cui numerosi esponenti dell'élite politica statunitense del calibro delle famiglie Reagan, Kennedy e Bush - si ritrovino a gustare un menu tutt'altro che semplice, con portate che vanno dal guscio d'uovo ripieno di crema pasticcera all'aglio arrostito, finferli e schiuma di parmigiano, fino alla chartreuse di verza e aragosta con caviale e beurre blanc, l'omelette non è l’unica ricetta apparentemente semplice che O'Connell richiede di saper eseguire a chi desidera lavorare al suo fianco. Pure l’insalata risulta cruciale nel giudizio dello chef. L’idea dell’insalata è stata rovinata dai buffet, invece durante un pasto ha un ruolo fondamentale: è spesso una sorta di detergente per il palato, un intermezzo rinfrescante, per prepararla è necessario scegliere verdure croccanti e fresche. Se realizzata correttamente, un'insalata può essere inebriante. Quando chiedo di prepararne una durante i colloqui è raro che il candidato intuisca subito ciò che mi aspetto, al che mi metto a spiegare gli elementi fondamentali”.

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Quindi, futuri candidati che aspirate all’Inn at Little Washington, se sull’insalata non siete da dieci e lode non preoccupatevi, O’Connell potrà chiudere un occhio e svelarvi qualche segreto, ma sull’omelette no, non transige!

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