Mammà Isola di Capri porta a Torino la cucina radicata nella tradizione, eppur profondamente contemporanea, di Raffaele Amitrano. Il Mediterraneo in Piemonte: nel contesto post-industriale delle Officine Grandi Riparazioni si nasconde il sole del Sud.
Il locale
Da poco meno di un anno a Torino si respira un po’ di Capri. Il contesto urbano delle Officine Grandi Riparazioni certo non ricorda i faraglioni, ma ha il suo fascino e racconta l’anima industriale della città sabauda, aprendosi al vento del Mediterraneo, portato da chef Raffaele Amitrano, che ha conquistato una stella Michelin durante la sua esperienza isolana. Amitrano è originario di Massa Lubrense, in provincia di Napoli, e nei suoi piatti sono immediatamente riconoscibili le radici partenopee, unite ad una autenticità e una raffinata eleganza di fondo, proprie dello chef.

Ha iniziato la carriera a 17 anni, affinando le tecniche in ristoranti di prestigio come la Taverna del Capitano a Nerano, il Parco dei Principi a Sorrento, L'Approdo a Capri e L'Hostaria dell'Orso a Roma, fino a diventare nel 2021 executive chef di Mammà, a Capri, dove ha sviluppato la sua identità gastronomica, celebrando la tradizione con un tocco contemporaneo.

Nel 2024, chef Amitrano è approdato a Torino, con Mammà Isola di Capri. In questa nuova avventura, cerca di coniugare i sapori della sua Campania con ingredienti piemontesi, proponendo piatti che fondono il meglio delle due regioni. Dal Mediterraneo alle colline delle Langhe, ogni piatto è un viaggio di piacere. Nei suoi occhi c’è nostalgia di casa, ma anche la voglia di trarre il meglio da questa sfida di conquistare nuovi orizzonti, lontano dalla propria zona di comfort. Amitrano è un uomo semplice, parla del suo lavoro sempre con grande umiltà, e questa attitudine, unità alla forza dei suoi piatti, sta facendo breccia nel cuore dei torinesi.

Dietro ogni piatto c’è tecnica, ma anche un’immediatezza priva di ostentazione: “La qualità e il rispetto delle materie prime sono al centro della mia cucina. In ogni piatto che creo, c'è una parte della mia storia e della mia famiglia. La mia cucina è un abbraccio ai sapori di una volta, quelli che mi hanno fatto sentire a casa, proprio come quelli di Mammà” dice lo chef, e tutto questo traspare ad ogni assaggio.

I piatti
Il percorso degustazione già nel nome include una promessa -“Riscopri la tradizione”- mantenuta nell’intensità della tagliatella di seppia con sedano, cremoso di nocciola (ecco il tributo al Piemonte!) e limone salato, nella complessa semplicità dello spaghetto ai pomodori del Piennolo e basilico, nella cremosità della pasta e patate con polpo, ricciola affumicata e ricci di mare. Anche la carta cela piatti che incuriosiscono per le descrizioni giocose, come il “Torino-Capri andata e ri-Tonno” un carpaccio di tonno con mela annurca e un intrigante gel di cipolla alla Genovese, ode alle radici napoletane.



Molto interessante, ed eseguito ad arte, anche il risotto allo zafferano con limone bruciato e tonno marinato in acqua di mare, così come il tortello al ragù napoletano con fonduta di provolone del Monaco e cioccolato fondente, intenso e delicato allo stesso tempo, in cui lo chef gioca sul confine tra tradizione e eleganza con innato savoir faire. Anche i secondi continuano il racconto di una Campania che incanta come la melodia delle sirene: lo scorfano alla puttanesca con telline e scarola maritata ti incatena a uno scoglio del Mediterraneo da cui non vorresti più andar via.



Per quanto riguarda i dolci lo chef si affida alla bravura di una collaboratrice che arriva direttamente da Capri e che conquista con i migliori classici, ingentiliti con ben dosata contemporaneità: deliziosa la pastiera (scomposta) di Mammà, così come il savarin babà al Rum, con crema e amarena. I sapori sono sempre nitidi e ricordano sì la tradizione più vera, ma come rivedere una vecchia polaroid in versione digitale, con un’intensità vivida, sempre equilibrata, mai fuori fuoco.

L’ospite in sala viene accompagnato con la stessa calda sobrietà dal Restaurant Manager e Sommelier Fabio Buratti e da una carta di vini che porta un po’ in Campania, un po’ Piemonte, con piacevoli incursioni in Francia e in altre zone d’Italia. In un’epoca in cui l’identità culinaria rischia spesso di perdersi nella ricerca dell’effetto stupore, la cucina di Raffaele Amitrano è un prezioso ritorno all’essenziale, che conquista per gusto, memoria ed emozione.

Mammà Isola di Capri a Torino è un ponte tra due terre, tra mare e anima industriale, tra passato e futuro. È un luogo dove la tradizione è uno strumento per raccontare storie nuove, sincere e profondamente umane. E proprio in questo equilibrio, tra radici e identità contemporanea, sta la forza di uno chef che ha scelto di parlare di sé lontano dall’autocelebrazione, con il cuore, attraverso ogni piatto.
Contatti
Mammà Isola di Capri
Indirizzo: Corso Castelfidardo, 22 Torino TO (presso SNODO-OGR)
Telefono: 011 024 3772