Il nuovo trend della ristorazione post-pandemica? La cucina vegetale: dopo Daniel Humm è la volta di Alain Ducasse, che da Sapid proporrà un menu al composto al 95% da ortaggi, con il pesce relegato al ruolo di insaporitore.
La notizia
Per Alain Ducasse stupire è un’abitudine, fuori e dentro il piatto. Così come avere successo. L’attenzione in Francia è quindi puntata sulla lettura che il geniale chef e imprenditore darà di questa indecifrabile fase long-covid o post-covid.
Anche per lui, come per il newyorkese Daniel Humm, la tendenza è vegetale. E saranno proprio le verdure le vedette del suo nuovo ristorante parigino, il fine dining Sapid, con gli elementi animali ridotti al ruolo ancillare di comprimari, anzi di condimenti. Come ha dichiarato a France Info, “ci prenderemo cura del pianeta, saremo consapevoli della scarsità delle sue risorse, degli uomini e delle donne che coltivano, pescano, raccolgono. Sarà cibo vegetariano per il 95% e il condimento sarà composto di proteine animali. Per la precisione pesce”.



La svolta non è in realtà così repentina e aguzza come sembrerebbe: da tempi non sospetti (per la precisione il 1996) Ducasse propone un menu vegetariano nel suo ristorante di Monaco. “È stato quindi naturale tentare di dimostrare che è possibile creare un ristorante dove sono in carta solo verdure. Le proteine vegetali sono più che sufficienti per soddisfare il fabbisogno nutrizionale delle persone”. E i vegetali si stanno facendo largo anche nel suo ristorante bistellato a Parigi. “Da Le Meurice reinventeremo la cucina francese contemporanea, sempre con una forte influenza vegetale, insieme a una squadra di giovani”.


Daniel Humm, dal canto suo, racconta così la conversione: “Verso la metà dello scorso anno, quando abbiamo cominciato a immaginare come sarebbe stato Eleven Madison Park dopo la pandemia e a ripensare al cibo in modo creativo, abbiamo realizzato che non solo il mondo era cambiato, ma eravamo cambiati anche noi. Era lampante che dopo tutto quello che avevamo passato, non avremmo potuto riaprire lo stesso ristorante”.

Largo quindi alle barbabietole affumicate per 16 ore, al posto dell’anatra frollata: il menu, del costo di 335 dollari, è interamente composto di verdure, quale unica licenza il latte e miele, offerto con il servizio del caffè. “L’anno scorso mi ha fatto ripensare tutto. È nell’oscurità che abbiamo trovato la risposta”, ha concluso con toni profetici. “Cucinare con le piante è così gioioso e libero!”

Ma il trend sta facendo i proseliti più insospettabili. Perfino Gordon Ramsay, carnivoro come pochi, ha infine deciso di inserire portate vegane nei menu dei suoi ristoranti, si è cimentato sui social in ricette con il bacon veg ed è diventato testimonial di un marchio di latte d’avena.


Lo stimolo gli è arrivato dai figli, ma ora dichiara di cimentarsi volentieri con broccoli e zucchine anche a casa.
Fonte: vegnews.com
Foto Alain Ducasse: Pagina ufficiale Ducasse Paris
Foto Daniel Humm: Crediti Eleven Madison Park
Foto Gordon Ramsay: Pagina Facebook dello chef