La famiglia Federici è l’artefice di questo progetto che si connette alla storia della struttura e porta in tavola la cucina di Marco Coppola, chef partenopeo al comando del ristorante Tramae.
La storia
La creatività di Luca Guadagnino, l’intraprendenza della famiglia Federici e la bravura dell’executive chef Marco Coppola. Sono questi gli ingredienti principali che hanno dato vita a maggio del 2024 a Palazzo Talìa, il nuovo albergo a cinque stelle incastonato nei vicoli del rione Trevi che precedono la celebre fontana di Roma.
“Non ha i vincoli delle catene alberghiere, non presenta un lusso omologato. Al contrario, è molto caratterizzato, con uno stile riconoscibile e un timbro personale. Un palazzo con un sincretismo di tre secoli di storia, ma da cui traspare anche molta contemporaneità” afferma Elia Federici, patron dell’hotel di lusso – insieme ai figli Angelica e Fortunato che si occupano rispettivamente del food&beverage e della gestione alberghiera del gruppo. L’imprenditore è riuscito a far rivivere questo splendido palazzo cinquecentesco, un tempo abitazione dell’umanista Angelo Maria (segretario di Papa Leone X) prima di diventare il Collegio Nazareno, la scuola più antica di Roma frequentata nel tempo da personaggi del calibro di Carlo Verdone, Christian De Sica e Dario Argento.
La struttura alberghiera ospita 26 camere e suite, legandosi sia nell’arredamento che nel concept alla storia dell’edificio. Un esempio? Le 60 sculture in marmo, tra cui i busti di epoca romana che troneggiano nel lunghissimo corridoio che conduce ai 248 metri quadrati dell’Aula Magna, oggi utilizzata per eventi privati e cerimonie.
A curare invece gli spazi comuni, tra cui il bar e il ristorante è stato invece lo studio di Luca Guadagnino che per la prima volta ha prestato i suoi servizi di interior design per un hotel. “L’idea di lavorare con un regista e di avere uno spazio come questo, scenografico e non formattato, è quella che mi ha colpito. Mi piace l’estrema attenzione estetica di Guadagnino, che traspare anche nei suoi film, ma anche la sua più assoluta modernità, la maniacalità nei dettagli e la caparbietà tutta siciliana di saper creare il su misura, che è una grande qualità per Palazzo Talìa, dove regna l’artigianalità. Lui sa interpretare un’eleganza attuale, ma senza tempo”, chiosa Elia Federici.
Il ristorante
Tutta l’offerta gastronomica di Palazzo Talìa è affidata a Marco Coppola, cuoco campano classe 1974 che dopo un inizio nella realtà familiare del ristorante di Sorrento, ha approfondito le sue conoscenze in giro per il mondo nelle cucine internazionali di Francia, Germania, Inghilterra e persino i Caraibi. Un tour che lo ha portato successivamente a trasferirsi a Roma con l’insegna Casa Coppola, aperta inizialmente in città salvo poi trasferire il concept sulle sponde del lago di Trevignano. Al ristorante Tramae, lo chef ha costruito un menu dove sono presenti sia i piatti della “bella epoque” romana – come i primi della tradizione – sia ricette che soddisfano il gusto della famiglia Federici, tra cui la cotoletta alla milanese e il vitello tonnato.
“La mia è una cucina semplice contraddistinta da sapori rotondi e delicati, dove il gusto di ogni materia prima deve essere nitido e ben definito”, commenta lo chef. Il valore aggiunto della proposta culinaria sono infine gli ingredienti come le verdure, l’olio extravergine, i legumi e anche i polli, provenienti dall’azienda agricola Solaria (sempre di proprietà dei Federici), una tenuta di 270 ettari coltivata in biodinamica.
I piatti
Suscita un ricordo di estate la Tartare di spigola condita sapientemente con il pomodoro fresco e il basilico, seguita da una saporita Alice panata e fritta ripiena di provolone. Nello stesso piatto si apprezzano anche gli Anellini di calamaro con pangrattato saltati in padella accompagnati dalla salsa cacio e pepe, un chiaro rimando alla regione di adozione dello chef.
Tra i primi, il Raviolo ripieno di parmigiana di melanzane con salsa alle vongole è morbido delicato nel gusto, con l’acidità della melanzana che incontra la dolcezza del frutto di mare. Marco Coppola porta ancora la mediterraneità nel piatto con il Filetto di ricciola cotto seguendo il fil rouge del tradizionale coniglio alla cacciatora, ma impreziosito con la sapidità del pomodoro del piennolo.
L’incoraggiante cena si conclude con la Pastiera preparata secondo i dettami della penisola sorrentina: “L’impasto è composto da ricotta, grano e crema pasticcera, al quale aggiungo il fior di arancio, la noce moscata e i chiodi di garofano. Solitamente con la brigata di cucina siamo soliti prepararla il giorno prima così ha il tempo giusto per riposarsi” conclude lo chef, a cui facciamo un sincero in bocca al lupo per questa nuova avventura.
Via del Nazareno, 25, 00187 Roma RM
Telefono: 06 692521