Stile, benessere e buon gusto a due passi dalla frequentatissima Piazza San Marco: in un’ex dimora duecentesca affidata al restyling di Patricia Urquiola convivono maestose opere e arredi di lusso, più una tavola gourmet tutta da scoprire.
L'hotel
A circa 5 minuti a piedi da Piazza San Marco e a mezz’ora di vaporetto dalla stazione di Venezia Santa Lucia, l’hotel Ca’ di Dio della collezione VRetreats è il luogo ideale per trascorrere qualche giorno in completo relax, con uno sguardo privilegiato sulla laguna grazie alla posizione defilata rispetto al caos e agli itinerari turistici più battuti, ma allo stesso tempo strategica rispetto agli stessi e alla sede della Biennale, una delle più prestigiose rassegne di arte e architettura a livello mondiale.
![Ca di Dio Venezia hotel 3](/upload/multimedia/Ca-di-Dio-Venezia-hotel-3.jpg)
![Ca di Dio Venezia hotel 7](/upload/multimedia/Ca-di-Dio-Venezia-hotel-7.jpg)
Il progetto del Ca’ di Dio è stato interamente curato da Patricia Urquiola, designer e architetta spagnola di fama internazionale, con l’intento di valorizzare la dimora storica creata nel 1272, senza stravolgerne la struttura, ma legandola saldamente al territorio: il risultato è un concept originale che sintetizza le due anime di Venezia: da un lato l’austerità, con la struttura originale e senza alcuna insegna esterna, dall’altra la raffinatezza tipica dei suoi palazzi e delle sue dimore, interpretata in chiave contemporanea senza ostentarne il lusso, ma trasmettendolo attraverso colori, finiture e l’inserimento al suo interno di oggetti e dettagli ricercati ed esclusivi.
![Ca di Dio Venezia hotel 4](/upload/multimedia/Ca-di-Dio-Venezia-hotel-4.jpg)
Anche i materiali utilizzati parlano veneziano, dal vetro al legno, dal ferro battuto al marmo, tutti commissionati a piccole aziende artigiane locali con l’intento di creare un sistema virtuoso: un intreccio di cromie tenui e sobrie, mai troppo vistose, nel rispetto di quella pacatezza, di quel garbo e di quella eleganza che vogliono essere la cifra distintiva dell’hotel e che si percepiscono in modo nitido appena varcata la soglia d’ingresso.
![Ca di Dio Venezia hotel inner courtyard](/upload/multimedia/Ca-di-Dio-Venezia-hotel-inner-courtyard.jpg)
![Ca di Dio Venezia hotel 5](/upload/multimedia/Ca-di-Dio-Venezia-hotel-5.jpg)
Nella living room spicca il lampadario a vela, realizzato con circa 14 mila cristalli di vetro di Murano e la maestosa pala d’altare di Giuseppe Angeli del XVIII secolo, dal titolo “Vergine con bambino e il Doge San Pietro Orseolo”; adiacente alla living room la sala lettura, un ambiente più riservato, adatto a chi cerca un momento di maggiore intimità e privacy. L’hotel è raggiungibile anche in motoscafo grazie ad una “porta d’acqua”, come si conviene ad una dimora veneziana; dispone di 66 camere, di cui 57 suite e 9 deluxe, alcune con vista sul bacino di San Marco, altre affacciate sulle silenziose corti interne, altra particolarità dell’edificio e vera rarità per Venezia, anch’esse rifinite rispettandone il valore storico.
![Ca di Dio Venezia hotel Fine Arts](/upload/multimedia/Ca-di-Dio-Venezia-hotel-Fine-Arts.jpg)
![Ca di Dio Venezia hotel SUITE VIEW](/upload/multimedia/Ca-di-Dio-Venezia-hotel-SUITE-VIEW.jpg)
![Ca di Dio Venezia hotel view from the hotel](/upload/multimedia/Ca-di-Dio-Venezia-hotel-view-from-the-hotel.jpg)
Nella principale trova spazio l’Alchemia Bar, diretto dall’esperto bar manager Marco Vecchiato, dove gustare un buon aperitivo a base di cocktail di ottima fattura, anche classici, ma con una proposta particolarmente vocata ai “signature”, realizzati con superalcolici prodotti in esclusiva per la dimora ed erbe officinali e profumi provenienti da un giardino ricavato al proprio interno. Uno di questi è lo “Scalzi”, con Rum bianco, succo di ananas e zenzero, lime e angostura, equilibrato, ben eseguito e molto aromatico, proprio grazie all’utilizzo delle erbe, accompagnato con biscotti salati artigianali ai capperi e olive o allo zenzero e pomodoro, oltre a patatine artigianali e ad un servizio molto cortese e garbato.
![Ca di Dio Venezia hotel Alchemia Cocktail Bar](/upload/multimedia/Ca-di-Dio-Venezia-hotel-Alchemia-Cocktail-Bar.jpg)
![ca di dio cocktail 2](/upload/multimedia/ca-di-dio-cocktail-2.jpg)
All’interno della dimora infine non mancano gli spazi dedicati al benessere psico-fisico e al completo relax con Pura Spa e Wellness, un’area attrezzata in cui si può usufruire di sauna, bagno turco e trattamenti esclusivi, anche su misura per esigenze particolari. “Al fascino e all’atmosfera più intima di Venezia aggiungiamo una spiccata attenzione alla sostenibilità, per far sentire ogni ospite come a casa, con la consapevolezza di aver fatto una scelta responsabile verso l’ambiente e il nostro futuro” afferma Christophe Mercier, direttore dell’hotel, riferendosi agli investimenti sostenuti per limitare l’impatto ambientale.
![Ca di Dio Venezia hotel Breakfast room](/upload/multimedia/Ca-di-Dio-Venezia-hotel-Breakfast-room.jpg)
Per esempio, si è scelto di utilizzare l’acqua di laguna, poi restituita depurata, per produrre fluidi termovettori, ossia sostanze necessarie all’esercizio in grado di trasportare il calore e di dotare la struttura di un impianto per il recupero del calore dell’aria. Tra le altre iniziative, quella di utilizzare scarpe per il personale prodotte con rifiuti trovati in mare e quella di collaborare con l’associazione Le Malefatte, che punta al reinserimento di detenuti nel tessuto sociale, commissionando la produzione di t-shirt o di quaderni e agende con le pregiate carte da parati avanzate, sempre in un’ottica di limitazione degli sprechi.
![Ca di Dio Venezia hotel restaurant view](/upload/multimedia/Ca-di-Dio-Venezia-hotel-restaurant-view.jpg)
Il ristorante interno, Vero Venetian Roots
In un ambiente così elegante e raffinato, la sala del ristorante Vero Venetian Roots non passa affatto in secondo piano. Adiacente alla corte principale, colpisce per il soffitto tessile disegnato dalla stessa Patricia Urquiola e ispirato alla tradizione culinaria veneziana, con pesci, verdure e fiori e per l’arredamento minimale, ma allo stesso tempo ricercato, in cui ogni dettaglio si ispira a Venezia ed esprime autenticità, dal legno dei tavoli che ricorda le barche ai bicchieri soffiati a bocca.
![Ca di Dio Venezia hotel 6](/upload/multimedia/Ca-di-Dio-Venezia-hotel-6.jpg)
![raimondo squeo 1](/upload/multimedia/raimondo-squeo-1.jpg)
Un ambiente caldo, elegante e riservato, perfettamente illuminato, con un incantevole spazio esterno vista laguna, da cui è possibile ammirare uno splendido tramonto. È il regno dello chef Raimondo Squeo, pugliese, classe 1984, che propone una cucina rispettosa del passato e delle tradizioni, come quella di produrre tutto a mano, dalle paste, ai lievitati, ai dolci, ma tradotta in chiave contemporanea, con materie prime reperite quasi esclusivamente sul territorio, selezionandole con cura da piccoli artigiani.
![Ca di Dio Venezia hotel 2](/upload/multimedia/Ca-di-Dio-Venezia-hotel-2.jpg)
Una proposta in cui si ravvisa un animo spiccatamente mediterraneo, vuoi per le origini dello chef, vuoi per una naturale inclinazione verso gusti e sapori trasversali, riconducibili quindi ad una cucina italiana, molto più che veneziana in senso stretto, molto sensibile al ritmo delle stagioni e al mondo vegetale, sempre in primo piano.
![Ca di Dio Venezia hotel VERO Restaurant dining](/upload/multimedia/Ca-di-Dio-Venezia-hotel-VERO-Restaurant-dining.jpg)
Il fil rouge è senza dubbio il rapporto tra terra e mare: “Non bisogna dimenticare dove ci troviamo, per questo i miei piatti hanno sempre un richiamo verso entrambi”, conferma lo chef, ed è subito evidente dall’entrée, una sfiziosa anguilla fritta con salicornia e rapa rossa. Il menu prevede quattro proposte per ogni sezione, più qualche piatto studiato appositamente per vegani e intolleranti al glutine, oltre ad un menu degustazione a 130 euro, a cui si può aggiungere l’abbinamento vini a 90, o un abbinamento cocktail in collaborazione con Alchemia, il cocktail bar interno alla struttura. Da sottolineare l’attenzione all’ambiente e all’inquinamento, che si estende quindi anche al comparto gastronomico, non solo evitando l’utilizzo della plastica o limitando le emissioni di anidride carbonica, ma scegliendo prodotti che rispettino determinati requisiti, garantiti e certificati dal Global Sustainable Tourism Council (GSTC), organismo internazionale nato per promuovere la sostenibilità e la responsabilità sociale nel turismo.
![Ca di Dio Venezia hotel chef vegetables garden](/upload/multimedia/Ca-di-Dio-Venezia-hotel-chef-vegetables-garden.jpg)
La proposta gastronomica
Una cucina improntata molto su gusto e consistenze, attenta a ridurre al minimo gli sprechi e a coniugare tecnica e cultura per realizzare piatti godibili, come il primo assaggio: il “Totano farcito alle erbe, con salsa all’amatriciana e salicornia”, piatto comfort in cui si può apprezzare l’ottima consistenza del mollusco, impreziosita dall’utilizzo delle erbe coltivate dallo chef stesso nell’orto adiacente alla struttura.
![raimondo squeo Totano](/upload/multimedia/raimondo-squeo-Totano.jpg)
Dal mare alla terra con il “Petto d’anatra scottato, peperoni bruciati e cavolo viola marinato”, in cui si utilizzano solo anatre femmine, preferibili per sapore e morbidezza delle carni, cotte perfettamente e valorizzate dalla parte vegetale, coprotagonista del piatto.
![raimondo squeo Pettod anatra](/upload/multimedia/raimondo-squeo-Pettod-anatra.jpg)
Il “Risotto con friggitelli all’origano, provola di bufala affumicata e pesto di pomodoro secco” utilizza il riso Presidio Slow Food di Grumolo delle Abbadesse che si presta molto bene per una preparazione che strizza l’occhio al Mediterraneo e risulta equilibrata e gustosa, accompagnata perfettamente da Venusa bianco della tenuta Venissa, un vino leggermente macerato, prodotto da uva Dorona, un’uva autoctona della laguna che ha rischiato l’estinzione prima del provvidenziale progetto di recupero.
![raimondo squeo Risotto](/upload/multimedia/raimondo-squeo-Risotto.jpg)
A seguire gli “Spaghetti quadrati neri al torchio, sugo di seppie al coccio, scarola all’olio di acciughe”, una pasta prodotta artigianalmente, più ruvida e porosa rispetto a quella industriale e quindi più adatta ad assorbire sugo e condimenti, in questo caso particolarmente generosi, grazie al nero delle seppie cotte lentamente in tegame e al sapore della scarola, rafforzato dall’olio di acciughe, che rende il piatto un trionfo di sapori.
![raimondo squeo SpaghettiQuadratiSugodiSeppie](/upload/multimedia/raimondo-squeo-SpaghettiQuadratiSugodiSeppie.jpg)
Giocano invece su note più eleganti i “Maccheroncini con crema di topinambur, bottarga di tonno e caviale”, prodotti sempre in casa e spiazzanti per il loro gusto delicato a dispetto di ingredienti saporiti, ma equilibrati molto bene dalla crema di topinambur; tra i secondi memorabili le “Capesante scottate, rape bianche e rosse, scorzonera, crema d’aglio dolce e prezzemolo”: cottura magistrale dei molluschi, anche in questo caso accompagnati da una parte vegetale importante e dalla crema di aglio dolce a fare da trait d’union dei vari componenti del piatto, donando un sapore piacevolmente rotondo.
![raimondo squeo Maccheroncino](/upload/multimedia/raimondo-squeo-Maccheroncino.jpg)
Il predessert è un sorbetto di ananas in cui la frutta viene macerata a lungo con lo zucchero per raggiungere una maggiore intensità di sapore, su cui viene versato dello champagne in onore di Christophe Mercier, General Manager della struttura e ispiratore di alcune creazioni dello chef: “Adoro in modo particolare preparare sorbetti e gelati, perché mi permettono di creare gusti legati alla mia infanzia e ai miei genitori”, chiosa Raimondo Squeo.
![raimondo squeo CapesantaScottata](/upload/multimedia/raimondo-squeo-CapesantaScottata.jpg)
La carta dei vini contiene un’ampia e variegata selezione di vini in mescita, bollicine, bianchi e rossi, sia italiani che francesi; dà grande risalto al territorio, da sempre vocato alla produzione di vino, basti pensare che nel 1100 in piazza San marco c’era una vigna e che le prime tracce di viticoltura risalgono a oltre 2500 anni fa, in particolare alle produzioni dell’isola di Mazzorbo e Sant’Erasmo: “è una collezione, più che una carta dei vini”, spiega il Food & Beverage Manager della struttura Samuel Baston, che dirige un servizio estremamente garbato e competente, che fa della professionalità il suo cavallo di battaglia.
Indirizzo
Hotel Ca' di Dio - Vero Venetian Roots
Riva Ca' di Dio, 2183, 30122 Venezia, VE, Italia
Telefono: +39 041 098 0238
Email: cadidio@vretreats.com