Enrico Bartolini è oggi lo chef con il maggior numero di stelle Michelin in Italia, grazie a un portfolio di ristoranti che nel 2025 totalizza 14 stelle, confermando il suo ruolo di protagonista dell’alta cucina contemporanea.
Cresciuto a Castelmartini, in Toscana, muove i primi passi nella trattoria dello zio dopo il diploma all’Istituto Alberghiero di Montecatini Terme. L’esperienza all’estero — tra Parigi e Londra, nelle cucine di Paolo Petrini e Mark Page — gli permette di confrontarsi con tecniche e metodologie che influenzeranno profondamente il suo modo di interpretare la cucina. Il ritorno in Italia, con l’apprendimento accanto a Massimiliano Alajmo, definisce la base del suo percorso: precisione, disciplina e una sensibilità calibrata sulla materia prima.
Nel 2005 assume la gestione de Le Robinie nell’Oltrepò Pavese, dove ottiene la prima stella Michelin nel 2008. Conclusa questa esperienza, approda al Devero Ristorante e al Dodici24 Quick Restaurant a Cavenago Brianza, consolidando la sua identità gastronomica e manageriale.
La svolta arriva a Milano: nel 2010 apre Enrico Bartolini al Mudec, al terzo piano del Museo delle Culture, assumendo anche la gestione del bar-bistrot. Si tratta del nucleo di quella che diventerà una costellazione di indirizzi: Casual Ristorante a Bergamo, La Trattoria Enrico Bartolini e La Villa all’interno de L’Andana in Maremma, e nel 2016 Glam a Venezia, destinato a diventare un riferimento della cucina lagunare.
Il novembre 2016 segna un momento storico: la Guida Michelin assegna quattro stelle a tre ristoranti del gruppo — due a Milano, una a Bergamo e una a Castiglione della Pescaia — tutti aperti in rapida successione. Nel 2017 Glam ottiene la sua stella, confermando la crescita di una galassia che inizia a estendersi geograficamente e stilisticamente.
La produzione editoriale accompagna questa espansione: Pasta (2011) e Classico Contemporaneo (2017) raccontano la sua visione attraverso tecniche, interpretazioni e riflessioni sulla cucina italiana.
Dal 2018 l’universo Bartolini si amplia ulteriormente con nuove aperture: la bi-stellata Locanda del Sant’Uffizio nell’astigiano; Poggio Rosso nel Chianti, che nel 2021 conquista una stella Michelin e una Stella Verde per la sostenibilità; L’Anima a Milano; Bluh Furore in Costiera Amalfitana; e Il Fuoco Sacro in Sardegna, premiato con una stella nel 2022.
Progetti come l’Orto Felice, legato a Poggio Rosso, mostrano una visione della sostenibilità che integra agricoltura sociale, territorio e inclusione, con prodotti realmente a km 0 che diventano struttura narrativa dei piatti stagionali.
Tra il 2023 e il 2025, il gruppo continua a consolidarsi: Villa Elena conquista la seconda stella, Locanda del Sant’Uffizio mantiene le sue due stelle e il Mudec conferma il vertice delle tre stelle. A novembre 2025, con la selezione Michelin 2026, Bartolini conserva tutte le sue stelle, raggiungendo il totale di 14 stelle Michelin, primato assoluto in Italia.
Il risultato è una rete culinaria complessa e coerente, che unisce luoghi e identità diverse sotto una stessa filosofia: una cucina che valorizza il territorio con sguardo internazionale, basata su tecnica, cultura gastronomica e un approccio imprenditoriale che ha ridefinito il ruolo dello chef contemporaneo.