Vini, Birre e Drink Week End Wine

Tedeschi Wines: la cantina di 400 anni fa che studia gli aromi dell’Amarone

di:
Marco Colognese
|
Tedeschi family in aging cellar

Tedeschi Wines

L’azienda


Affermare che la Valpolicella da un punto di vista enologico sia un’area felice è un fatto incontrovertibile, ma le sue colline sono anche un patrimonio paesaggistico inestimabile e i produttori che qui si trovano a operare hanno a disposizione terreni e condizioni particolarmente favorevoli. Di questa zona, che vale la pena esplorare a fondo, la famiglia Tedeschi è una di quelle che ci sta particolarmente a cuore, sia per la qualità dei vini che produce, sia per la dimensione umana dell’azienda e la sensibilità delle persone che ci lavorano.



È bello ascoltare Sabrina quando racconta della lungimiranza del padre Lorenzo (ancora in gran forma passati i novanta) che quasi sessant’anni fa iniziò una pratica pionieristica per l’epoca: “Cominciò a mettere in etichetta il nome del vigneto (il Monte Olmi, acquistato dalla famiglia nel 1918); allora non si parlava di terroir e pochi ne conoscevano il significato, però lui ci ha creduto. Non ha mai mollato e la sua vita sono stati il lavoro e il vino, tra tenacia e perseveranza, con il coraggio di mantenere lo stile nei vini anche quando non erano di moda. Perché oggi si parla tanto di cambiamento di stile ed è bene che questo stia avvenendo qui in Valpolicella, però a volte negli anni passati noi non siamo stati ben compresi, proprio perché il nostro stile si allontanava da quella che era la tendenza del momento. Prima ancora che noi fratelli entrassimo in azienda i clienti gli dicevano: ‘Il tuo vino è buono, ma bisognerebbe togliere il nome Valpolicella dall’etichetta.’ Lui tornava a casa e diceva: ‘No, la Valpolicella è la mia terra e ci devo credere’.”



Oggi Tedeschi Wines è una realtà che viene condotta, oltre che da Sabrina, ‘voce’ dell’azienda e dedita al mercato estero, dalla sorella Antonietta (che segue il mercato Italia) e dal fratello Riccardo (che si occupa di produzione e insieme a Sabrina guarda all’export).



Sono vini speciali, i loro, da terre ognuna delle quali denota uno spiccato carattere, dal Monte Olmi con le sue terrazze e i muri a secco -da lì arrivano un frutto delicato e dalle notevoli note balsamiche- al Maternigo, il cui suolo calcareo regala una struttura complessa, a Fabriseria, scaldata dal sole dall’alba al tramonto, con una particolare eleganza e un’intensità aromatica unica.

Maternigo



Tedeschi Wines e gli studi sulla “firma” aromatica dell’Amarone


Iniziano nel 2017 gli studi in collaborazione con il professor Maurizio Ugliano e il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona sui caratteri aromatici delle uve e dei vini da singoli vigneti, oltre che sui principali fattori legati alla loro espressione. Dopo i primi risultati, grazie a nuovi strumenti per i ricercatori, oggi si può dimostrare con prove scientifiche l’esistenza di un codice chimico che uno specifico terroir trasmette alle uve e di conseguenza ai vini, ai quali si può attribuire una vera e propria firma aromatica e con essa le differenze tra vigneti differenti, nelle zone di uno stesso areale produttivo.

Vigneto Monte Olmi


Tra gli aspetti indagati, affascina la definizione dell’origine di alcuni dei composti che definiscono l’aroma e il loro ruolo nell’invecchiamento degli Amarone. Grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona con le Università di Bordeaux e Federico II di Napoli, il professor Ugliano ha spiegato come analizzando campioni da Monte Olmi si sia potuto mettere in evidenza l’elevato contenuto di alcuni terpeni finora poco noti, in grado di supportare nel tempo la freschezza aromatica e quindi la longevità del vino. Ancora Riccardo Tedeschi racconta: “Dopo essere arrivati a identificare l’impronta aromatica delle singole particelle di vigneto, e aver verificato che rimane invariata dal punto di vista qualitativo indipendentemente dall’andamento dell’annata, con questa nuova fase della ricerca abbiamo voluto capire la sua evoluzione nel tempo”.



La strategia di analisi per le impronte aromatiche è stata piuttosto articolata: l’aroma di un vino è infatti, da un punto di vista analitico, un mix estremamente complesso, costituito da diverse centinaia di sostanze. Solo un numero contenuto tra esse contribuisce però all’aroma percepito, ecco perché alcuni composti si formano esclusivamente con l’invecchiamento.


Ugliano racconta: “In particolare alcuni Amarone, tra cui quelli dell’azienda Tedeschi, si distinguono per la presenza di sostanze odorose dalle caratteristiche olfattive complesse. Tra queste, i cineoli sono di particolare interesse in quanto supportano l’espressione di note aromatiche balsamiche che ricordano a tratti l’odore delle foglie di eucalipto”. E ancora “L’aspetto interessante è che l’appassimento, in particolare nel caso della varietà Corvina, aiuta la formazione di precursori d’aroma specifici a supportare poi lo sviluppo di questi sentori balsamici, attraverso meccanismi che ancora non comprendiamo del tutto”.


Per le firme aromatiche dei vini è stato inoltre evidenziato il contributo di un altro composto finora poco studiato come il dimetil solfuro che a concentrazioni elevate dà al vino odori che ricordano il tartufo e il sottobosco; a livelli più bassi invece comporta note odorose di frutti neri e cassis. Nei vini giovani è praticamente assente, mentre aumenta in maniera significativa con l’invecchiamento, tanto da essere considerato un aroma chiave nel bouquet dei rossi di Bordeaux e di quelli della valle del Rodano a base Syrah.


“Nel corso del nostro studio abbiamo riscontrato livelli elevati di dimetil solfuro in vini ottenuti da uve con un particolare profilo di sostanza azotata, a sua volta riflesso delle interazioni suolo-pianta. Appare legittimo quindi considerare questo composto come uno dei fattori chiave nell’espressione aromatica del terroir di un vino. Nel caso dei terroir studiati, il vigneto Fabriseria e una specifica parcella all’interno della tenuta di Maternigo sono risultati maggiormente associati allo sviluppo di dimetil solfuro nel corso dell’invecchiamento del vino”, conclude Ugliano. Per Riccardo Tedeschilo studio conferma, una volta di più, che l’Amarone è un vino di terroir, dal quale dipende la produzione di vini con caratteristiche di complessità, corpo ed eleganza diverse da qualsiasi altro. A noi il compito di scegliere i vigneti più idonei e di lavorare le uve in modo da farne sprigionare il massimo potenziale”.


I vini


Abbiamo avuto modo di degustare alcune vecchie annate sia di Valpolicella Superiore sia di Amarone: grandi caratteri, vita ed emozione in ognuno, dal Valpolicella Superiore 2012 di Maternigo all’omologo sorprendente, balsamico Classico Superiore 2006 de La Fabriseria. Notevole e ancora freschissimo l’Amarone Classico 2006 (ora Marne 180), un vero capolavoro di integra eleganza l’Amarone Classico da La Fabriseria 1995. Speziato, austero e vibrante l’Amarone Capitel Monte Olmi Classico 1990, trentatré anni di fascino.



Indirizzo


Tedeschi Wines

Via Giuseppe Verdi, 4/a, 37029- Pedemonte di Valpolicella VR

info@tedeschiwines.com

Tel: +(39) 045 7701487

Sito web

Wine Reporter

mostra tutto

Rispettiamo la tua Privacy.
Utilizziamo cookie per assicurarti un’esperienza accurata ed in linea con le tue preferenze.
Con il tuo consenso, utilizziamo cookie tecnici e di terze parti che ci permettono di poter elaborare alcuni dati, come quali pagine vengono visitate sul nostro sito.
Per scoprire in modo approfondito come utilizziamo questi dati, leggi l’informativa completa.
Cliccando sul pulsante ‘Accetta’ acconsenti all’utilizzo dei cookie, oppure configura le diverse tipologie.

Configura cookies Rifiuta
Accetta