Vini, Birre e Drink Week End Wine

Bisol 1542: nasce il primo Prosecco Superiore “dei Gondolieri” di Venezia

di:
Marco Colognese
|
copertina prosecco bisol

Bisol 1542

L’azienda


Meriterebbe un’attenzione speciale, il tema del Prosecco, un mondo in cui è molto facile confondersi tra prodotti che tra loro presentano differenze rilevanti. La storia di Bisol 1542, dal 2014 parte del Gruppo Lunelli, è una di quelle che va conosciuta per iniziare a capire quante e quali siano le diversità e perché sia importante conoscerle prima di avventurarsi in giudizi spesso privi di vero fondamento.


Lino Scaravonati, che del gruppo trentino fa parte da moltissimi anni e di questa azienda è ora capo della produzione, rileva: “Oggi è sempre più impegnativo fare un percorso attento alla qualità. Sono passati 60 anni dalla creazione del consorzio e dal miracolo di un territorio con la seconda denominazione più grande del mondo, e Bisol c’è sempre stata. Il vero problema è che spesso non si associa la parola vino alla parola Prosecco, e questo passa a una categoria generica non legata più al territorio e ai terreni che sono la nostra storia.”



Risalgono al XVI secolo, le testimonianze che confermano la presenza dei Bisol nel territorio del ‘Chartice’, quella che è oggi la meravigliosa collina del Cartizze nel cuore della zona più pregiata per il Prosecco Superiore, da qualche anno patrimonio Unesco. È Desiderio, detto Jejo, figlio di quell’Eliseo Bisol che aveva dato vita al commercio di vino all’inizio del 1900, a recuperare l’attività di famiglia a metà degli anni Venti e a girare tra questi colli scoscesi per cercare i migliori terreni in vendita.


Racconta Gianluca Bisol, presidente dell’azienda: “Il tema dei suoli ci caratterizza moltissimo, perché è stato mio nonno ancora 70 anni fa a suggerire ai figli di suddividere i vari vigneti tra i cinque suoli che si trovano nelle nostre zone e danno origine a vini molto differenti tra loro. È stato geniale in un tempo in cui parlare di terroir appariva piuttosto improbabile, se non forse a Barolo o a Montalcino. L’ha fatto perché aveva capito che un vitigno come il Glera ha una sensibilità elevatissima alle variazioni, sia del suolo sia dell’altitudine, della ventilazione e dell’escursione termica.”


Un uomo audace, quindi, con una visione strategica molto avanzata, che ha visto i Bisol rimanere saldi sulla viticoltura invece che convertirsi alla mera trasformazione. Tanto Desiderio quanto Antonio sceglievano sempre gli appezzamenti più scoscesi, difficili da lavorare, ma con pendenze e composizioni ideali per il Glera: “Qui sulle rive, che sono ripidissime, si pratica viticoltura eroica e mio nonno diceva che il vino buono arriva da dove si fa fatica.” È un universo in movimento che il Gruppo Lunelli sta valorizzando con energia, quello di Bisol 1542, 55 ettari di vigneti, la nuova cantina realizzata tra il 2021 e il 2022 inclusa la parte di accoglienza, la cantina storica ancora visitabile e un luogo come il vigneto simbolico in Cartizze trasformato in un giardino stupendo, che offre un panorama incredibile sulle colline circostanti.


Ancora, un affascinante progetto in itinere che riguarda il vigneto Rive di Campea, dove si ripartirà da un danno della natura, tra frane e flavescenza dorata, che l’ha reso impraticabile decimando le viti antiche, parte del patrimonio agronomico della denominazione. Da un estirpo inevitabile e da una collina vuota è nata l’idea di far risorgere un’architettura grandiosa, ridisegnando il vigneto in una combinazione tra sapienza del passato e innovazione tecnologica.


Come racconta Lino Scaravonati,un vigneto che, sospeso tra passato e futuro, dialoga con il presente per raccontare il primo Prosecco moderno in cui il taglio, la cuvée, è realizzata in campo con l’idea di ricreare, attraverso un attento e approfondito studio filologico, un vigneto “originario”, dal quale vinificare insieme partite selezionate delle uve prodotte dai diversi vitigni (il cui peso percentuale è rigorosamente definito dalla superficie coltivata di ciascuno), per ottenere un Prosecco strettamente territoriale, olfattivamente e gustativamente ampio, articolato, complesso, figlio riconoscibile dell’annata e per questo sempre diverso e allo stesso tempo sempre fedele alle sue origini ed alla sua storia. Sarà poi la vendemmia con le sue peculiarità a definire le pratiche di cantina, dai protocolli di pigiatura e vinificazione a quelli di spumantizzazione fino al residuo zuccherino che qualificherà il vino (extra brut, brut, extra dry, dry) di anno in anno.


Il vino


In attesa di quel che accadrà, vale la pena raccontare di un Prosecco dedicato a un connubio speciale che vede unite Valdobbiadene e Venezia, piene di analogie che le accomunano nel loro essere luoghi difficili e per certi versi estremi; le rive nel diverso significato che assumono da un luogo all’altro, i pali in legno di castagno che sostengono le viti e le bricole veneziane in larice. Nasce così un Prosecco Superiore dedicato ai Gondolieri. Matteo Lunelli racconta: “Dall’apice dei nostri vigneti, nelle giornate più terse, si arriva a scorgere anche Venezia. Questa partnership con l’Associazione dei Gondolieri di Venezia conferma il legame tra Bisol1542 e una delle città più affascinanti al mondo”.


Dal canto suo Andrea Balbi, Presidente dell’Associazione Gondolieri Venezia, afferma: "Questa collaborazione dà ulteriore risalto alla autorevolezza e storicità della nostra millenaria categoria. In secoli di voga tra i canali e le calli, la nostra missione è sempre rimasta far scoprire il meglio di Venezia a chi la visita. Per questo, oggi la nostra categoria si fregia di un partner esclusivo, noto e diffuso a livello mondiale, che valorizza ulteriormente l’immagine e la tradizione del mestiere del gondoliere, un’arte tutta veneziana”.


La gondola, con il suo ferro di prua che rappresenta con la sua S il Canal Grande e i denti sottostanti che simboleggiano i sestieri veneziani, si avvicina idealmente alla topografia delle sottozone di una denominazione. Da Glera in purezza, il Prosecco Superiore Brut millesimato 2021 I Gondolieri al naso ricorda profumi di mela, biancospino, salvia e fiori di ciliegio. Ha una beva molto fresca e godibile che lo rende particolarmente versatile in ogni occasione.


Indirizzo


Bisol 1542
S. Stefano di Valdobbiadene- Treviso


Tel: +39 0423 900138


Sito web

Wine Reporter

mostra tutto

Rispettiamo la tua Privacy.
Utilizziamo cookie per assicurarti un’esperienza accurata ed in linea con le tue preferenze.
Con il tuo consenso, utilizziamo cookie tecnici e di terze parti che ci permettono di poter elaborare alcuni dati, come quali pagine vengono visitate sul nostro sito.
Per scoprire in modo approfondito come utilizziamo questi dati, leggi l’informativa completa.
Cliccando sul pulsante ‘Accetta’ acconsenti all’utilizzo dei cookie, oppure configura le diverse tipologie.

Configura cookies Rifiuta
Accetta