Vini, Birre e Drink Week End Wine

Sacrisassi Rosso Le Due Terre: un gioiello di famiglia in bottiglia

di:
Marco Colognese
|
copertina le due terre sacrisassi rosso

Il Sacrisassi Rosso de Le Due Terre

L'azienda


Nel mondo del vino esistono schieramenti, categorie, opinioni spesso decisamente contrastanti. Poi ci sono aziende che riescono a porsi in modo trasversale, nei confronti delle quali i mormorii si placano e si trasformano in un sorriso: basta che compaia sul tavolo una bottiglia de Le Due Terre e quel mondo si concilia. A fare la differenza, sempre più spesso, sono le persone e la loro autenticità: questa famiglia con i suoi 5 ettari di vigneti (di cui tre di proprietà e due in affitto) a Prepotto tra i Colli Orientali del Friuli è una di quelle che l’amore lo distribuiscono tra terra e cantina.


Silvana Forte e il marito Flavio Basilicata sono i primi protagonisti di una storia di grande innovazione, precursori di quelle che nel tempo sono diventate mode ma non erano altro che sapienza contadina tramandata, quella di un agricoltore inteso come custode della terra in un’area popolata non soltanto da vigne, ma con boschi, frutteti e orti e un’impressionante biodiversità di cui garantire la sopravvivenza.



Si fa strada con loro la figlia Cora, classe 1993, studi enologici e attiva in azienda ormai più di sei anni. Di lei Silvana dice: “È entrata in cantina a pieno titolo e rappresenta il nuovo con la volontà di restare però ancorata alla tradizione di famiglia. Cora ci appoggia in modo sostanzioso, vuole portare ancora più in alto la qualità attraverso un lavoro di ricerca, tutto questo anche in relazione ai cambiamenti e alle sfide che ci presenta l’ambiente. Confidiamo molto in lei, d’altro canto si trova con vigne che ormai hanno un’età media di una trentina d’anni e questo è un vantaggio.”


Il grande dibattito attorno al vino naturale non inquina la visione de Le Due Terre, perché come ricorda Silvana: “Abbiamo iniziato nel 1984 a fare vino e a farlo in modo naturale, ma la scelta è sempre stata quella di non scriverlo in etichetta: non c’è bisogno di proclamarlo, perché lo può raccontare chi viene a trovarci e osserva quello che accade qui.” Qui dove le terre effettivamente sono due, le marne da una parte e le terre rosse dall’altra, ecco il nome; allo stesso modo Sacrisassi, quello delle due celebri etichette, deriva probabilmente dalla presenza nel XVII secolo di una piccola chiesa e dall’uscita di grossi sassi nel corso degli scavi per la piantumazione dei vigneti.


Sono cinque i vitigni coltivati: Ribolla, Friulano, Schioppettino, Refosco, Pinot Nero e Merlot:Non è semplice”, sostiene Silvana, “decidere su quali uve orientarsi in una regione come questa con una moltitudine di vitigni che non ci identificano”. 18.000 è la media di bottiglie prodotte ogni anno, anche se “nel 2020 abbiamo prodotto pochissimo e le bottiglie saranno 4000 in meno, perché non compriamo uve e vogliamo produrre solo con le nostre.La filosofia di questa cantina è peculiare, tanto da dare ai vini un’identità riconoscibile, unica. Si cerca di ottenere il meglio con il minor intervento possibile. In vigna l’utilizzo di rame e zolfo è ridotto al minimo e le operazioni per la maggior parte vengono effettuate a mano, a partire dalla vendemmia con le uve raccolte in cassetta.


Una volta diraspati, i grappoli vengono immessi in vasche di acciaio o cemento; va da sé che anche in cantina si interviene il meno possibile. Fermentazioni spontanee con rimontaggi quotidiani, nessun lievito aggiunto, né chiarifica; i tempi di macerazione per i bianchi vanno dai 10 ai 15 giorni in base alla qualità dell’annata. Non ci sono travasi durante gli affinamenti in legno che avvengono in barriques usate per i rossi e in tonneaux per i bianchi. Si imbottiglia intorno a luglio in base al favore della fase lunare, questo è l’unico momento in cui la solforosa viene aggiunta nella necessaria dose minimale. Tutto questo sulla base di una considerazione cara alla famiglia, ovvero “la consapevolezza che naturale non significa non fare niente, ma accompagnare con sapienza dei processi che sono per la maggior parte chimico fisici”.


Tre mesi in vetro è l’ulteriore attesa per le quattro etichette prodotte Sacrisassi Bianco (70% Friulano 30% Ribolla gialla), Sacrisassi Rosso (pari proporzione di Schioppettino e Refosco), Merlot e Pinot Nero. Ce n’è una quinta, lo Schioppettino in purezza, per ora un’etichetta ‘mobile’ che richiede un affinamento più lungo e prodotta in numero limitatissimo ma che Cora intende far diventare un progetto continuativo annuale.


I vini


Ciò che colpisce dei vini de Le Due Terre sono una grande personalità e quella che suona come un ossimoro, ovvero la complessità caratterizzata da un’immediatezza ammaliante, schietti e raffinatissimi insieme, sempre più appaganti bevuti dopo qualche anno. Vini da godere un sorso dopo l’altro e che non possono lasciare indifferenti tale è il loro carattere. Se il Pinot Nero è elegantissimo, versatile e di una finezza unica, l’etichetta che forse rappresenta più di tutti Le Due Terre è il Sacrisassi Rosso: “È stato il vino che ha decretato nostro successo, quando trent’anni fa ancora quasi non si parlava di autoctoni. Se fossimo usciti in purezza non sarebbe stato facile, perché è un vino di territorio ma con forte impatto. L’uvaggio è solo nostro, identitario: se vieni in cantina è il suo il profumo che respiri. Con una struttura che conserva l’eleganza di due vitigni nobili ma allo stesso tempo è schietto e rustico, proprio come i contadini delle nostre terre. Perché anche loro non ti mandano a dire le cose.”


Il 2019 è un grande vino che vede insieme in percentuali paritarie Schioppettino e Refosco, le cui uve sono state vendemmiate nella terza settimana di settembre, fermentate in cemento con lieviti indigeni e senza controllo delle temperature. La macerazione sulle bucce è stata di 30 giorni, mentre 30 sono i mesi trascorsi in barriques di rovere francese. Al momento di andare in vetro, 7000 bottiglie, la quarta settimana di giugno del 2022, ha subito una leggera filtrazione. Di bel colore vivace, ancora giovanissimo e scalpitante, al naso ha frutta nera e una bellissima speziatura che si ritrova in bocca insieme a un’acidità spiccata, garanzia ulteriore (ma è risaputo) di una longevità entusiasmante. Una meravigliosa attesa.


Indirizzo


Le Due Terre

Via Roma, 68/b, 33040 Prepotto UD

Tel: 0432 713189

Wine Reporter

mostra tutto

Rispettiamo la tua Privacy.
Utilizziamo cookie per assicurarti un’esperienza accurata ed in linea con le tue preferenze.
Con il tuo consenso, utilizziamo cookie tecnici e di terze parti che ci permettono di poter elaborare alcuni dati, come quali pagine vengono visitate sul nostro sito.
Per scoprire in modo approfondito come utilizziamo questi dati, leggi l’informativa completa.
Cliccando sul pulsante ‘Accetta’ acconsenti all’utilizzo dei cookie, oppure configura le diverse tipologie.

Configura cookies Rifiuta
Accetta