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Le Pavillon di Daniel Boulud, la cucina stellata francese che sorprende a New York

di:
Giovanni Angelucci
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copertina le pavillon

Le Pavillon di Daniel Boulud è un’oasi gastronomica di 1000 metri quadrati che presenta un ameno sentiero nel giardino interno, tra natura e architettura nel cuore di Midtown, al secondo piano del grattacielo One Vanderbilt. Ecco cosa si mangia.

Le Pavillon

La storia


Circondato da un insolito verde tra i grattacieli, lo chef di Lione Daniel Boulud (in città dal 1982) ha creato un rifugio goloso per i newyorkesi e i visitatori che vogliono rigenerarsi e godere con ingredienti freschi, di qualità e di provenienza locale. La celebre cucina del pluristellato chef francese, radicata nella tradizione con uno spirito newyorkese contemporaneo, è in prima linea in un menu a base di pesce e verdure a Le Pavillon.

Crediti Thomas Schauer



Crediti Thomas Schauer



Crediti Thomas Schauer



Un ristorante ispirato ai tradizionali padiglioni che si trovano in Francia, luoghi di feste e incontri che hanno sorprendenti somiglianze con la piazza pedonale One Vanderbilt. L’ispirazione di Boulud partì dal ristorante Le Pavillon, aperto nel 1941 da Henri Soulé, considerato un’istituzione a New York. L’intenzione dello chef, però, non è stata farne una replica, ma celebrare il suo nome facendo riferimento ad un’era passata di ristoranti classici francesi in vita nel nuovo millennio.

Eunji Paula Kim Photo



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Oltre alla sala da pranzo principale, il ristorante offre una spettacolare area bar che si affaccia sul nuovo Vanderbilt Plaza con vista sul Grand Central Terminal e sul Chrysler Building, mozzafiato con le luci del tramonto, il tutto circondato da ulivi e piante con il “garden table” dove vivere esperienze enogastronomiche uniche.

Crediti Thomas Schauer



Eunji Paula Kim Photo



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Il ristorante


Un luogo sorprendentemente insolito per New York, creato con l’interior design Isay Weinfeld insieme allo studio di architettura KPF, Le Pavillon è in grado di catturare lo spirito di un grattacielo della metropoli e farlo vivere in armonia con la natura: gli interni sono caratterizzati da vegetazione lussureggiante, alberi vivi e fogliame, intrecciati in tutta la sala da pranzo che può ospitare fino a 120 sedute. Aspetto davvero impattante, anche sull’esperienza a tavola.

Crediti Thomas Schauer



Eunji Paula Kim Photo



Ma veniamo ai protagonisti: qui gli executive chef sono i giovani Michael Balboni e Will Nacev. Il primo, proveniente dal Missouri e formatosi al Culinary Institute of America, ha alle spalle uno stage nel Picholine, l’acclamato ristorante di Terrance Brennan; dopo la laurea si è rapidamente spostato tra i ranghi della Townhouse di David Burke, per poi incontrare lo chef Daniel Boulud e unirsi alla brigata nel suo ristorante di punta nell’Upper East Side. Una parentesi fondamentale da Joël Robuchon per tornare poi al fianco del suo mentore francese in veste di executive.

Crediti Thomas Schauer



Crediti Thomas Schauer



Il secondo, invece, è cresciuto a Ft. Thomas, nel Kentucky, e si è laureato in Storia all'Earlham College. Ha cominciato nella cucina del famoso chef francese dell’Ohio Jean-Robert de Cavel, nel 2009 si è occupato dell’apertura dell'ex brasserie francese dello chef Daniel Boulud, DBGB, e nell’altro suo omonimo ristorante nell’Upper East Side, finché non è stato scelto per tenere il timone di Le Pavillon, insieme all’ormai amico Balboni.

Crediti Thomas Schauer



Crediti Thomas Schauer


I piatti


I giovani e talentuosi cuochi offrono la loro visione idi natura e stagionalità puntando tutto sulla ricchezza dei pescatori e degli agricoltori del nord-est, veri e propri principi guida per una cucina territoriale e genuina. Menu innovativi che evidenziano la proposta fatta di frutti di mare e vegetali, rendendo omaggio alla tradizione francese e all’eredità gastronomica di New York, quella delineata da arrivi e partenze ma con punti fermi di coloro che, nonostante tutto, sono riusciti a creare anche qui qualcosa di personale, tracciando quindi la strada di una riconoscibilità a stelle e strisce.

Avocat Charred Avocado



Asperge Green Asparagus



Le gustose Ostriche gratinées con nocciola, crosta di alghe e prezzemolo provengono dal fiume St. Johns, il Granchio reale norvegese con patata viola e verbena limone è sodo e ne viene esaltata magistralmente l’essenza.

Ostriche gratinées con nocciola, crosta di alghe e prezzemolo



Aragosta del Maine in camicia di burro, carciofo, dragoncello e salsa américaine



Compare poi l’Uovo in camicia della fattoria cittadina Heermance con tartufo nero australiano, mais, finferli, pinoli e brioche tostata. A seguire l’elegante Sogliola di Dover in crosta di midollo osseo, porri primaverili e funghi trombetta, piatto d’impronta molto francese ma che riesce ad andare oltre il classicismo con guizzi gustativi.

Uovo in camicia della fattoria cittadina Heermance con tartufo nero australiano, mais, finferli, pinoli e brioche tostata


Spigola grigliata



La cena è fruibile à la carte o tramite due percorsi degustazione da tre e sei portate, oltre al menu dedicato al mondo vegetale. Le Pavillon ha due stelle Michelin, informazione volutamente omessa per non alterare la lettura e perché non ha bisogno dell’elenco dei riconoscimenti, per dimostrare d’essere un ristorante che merita la visita.


Foto dei piatti: crediti Thomas Schauer

Indirizzo


Le Pavillon

One Vanderbilt Ave, New York, NY 10017, Stati Uniti

Tel: +1 212-662-1000

Email: INFO@LEPAVILLONNYC.COM

Sito web

 

 

 

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