I grandi Vini

Marco Caprai, l’umbro che ha reso il Sagrantino un fenomeno globale

di:
Elisa Erriu
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copertina marco caprai

“Il potenziale del Sagrantino come vino di classe mondiale è emerso grazie a un processo continuo di studio e sperimentazione”. L’innovazione di Marco Caprai.

L'azienda e il vino

L’Umbria vive all’ombra della vicina Toscana, non solo geograficamente, ma anche culturalmente e, soprattutto, enologicamente. Tuttavia, un uomo si è posto l’ambizioso obiettivo di invertire questa dinamica: Marco Caprai, anima e cuore della cantina Arnaldo Caprai, è impegnato a far brillare il Sagrantino, il vitigno simbolo della regione, nel firmamento del vino mondiale.

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Il Sagrantino, varietà autoctona dell’Umbria, è un vitigno tanto unico quanto complesso, una gemma che riflette il carattere intenso e vigoroso del suo terroir. Caprai, erede di una tradizione di viticoltura iniziata dal padre Arnaldo, ha dedicato la sua carriera alla ricerca e all’innovazione per valorizzare questa uva straordinaria. “Il Sagrantino ha un’identità geografica e genetica unica, un carattere autentico, ricco e travolgente,” afferma, intervistato da Robb Report. Il suo obiettivo? Realizzare vini che non siano solo di qualità eccelsa, ma anche specchio fedele della loro storia e del loro territorio.

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Uno dei progetti più affascinanti di Marco Caprai è la tecnica innovativa chiamata “Vinificazione Integrale in Botte,” sviluppata in collaborazione con l’enologo francese Michel Rolland. Questo metodo prevede l’utilizzo di acini interi, non schiacciati, lasciati a fermentare direttamente in botte, ruotata costantemente per circa 20 giorni. L’obiettivo è ammorbidire i potenti tannini che caratterizzano il Sagrantino, creando un vino più elegante e raffinato. “Non cerchiamo i tannini; il Sagrantino li possiede naturalmente. Dobbiamo solo renderli più armoniosi,” spiega Rolland, sempre a Robb Report.

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Questa tecnica rappresenta l’equilibrio perfetto tra tradizione e modernità, riflettendo l’approccio di Caprai, che abbina pratiche classiche come il diradamento mirato e la vendemmia verde con metodi all’avanguardia. “Il potenziale del Sagrantino come vino di classe mondiale è emerso grazie a un processo continuo di studio e sperimentazione,” sottolinea Caprai. Il risultato di queste attenzioni è magistralmente rappresentato dall’edizione speciale 25 Anni Montefalco Sagrantino DOCG 2020. Questo vino si presenta con un colore violaceo profondo e sprigiona profumi intensi di mora, spezie dolci e un leggero accenno di eucalipto.

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Al palato, si distingue per le note di cassis, cacao, tè alla menta e spezie da forno, avvolte da tannini setosi che accarezzano il palato, concludendo in un finale morbido e fruttato. Una celebrazione del Sagrantino in tutta la sua magnificenza. Il viaggio di Marco Caprai è più di un’impresa enologica; è una missione culturale che punta a riscattare l’Umbria e il suo vitigno simbolo, elevandoli a un livello di prestigio internazionale. “Vogliamo che ogni bottiglia di Sagrantino racconti la storia della nostra terra, del nostro impegno e della nostra passione,” dichiara.

Wine Reporter

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