La Cucina Italiana ambasciatrice del mondo: riconosciuta all'unanimità Patrimonio Immateriale dell'Umanità UNESCO, è un traguardo storico per la Penisola.
La notizia
Un traguardo che inscrive il 10 dicembre fra i giorni più importanti della storia della Penisola: la Cucina Italiana entra ufficialmente nei Patrimoni Culturali Immateriali dell'Umanità. Con una decisione presa all'unanimità dal Comitato intergovernativo dell'UNESCO, riunito a Nuova Delhi, in India, l'Italia segna così un primato mondiale: è la prima cucina al mondo ad essere riconosciuta nella sua interezza. Il responso positivo è stato accolto da un lungo applauso nella sala, celebrando il successo della candidatura italiana, curata dal giurista Pier Luigi Petrillo, che è stata valutata positivamente insieme ad altri 60 dossier provenienti da 56 Paesi. Il riconoscimento, noto per onorare pratiche e tradizioni nella loro globalità, rompe con l'approccio passato, incentrato su singole tecniche.

La visione di Meloni e Lollobrigida
Il traguardo è stato accolto con grande orgoglio dalle istituzioni italiane. La Premier Giorgia Meloni ha evidenziato il ruolo strategico e identitario della cucina in un videomessaggio: "La cucina italiana è il nostro ambasciatore più formidabile. Accompagna il turismo, arricchisce l'offerta culturale italiana e annuncia in tutto il mondo il desiderio di essere presente nei tanti luoghi e tra le persone che rendono l'Italia una comunità. E oggi voglio ringraziare tutti gli italiani nel mondo, perché è anche un'opportunità per loro." Meloni ha aggiunto che la notizia "ci riempie d'orgoglio" perché "onora quello che siamo e la nostra identità", sottolineando: "Perché per noi italiani la cucina non è solo cibo o un insieme di ricette. È molto di più: è cultura, tradizione, lavoro, ricchezza." Ha rimarcato che il primato consegna all'Italia "uno strumento formidabile per valorizzare ancor di più i nostri prodotti e proteggerli con maggiore efficacia da imitazioni e concorrenza sleale."

Il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha commentato il risultato come una festa nazionale: “La Cucina Italiana è Patrimonio dell’Umanità. Oggi l’Italia ha vinto ed è una festa che appartiene a tutti perché parla delle nostre radici, della nostra creatività e della nostra capacità di trasformare la tradizione in valore universale.” Secondo Lollobrigida, il riconoscimento "celebra la forza della nostra cultura che è identità nazionale, orgoglio e visione" e rappresenta il "racconto di tutti noi, di un popolo che ha custodito i propri saperi e li ha trasformati in eccellenza, generazione dopo generazione”.
L'essenza del riconoscimento UNESCO: convivialità e sostenibilità
L'UNESCO ha riconosciuto il valore intrinseco della cucina italiana definendola una "miscela culturale e sociale di tradizioni culinarie" e "un modo per prendersi cura di se stessi e degli altri, esprimere amore e riscoprire le proprie radici culturali, offrendo alle comunità uno sbocco per condividere la loro storia e descrivere il mondo che li circonda".

La pratica del cucinare all'italiana è stata lodata perché:
- "Favorisce l'inclusione sociale, promuovendo il benessere e offrendo un canale per l'apprendimento intergenerazionale permanente, rafforzando i legami, incoraggiando la condivisione e promuovendo il senso di appartenenza."
- È "un'attività comunitaria che enfatizza l'intimità con il cibo, il rispetto per gli ingredienti e i momenti condivisi attorno alla tavola."
La decisione sottolinea come la pratica sia radicata nelle ricette anti-spreco e nella trasmissione di sapori, abilità e ricordi attraverso le generazioni. In quanto pratica multigenerazionale con ruoli intercambiabili, la cucina svolge una funzione inclusiva, superando barriere interculturali.
Le dichiarazioni di Massimo Bottura: il grande chef sul riconoscimento UNESCO

"L’ho sempre sostenuto: la cucina italiana è unica al mondo nel suo genere. Non è solo un insieme di piatti o ricette, ma un rito d’amore, un linguaggio fatto di gesti, di profumi e sapori che tengono unito un Paese intero. Attorno a una tavola apparecchiata l’Italia si riconosce: lì si condividono sogni, si litiga si fa pace, si tramandano memorie. Lo spiegai all’apertura del Refettorio di Parigi: per noi non è solo nutrirsi, è prendersi cura dei famigliari degli amici dei nostri ospiti nei nostri ristoranti o nei nostri Refettori.
Ogni regione custodisce una propria grammatica del gusto: un modo diverso di unire la farina all’acqua, l’olio alla luce, il tempo alla pazienza. In questa biodiversità di paesaggi, culture e tradizioni, sta la nostra vera ricchezza. La cucina italiana è un patrimonio immateriale vivente: costruito giorno dopo giorno da milioni di mani di contadini casari allevatori artigiani cuochi. Riconoscerla come Patrimonio dell’Umanità significa riconoscere la sua forza nel creare legami, nel costruire comunità e nel restituire dignità.
Perché quando il gusto incontra la memoria non è più solo cucina: è cultura, è l’Italia che ogni giorno si rinnova cucinando per amore. Dobbiamo ringraziare per questo Maddalena Fossati, per aver reso visibile l’invisibile ed averci creduto sempre. I ministri Lollobrigida e Giuli che insieme, Agricoltura e Cultura, hanno fatto squadra, e lo si sa: quando si gioca di squadra si vince. Inoltre il sottosegretario Gianmarco Mazzi, una forza della natura".
Un volano di crescita e protezione del Made in Italy
Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha evidenziato il successo diplomatico e le ripercussioni economiche: "Siamo fieri della nostra cucina che rappresenta la nostra identità, i nostri valori, ogni ricetta collega generazioni e rafforza il senso di comunità e famiglia," Tajani ha aggiunto che la cucina italiana è anche "uno straordinario volano di crescita e prosperità", ricordando che l'export agro-alimentare italiano è salito a 68 miliardi di euro nel 2024.

"Questo riconoscimento ci incoraggia a fare ancora di più per promuovere le eccellenze del nostro Paese," ha concluso, ringraziando ambasciate e consolati per il loro impegno. La Ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha parlato di un "obiettivo storico": "Si tratta, infatti, del riconoscimento mondiale di un modello culturale che è parte integrante della nostra identità nazionale e, allo stesso tempo, un asset strategico di grande rilevanza per il tessuto economico italiano." Ha spiegato che il successo risiede in un apparato vincente e inossidabile in cui tutti gli elementi operano in sinergia. Con l'iscrizione della cucina italiana, l'Italia conquista il record mondiale di riconoscimenti nel settore agro-alimentare in proporzione al numero dei riconoscimenti complessivi ottenuti. Delle 21 tradizioni italiane iscritte nella Lista, nove sono riconducibili all'agroalimentare (tra cui, appunto, la cucina, la Dieta Mediterranea, l'Arte dei pizzaiuoli napoletani, e la Cerca e cavatura del tartufo).