All’interno del polo fieristico della città felsinea il 5 e 6 ottobre si è svolta la manifestazione che ha coinvolto 145 Maison di Champagne e i relativi importatori e distributori per il mercato italiano.
Crediti fotografici: Piero Lombardi, Stefano Triulzi
L'evento
Dopo le grandi (e molto locali) polemiche per il trasferimento da Modena a Bologna si è conclusa la due giorni all’insegna dello Champagne, che ha riunito appassionati e addetti ai lavori. Sono stati poco più di 7mila i visitatori dell’ottava edizione del più grande evento italiano dedicato allo Champagne, un aumento del 20% rispetto alla precedente edizione. All’interno del padiglione 15 della Fiera di Bologna le Maison sono state divise in 5 aree: Classiche, Montagne de Reims, Côte des Blancs, Vallée de La Marne, Côte des Bar. Erano presenti 145 realtà produttive che hanno portato in degustazione circa 700 etichette. Ogni Champagne con il proprio carattere, le sue sfumature, raccontate anche nel ricco programma di master class, che ha permesso di approfondire gli attuali trend di mercato.

Tra i relatori spiccava Geoffrey Orban, direttore di Educavin e collaboratore di Champagne de Vignerons, un collettivo di 4mila viticoltori e consorzi che commercializzano Champagne. “Il mercato italiano è un mercato incredibile per lo Champagne, venendo qui (in Italia ndr) possiamo accorgerci di quanto le persone conoscano il prodotto, con un approccio tecnico e un approccio cosciente alla diversità del prodotto stesso. L’idea è accompagnare il pubblico: questo tipo di masterclass permette di portare un punto di vista di “territorio”, permette di far aumentare la conoscenza, non solo tecnica ma anche tramite la degustazione. Ho la fortuna di realizzare tanti abbinamenti cibo-Champagne, la grande diversità del prodotto permette di fare dei pairing che possono sembrare audaci. Per esempio con il cioccolato, anche se è molto difficile, certamente con i volatili, i formaggi stagionati e meno stagionati, i prodotti del mare. La grande diversità permette di divertirsi molto. Poi ovviamente c’è la stagionalità del cibo e la voglia che vogliamo soddisfare nel determinato momento. È un universo incredibile da scoprire e riscoprire.”

Protagonisti anche gli importatori, tra questi Premiere Italia, che lavora molto sul territorio con un prezioso lavoro di ricerca, come ci ha raccontato Mario Federzoni: “Abbiamo selezionato nel tempo una serie di piccoli produttori (récoltant), e una piccola maison attenta alla qualità (De Venoge, di cui vi abbiamo parlato qui). Nel nostro lavoro cerchiamo prima di individuare i terroir più interessanti in assoluto, evitando doppioni, in modo da avere un assortimento che permetta ai nostri clienti di avere tanti sapori diversi. All’interno del terroir cerchiamo poi il produttore che lo interpreti nella migliore maniera.

Essendo piccoli produttori non hanno la capacità di pubblicizzarsi e valorizzare al meglio le etichette come fanno le grandi maison: da qui l’idea di costituire la nostra Academy per diffondere la cultura dei terroir e dei récoltant. Facciamo diverse masterclass, anche a livello aziendale per i nostri agenti ma anche per i clienti. Il prossimo 24 novembre ne faremo una dove dedicheremo metà giornata alla sala, avremo con noi dei grandi maitre. I terroir più interessanti? Sono tanti! Per uscire dalla classicità, nella Cote des Blancs, abbiamo due realtà che sono staccate dalla tradizione, che sono Montgueux e Côte de Vitryat, che propongono Chardonnay completamente diversi dai classici della zona. Oppure nella Valle della Marna, le due rive danno prodotti completamente diversi.”


Tante le curiosità da scoprire durante i due giorni: dal produttore italiano di Champagne, Alberto Massucco, o ancora gli UnderWaterWines, con lo Champagne affinato a 52 metri sotto il livello del mare. Presenti anche alcuni partner più tecnici come Thrill, che ha sorpreso il pubblico con la sua macchina che raffredda e igienizza i bicchieri in pochi secondi. E anche Smeg che si è presentata per la prima volta ad un evento simile per il rilancio della sua linea professionale, come ci ha raccontato Pierfrancesco Zara, direttore vendite per l’Italia: “Stiamo facendo un rebranding per differenziare la linea domestica da quella per i professionisti. L’obiettivo è senz’altro quello di aumentare le quote di mercato in questo settore. Abbiamo necessità di essere presenti in eventi simili per farci conoscere da un pubblico che può essere interessato a questi nuovi prodotti. Dal 2007 la divisione professionale ha iniziato a produrre macchinari per il lavaggio, negli anni ha evoluto la qualità del prodotto. Fino ad arrivare alla nuova linea Pura, che si va a posizionare come un macchinario premium. Chi vende prodotti di alto livello cerca un risultato di un certo livello, siamo oltre il concetto di “macchina che lava”, grazie alla tecnologia riusciamo a garantire qualità nella pulizia, velocità nel lavaggio senza difetti e lavaggi continuativi.”

L’ottava edizione di Champagne Experience è stata promossa e organizzata da Excellence SIDI, realtà composta da ventuno tra i maggiori importatori e distributori italiani di vini e distillati di alta qualità. L’appuntamento è per il prossimo anno, sempre a Bologna, il 4 e il 5 ottobre 2026.
