Il Mediterraneo in tre atti tra Sardegna, Grecia, Libano e Marocco: è questa l’ambiziosa proposta gastronomica del Cone Club. Ma le sorprese non finiscono qui! Ecco tutti i suoi assi nella manica, dal dj set internazionale all’ospitalità sartoriale.
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Il locale
Non è solo una questione di panorama. Certo, il Cone Club gode di una posizione privilegiata: affacciato sull’Arcipelago della Maddalena, tra la quiete di Baja Sardinia e l’effervescenza della Costa Smeralda. Ma ciò che lo rende davvero unico è la sua idea di ospitalità—radicata nel territorio, ma aperta al mondo.


Nato all’interno del 7Pines Resort Sardinia, il Cone Club si presenta come beach club solo in apparenza. Dietro la facciata rilassata, fatta di vele mosse dal maestrale e legni grezzi che si fondono con la macchia mediterranea, si cela un progetto culturale e gastronomico ambizioso. Qui, ogni dettaglio racconta una scelta: estetica, etica, identitaria.


La cucina come linguaggio condiviso
Alla guida della proposta gastronomica c’è Pasquale D’Ambrosio, chef che ha trasformato la cucina del resort in un laboratorio aperto. I suoi piatti partono dalla Sardegna—nei prodotti, nei gesti—ma si spingono oltre, cercando un dialogo continuo con il Mediterraneo orientale e meridionale. Nel 2025, questo approccio si concretizza nel progetto “Mediterraneo senza confini”: una narrazione in tre atti che intreccia Sardegna, Libano, Marocco e Grecia. Come spiega chef D’Ambrosio: “Un omaggio alle culture del mare, un mare che unisce grazie all’enogastronomia”.



Non una fusione forzata, ma una coesistenza rispettosa. Il risultato? Tre proposte diverse – Mukabbilat, Meze, Mezédes – da condividere al centro del tavolo, come insegna la tradizione dell’ospitalità di molte culture che affacciano sul Mare Nostrum. Si passa dal babaganoush affumicato a un cous cous di pesce profumato al ras el hanout, dalla spanakopita reinterpretata con leggerezza fino a un hummus speziato servito con olio locale. Spezie, erbe, agrumi: ogni elemento è calibrato, senza eccessi. Il filo conduttore resta l’equilibrio.



Oltre il piatto: l’esperienza Cone Club
Il Cone Club, però, è più di un ristorante sulla spiaggia. È un luogo costruito per restare nella memoria, e a ciò contribuiscono gli aperitivi con DJ set internazionali. Ogni momento è curato nei dettagli. Le cabanas offrono intimità e servizio personalizzato. Quando il sole tramonta, il club si trasforma. La notte prende il sopravvento, ma non cede mai al cliché. La musica accompagna, non sovrasta e si unisce al suono delle onde.


Un manifesto Mediterraneo
In un’epoca in cui i confini tornano ad alzarsi, il Cone Club prende la direzione opposta. Costruisce ponti tra le sponde del Mediterraneo, mescolando sapori, musiche e storie. La sua è una cucina dell’incontro, una filosofia dell’accoglienza, un progetto culturale in chiave contemporanea. Non è solo una delle mete più ambite dell’estate. È un manifesto: per un Mediterraneo che non divide, ma unisce. E che, attraverso il cibo, la musica e la bellezza, continua a parlare un linguaggio universale.
