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Il nuovo menu del Cavallino di Maranello è un viaggio a bordo della storia di Ferrari

di:
David Abbattista
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copertina cavallino

Riccardo Forapani e Virginia Cattaneo, chef del locale nato dalla collaborazione tra la Rossa di Maranello e Massimo Bottura, hanno presentato il nuovo percorso degustazione dedicato interamente alle Supercars Ferrari. Per la prima volta il team del ristorante ha collaborato con il centro stile del Cavallino Rampante per la realizzazione dei piatti. E il risultato supera quelle che potevano essere le aspettative sulla carta.

Crediti fotografici: Danilo Scarpati, Marco Poderi


Il ristorante

Premessa e consiglio: raggiungere il ristorante dopo aver visitato a Modena il museo Enzo Ferrari dove è in corso la mostra Supercars - non a caso stesso titolo del nuovo menu - e lo sarà fino al 17 febbraio 2026. Le supercar sono i modelli che per il Cavallino Rampante hanno svolto un ruolo primario nell’evoluzione del design, della tecnologia e del motore. È la migliore auto possibile per il momento in cui viene prodotta (in serie limitata): 288 GTO, F40, F50, Ferrari Enzo, LaFerrari e l’ultima arrivata, la F80. Questi modelli hanno ispirato i piatti della degustazione - le portate sono denominate con i nomi delle vetture - grazie a un lungo e fruttuoso lavoro di confronto tra brigata di cucina e sala del ristorante con il centro stile Ferrari.

Ferrari Cavallino 07 Ph Danilo Scarpati
 
Riccardo Forapani Ph Danilo Scarpati
Riccardo Forapani
Virginia Cattaneo Ph Marco Poderi
Virginia Cattaneo

Una collaborazione iniziata chiacchierando a tavola nel maggio dello scorso anno e portata avanti con una serie di incontri, fino ad arrivare alle prove menu e poi chiudere il cerchio con ciò che viene servito da inizio giugno nel locale di Via Abetone Inferiore 1 a Maranello. Si è superato il rischio di risultare eccessivamente didascalici, lasciando spazio alle somiglianze estetiche quando possibile, senza che siano forzate, e soprattutto senza mai togliere spazio al gusto e ai suoi equilibri.

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Ferrari Cavallino 04 Ph Danilo Scarpati
 
massimo bottura 2025 07 18 15 06 41
 

Il risultato è un menu che fa viaggiare nella lunga storia della Rossa attraverso i suoi modelli principe, proprio a pochi passi dalla fabbrica e nel locale un tempo frequentato da Enzo Ferrari e dai piloti del Cavallino Rampante. L’esperienza è completata anche dalle schede che illustrano le sagome delle vetture e che spiegano in breve il legame - oltre l’estetica - tra piatto e auto. Informazioni necessarie se non si ha avuto modo di visitare la mostra di Modena, oltre a essere un prezioso ricordo da portare a casa.

Andrea Saccogna Ph Marco Poderi
Andrea Saccogna

I piatti

E quindi, pronti via, si parte con il giro di ricognizione per scaldare motori e pneumatici: stuzzichiamo il palato e lo stomaco con gli amuse bouche. Si inizia con un piccolo cannolo di sfoglia di patate, ripieno di stracchino e polvere di peperone crusco, uno gnocchino fritto con mortadella, marasche e aceto balsamico tradizionale Villa Manodori, e infine del pan brioche tostato, burro aromatizzato alle erbe, acciuga sott'olio e gel di mostarda di limone. Si torna poi sulla griglia di partenza, finalmente si spengono i semafori e inizia il percorso degustazione: sul rettilineo iniziale si torna indietro al 1984, anno di inizio della produzione dei 272 esemplari della 288 GTO - presente nel piatto con il profilo rosso della vettura.

288 GTO
 

A dominare il piatto è l’ostrica insieme al sapore tutto italiano di pomodoro (e ciliegia), spuma di mozzarella e basilico. Mi ha riportato al palato i sentori di una pizza margherita, arricchita dalla salinità del mollusco. Alla prima curva, saliamo invece sulla F40; modello del 1987, si dice potesse raggiungere i 324 km/h con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 4.1 secondi. Vettura posseduta tra gli altri da Diego Armando Maradona. In questo caso l’auto e la sua velocità sono rappresentati con l’iconico retro della vettura, come fosse uno stencil, che svanisce dal piatto mescolando il fondo piccante che accompagna un’animella con prugne, aglio nero e mostarda di limone. Una portata che insegue e trova un divertente equilibrio di gusto e consistenze.

F40
 

Si prosegue il percorso a bordo della F50, risalente al 1995, che ha portato su strada tutta l’esperienza tecnica della Formula 1. In questo caso c’è un tributo ai sapori e colori degli anni ‘90 con la linguina all’astice grigliato e la sua bisque, oltre a una salsa al prezzemolo e al gel di limone. La dolcezza di base del piatto è smorzata dal limone e dalla foglia - che varia in base alle disponibilità - che non è solo una decorazione ma aggiunge un picco di gusto.

F50
 

Ancora un tornante e arriviamo alla Enzo dedicata al fondatore, modello del 2002, anno che ha visto trionfare in F1 Schumacher, con l’ultimo Gran Premio disputatosi a Suzuka, in Giappone. E così nel piatto il Sol Levante incontra Maranello con i tortellini di anguilla, dashi, Parmigiano Reggiano e uva Grasparossa. Una danza umami - un termine oltremodo abusato, ma in questo caso perfettamente calzante.

Enzo
 

Eccoci ad affrontare il cuore del percorso con LaFerrari, modello del 2013, primo ibrido e ultimo modello a montare dei fanali tondi. Il veicolo diventa così un roll di storione - riprendendo la forma dei fari stessi -  accompagnato da asparagi bianchi, caviale e gelatina di peperoni. Un elegante incontro tra terra e mare, un ibrido appunto.

LaFerrari
 

Si avvicina il rush finale con la F80, veicolo che raccoglie alcuni dettagli dei precedenti modelli, e ultimo arrivato a Maranello. Un concentrato di tecnologia e potenza. In questo caso arriva in tavola un piccione con fondo all’abete rosso e ciliegie, con un cipollotto marinato, e un tocco floreale di con petali e polvere di rosa che ricorda anche la dorsale dell’auto. Un concentrato di gusto.

F80
 

Ecco che vediamo la bandiera a scacchi con la Speedform a rappresentare il futuro perché “La migliore Ferrari che sia mai stata costruita è la prossima”, citando Enzo Ferrari. Questo è il piatto esteticamente più didascalico, realizzato con lo stampo di una scocca di una Ferrari con i dettagli ancora da definire. Una dolce conclusione tra passato e futuro: zabaione, Aceto Balsamico Villa Manodori e marasche.

Speedform
 

Il gran premio è finito, si chiude con la festa sul podio: ecco la piccola pasticceria. Una madeleine alla salvia, una tartelletta al limone con meringa all’italiana e un cioccolatino - con la sagoma di una vettura - ripieno di Aceto Balsamico e nocciola. Un menu che accelera tra gusto italiano, sapore e consistenze, convincendo anche chi delle auto veloci conosce poco o nulla rendendo edibile il concetto di slow food and fast cars.

Riccardo Forapani e Virginia Cattaneo Ph Marco Poderi
 

Contatti

Ristorante Cavallino

Via Abetone Inferiore, 1, 41053 Maranello MO

Telefono: 0536 944877

Sito web

Credits Marco Poderi
 

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