Attualità enogastronomica

“Epicures”, il gourmet che apre solo 3 sere a settimana: “Così diamo il massimo”

di:
Elisa Erriu
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copertina heinz winkler gourmet

“Epicures” non sarà aperto tutti i giorni, ma punterà su una selezione ragionata: giovedì, venerdì e sabato a cena, domenica a pranzo. Una scelta non casuale, ma figlia di una filosofia che antepone la qualità alla quantità, l’armonia gestionale alla corsa sfrenata al servizio continuo.

La notizia

Certe dimore non si limitano a ospitare: raccontano, evolvono, respirano. E la Residenza Heinz Winkler, a due anni dalla scomparsa del leggendario chef che le ha dato il nome, si prepara a voltare pagina con la grazia di chi non dimentica le proprie radici, ma le trasforma in fondamenta per un nuovo capitolo. Siamo in Baviera, a due passi dalle Alpi, in quella che un tempo era una locanda e che oggi si reinventa come Boutique Hotel – riconoscimento già suggellato dal premio ricevuto dal Busche Verlag – mantenendo saldo lo spirito di eccellenza e ospitalità su cui ha costruito la sua reputazione. La prima grande novità riguarda la cucina stellata del ristorante, dove il testimone passa in via esclusiva nelle mani di Daniel Pape, chef che già faceva parte della precedente doppia regia e che ora guiderà da solo il timone creativo. Il passaggio di consegne è avvenuto in un clima di stima reciproca: la Residenza ha voluto esprimere pubblicamente la propria gratitudine a Stefan Barnhusen per l’impegno e la qualità dimostrati negli anni trascorsi. Una chiusura di collaborazione che non sa di addio brusco, ma piuttosto di una staffetta consapevole.

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A partire dal 15 giugno 2025, l'evoluzione della Residenza prenderà forma concreta attraverso una doppia offerta gastronomica, cucita su misura per palati sofisticati ma anche per spiriti curiosi. Il ristorante gourmet cambia nome e pelle: si chiama ora “Epicures”, una scelta che fonde sonorità e significati con finezza quasi letteraria. In questa parola c’è l’eco di Épice, le spezie che danno anima alla cucina; c’è il richiamo al filosofo greco Epicuro, che predicava la felicità come arte del piacere sensoriale; e c’è la mano di Evi Winkler, moglie del compianto Heinz, che da oltre trent’anni è l’anima silenziosa ma determinante della Residenza – la “E” iniziale di Epicures è ispirata proprio alla sua calligrafia. Il suffisso res chiude il nome con una nota latina, che significa “cosa”, “essenza”, “sostanza”: un tributo alla centralità di questo luogo nella vita della Residenza. “Epicures”, annuncia la testata Rolling Pin, non sarà aperto tutti i giorni, ma punterà su una selezione ragionata: giovedì, venerdì e sabato a cena, domenica a pranzo. Una scelta non casuale, ma figlia di una filosofia che antepone la qualità alla quantità, l’armonia gestionale alla corsa sfrenata al servizio continuo. Perché l’eccellenza ha bisogno di respiro, di attenzione, di ritualità.

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Accanto all’alta cucina, però, nasce anche qualcosa di nuovo, che parla una lingua più rilassata, ma non per questo meno raffinata: la Brasserie Tafern. Anche qui, un nome che è dichiarazione d’intenti e omaggio al passato. "Tafern" era il termine che indicava, fin dal Quattrocento, le osterie con licenza regia a ospitare viandanti e servire vino e vivande. Proprio in quel luogo, oltre sei secoli fa, si trovava una di queste storiche locande. Il nuovo progetto prende dunque vita nel segno della continuità e della memoria, ma si esprime attraverso un’estetica contemporanea, accogliente e senza orpelli. A dirigere la cucina del Tafern sarà Martin Rehmann, chef che ha già dimostrato in passato di saper conquistare le stelle. La sua proposta sarà più agile, pensata per ospiti dell’hotel ma anche per avventori esterni che cercano un’esperienza gastronomica autentica, capace di coniugare tradizione e leggerezza in un’atmosfera calda, familiare, senza tempo. Una brasserie che non rincorre le mode, ma sa ascoltare i desideri del presente. Il nuovo corso della Residenza Heinz Winkler è dunque una sinfonia a due voci: Epicures come atto lirico e teatrale della cucina d’autore, e Tafern come ballata conviviale e sincera. Due anime complementari che, insieme, abbracciano la complessità del gusto contemporaneo e ne danno una lettura personale, colta, vibrante.

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In questo momento di rinascita, la Residenza non si limita a cambiare menù o orari: si racconta attraverso nuovi nomi, nuovi volti, nuovi ritmi. Si riappropria della propria storia per proiettarla in avanti. E lo fa con garbo, senza clamori, ma con quella determinazione elegante che appartiene solo ai grandi. Chi varcherà le sue soglie troverà ancora il profumo di legno antico e il silenzio ovattato delle montagne, ma sarà accolto da una visione rinnovata, in cui ogni dettaglio – dal piatto al sorriso del personale – è pensato per rendere il soggiorno un’esperienza memorabile. Alla Residenza Heinz Winkler il lusso è diventato narrazione, la cucina una filosofia, l’ospitalità un’arte. E questa nuova pagina, scritta a più mani, promette di essere non solo all’altezza della leggenda, ma anche sorprendentemente attuale. Un elogio al gusto, alla memoria, e al coraggio di cambiare.

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