“Nel periodo di massima popolarità il nostro sistema di prenotazioni registrava 2.500-3.000 richieste ogni singolo giorno, il che significa che circa 10.000 persone al giorno volevano venire a mangiare da noi. È stato incredibile". Il successo di Michele Pascarella, dal locale londinese ai premi della critica.
Foto di copertina: @European Pizza Show
Il pizzaiolo
Michele Pascarella, pizzaiolo italiano fra i migliori al mondo, vanta una storia di successo costruita su decenni di duro lavoro. Un excursus iniziato in tenera età, precisamente a undici anni nella pizzeria di famiglia. Questa precoce immersione nel mondo degli impasti lo ha condotto a maturare diverse esperienze, culminate nell'apertura del suo acclamato locale londinese, Napoli on the Road. Il 2023 ha segnato una svolta nella sua carriera, quando la prestigiosa guida gastronomica 50 Top Pizza lo ha insignito del titolo di miglior pizzaiolo del mondo, un riconoscimento che ha inevitabilmente ampliato la richiesta delle sue creazioni, portando con sé nuove sfide nella gestione dell’attività.


Basti pensare a quanto accaduto subito dopo il premio: “Abbiamo letteralmente dovuto spegnere i telefoni per nove mesi. Semplicemente, non eravamo (e non potevamo essere) preparati per quel boom. Il nostro sistema di prenotazioni registrava 2.500-3.000 richieste ogni singolo giorno, il che significa che circa 10.000 persone al giorno volevano venire a mangiare da noi. È stato incredibile", racconta qui al The Independent. La pizza di Pascarella è celebrata per la meticolosa attenzione ai dettagli, dalla base digeribile ai topping equilibrati nei sapori. Non solo: al di là delle competenze tecniche, Michele è noto per la sua umiltà e gentilezza, qualità che traspaiono chiaramente nella sua instancabile dedizione al mestiere. Non a caso, la sua avventura imprenditoriale è iniziata con la vendita di pizze da un modesto furgoncino a tre ruote, un punto di partenza che ne sottolinea il forte legame con la tradizione.

Le pizzerie Napoli on the Road si sono rapidamente distinte per un'attenzione quasi ossessiva alla lievitazione dell'impasto e un approccio alla tonda che -pur rimanendo fedele alla tradizione napoletana- non teme di innovare con intelligenza. D’altra parte, il titolo di miglior pizzaiolo del mondo, pur rappresentando l'apice del successo, ha portato con sé un'inevitabile pressione e un maggior carico di lavoro, sfidando il suo benessere mentale al punto da spingerlo a cercare supporto terapeutico per gestire lo stress. "Devi lavorare ogni singolo giorno per essere all'altezza delle aspettative, per motivare il tuo staff, per mandare avanti qualcosa che solo poche persone nella vita sperimentano. Non è facile. Per molto tempo, ho completamente trascurato la mia vita personale. Le persone che prima erano amiche all'improvviso non lo erano più. Ero sopraffatto da false amicizie, migliaia di messaggi senza un sincero interesse. Dopo la terapia sono più forte e ora mi sento pronto per nuove sfide".

La filosofia culinaria e il percorso di Pascarella sono raccontati nel suo libro di cucina, intitolato anch’esso "Napoli on the Road", un volume che riflette il suo profondo legame emotivo con il cibo e l'importanza di ingredienti semplici, ma di altissima qualità. Pascarella è un convinto sostenitore di un'innovazione ponderata, dove ogni sperimentazione ha un preciso scopo e contribuisce a elevare la qualità della pizza, criticando apertamente quelle aggiunte estemporanee e "caotiche" finalizzate unicamente a stupire senza un reale valore aggiunto sul piano gustativo. Il pizzaiolo riconosce il ruolo cruciale di Londra come un centro dinamico e stimolante per l'evoluzione della pizza, grazie alla sua vivace creatività e alla sua intrinseca diversità culturale – il cosiddetto melting pot!

Un elemento fondamentale della sua filosofia è l'utilizzo di ingredienti autentici e rispettosi della stagionalità, mantenendo i condimenti essenziali per garantire che ogni componente sulla pizza abbia un ruolo preciso e significativo. Michele sottolinea inoltre come gli errori più comuni commessi nella preparazione della pizza casalinga siano la fretta nel processo di lievitazione dell'impasto e la tendenza a complicare eccessivamente i topping. La sua convinzione è che il vero segreto di una pizza straordinaria risieda nella qualità della base lievitata, ben più che nella disponibilità di utensili sofisticati. In merito a questo, Pascarella è categorico: "La chiave per una grande pizza è il metodo, non necessariamente un forno di lusso".