Più cibo meno food, più cuochi meno chef, più vino meno sommelier: manuale per ritrovare la giusta misura in un mondo di integralismi e falsi miti.
Foto di copertina: Lorenzo Ceva Valla
Il libro
Tra modernità e tradizione, tra biodinamico spinto e agricoltura intensiva, tra cucina ipercreativa e recupero ossessivo delle tradizioni fermentative, tra vino naturale e convenzionale, tra vegani a tutti i costi che mangiano quinoa prodotta disboscando foreste e carnivori che si nutrono solo di chianina, a tavola le fazioni si scontrano e la verità si allontana sempre di più. Perché anche il partigiano più etico proverà a tutti i costi a persuaderci della bontà delle sue tesi e si opporrà strenuamente a quelle propugnate dall’opposta “curva” gastronomica, climatica, enologica. Con questo saggio sull’enogastronomia, Anna Prandoni cerca di riportare i grandi temi del dibattito alla responsabilità civile del buon senso. Per restituire un senso buono agli altri cinque che ci permettono di gustare cibi e vini sempre migliori.
ANNA PRANDONI, giornalista e scrittrice, cura «Gastronomika», il quotidiano sulla cultura e l’industria del cibo e del vino de «Linkiesta». Già direttore responsabile de «La Cucina Italiana» e di «Grande Cucina» e web editor di Italian Gourmet, è stata responsabile dei corsi gourmet e digital advisor per l’Accademia Gualtiero Marchesi, direttore responsabile de «Il panino italiano» e advisory board member dell’omonima Accademia
Il SENSO BUONO_ANNA PRANDONI
Linkiesta, maggio 2024, 15 euro, 120 pagine