Kenneth Karjane ha superato la frustrazione di inizio carriera, quando gli pesava non interagire faccia a faccia con i clienti. "Sapevo che volevo aprire un bar dove poter vedere persone ogni giorno".
Foto di copertina: Mari Pukk
Il locale
Nel cuore dell’innovativo quartiere Kopli a Tallinn, dove un tempo ruggivano le macchine delle fabbriche navali, si erge un’oasi culinaria capace di reinventarsi nell'arco di una sola giornata: Barbarea. Nato nel 2021 in un’ex fabbrica di gomma, questo locale ha conquistato la scena gastronomica con un concept unico, alternando il volto di panetteria diurna a quello di bistrò serale. Una metamorfosi che attrae non solo per la qualità delle sue proposte, ma anche per l’attenzione rigorosa verso la sostenibilità, racconta Michelin sul suo sito. Barbarea si fonda su un approccio innovativo e sostenibile: il 50-75% degli ingredienti utilizzati proviene da produzioni biologiche, con l'obiettivo di raggiungere il 90%. Non si tratta solo di cibo; anche la carta dei vini e le bevande analcoliche riflettono questa filosofia di qualità e rispetto per l’ambiente.

Ma ciò che distingue davvero Barbarea è la sua trasformazione quotidiana. Al mattino si presenta come Karjase Sai, ovvero "Il pane del pastore", una panetteria che sforna croissant alle mandorle e pane a lievitazione naturale, facendo partire l'attività già dalle 4 del mattino. Con l'approccio da take-away o per sedersi su una terrazza di legno con vista sull'area industriale, i clienti possono godersi una colazione genuina in uno spazio dove ogni dettaglio, dagli arredi riciclati curati dalla moglie di Kenneth, Eva, parla di creatività e sostenibilità.

Lo chef e imprenditore Kenneth Karjane non ha sempre avuto in mente la cucina. Dopo una laurea in fisioterapia, ha scoperto la sua passione per la gastronomia nei mercati locali, fino a entrare a fianco del rinomato chef estone Silver Saa. Dopo esperienze formative a ristoranti stellati come NOA Chef’s Hall e Gastrologik a Stoccolma, Kenneth ha deciso di aprire una micro-panetteria, che inizialmente operava da una cucina in un garage di auto da corsa. Oggi, con Barbarea, il suo sogno si è realizzato: non solo pane e prodotti da forno, ma anche una cucina raffinata che accoglie gli ospiti la sera con piatti creativi da condividere, come i tacos di lucioperca croccante o l’entrecôte biologica di manzo. La rotazione del menù, ispirata dai migliori ingredienti stagionali, aggiunge un tocco di dinamicità, con piatti che spesso restano in carta solo per pochi giorni. Da parte sua, il cuoco ha superato la frustrazione di inizio carriera, quando gli pesava non interagire faccia a faccia con i clienti. "Sapevo che volevo aprire un bar dove poter vedere persone ogni giorno".

La cura per i dettagli, del resto, non si ferma al cibo. Barbarea si distingue anche per un’ampia selezione di vini naturali provenienti da piccoli produttori internazionali, tra cui spicca il Glow Glow Spätburgunder dalla Germania. Per chi preferisce opzioni più salutari, la carta offre bevande analcoliche come kombucha e sidro senza alcool. Non mancano cocktail originali come il Barbarea spritz, per chi cerca una pausa rinfrescante a fine giornata. Barbarea non è solo un ristorante, ma un simbolo della rinascita di Kopli, quartiere che un tempo aveva una reputazione meno attraente e oggi è al centro di una trasformazione urbana. La sua atmosfera industriale, unita alla crescente offerta residenziale e creativa, fa di questa zona una destinazione da scoprire, e Barbarea ne è il punto di riferimento.
