Tredici ristoranti per restituire autenticità all’italian cuisine negli Stati Uniti: è la sfida vinta da Celestino Drago, ambasciatore delle tradizioni siciliane che si appresta a sbarcare a Dubai.
La notizia
Nelle sale dei suoi ristoranti è facile imbattersi in Beyoncè o Cristiano Ronaldo, fino a Barack e Michelle Obama. Celestino Drago però, nonostante Food & Wine lo abbia eletto fra i dieci migliori cuochi degli Stati Uniti, non sembra montarsi la testa, anzi continua a macinare ristoranti con l’entusiasmo di chi ai fornelli ha trovato l’America.Originario di un paesino dei Nebrodi da 2500 anime, Galati Mamertino, era un ragazzo quando rinunciò a un posto da meccanico alla Piaggio di Pisa per imparare il mestiere in un ristorante toscano. Senza sapere quanto la passione lo avrebbe portato lontano, in tutti i sensi. Era il 1979 quando varcò l’oceano in direzione Los Angeles, per lavorare nel ristorante già in voga di Orlando Orsini. E contrariamente ai piani, non è più rientrato.
Risale al 1985 l’apertura del suo primo ristorante, Celestino a Beverly Hills, dove ha iniziato a sparigliare i cliché della cucina italiana all’estero, rivoluzionandone gusto e immagine. “Per gli americani l’italian cuisine era solo quella del nord e del centro Italia: tutto ciò che veniva dal sud non andava bene. Era un retaggio: identificavano la nostra cucina con quella dei primi immigrati siciliani, spesso chef improvvisati che servivano piatti davvero improponibili”.
La sfida però lo ha appassionato sempre più, al punto da spingerlo a dedicare una sezione della carta del suo secondo locale, Drago, alle specialità siciliane: sei piatti che riscossero un tale successo, da convincerlo a consacrare stabilmente un terzo delle proposte a pesce azzurro e melanzane. Vi risaltano la pasta con le sarde e gli spaghetti alla bottarga, il pesce spada e il cuscus alla trapanese. Oggi sono 13 ristoranti sparsi per gli Stati Uniti e amatissimi dai vip e dalla critica per la proposta di cucina italiana mediterranea, leggera e fuori dagli schemi. Più l’attività di catering e il laboratorio Drago Bakery, che sforna dolci e sfama i passeggeri di American Airlines; nel prossimo futuro un paio di ristoranti a Dubai.
Alla loro gestione collaborano anche i fratelli Calogero, Tanino, Giacomino e Carolina, coinvolti nell’impresa. Ma Celestino, che nel frattempo è diventato Cavaliere del lavoro, tiene i piedi per terra: “Mi piace coltivare l’orto, raccogliere il finocchietto sulle colline vicino a Hollywood, comprare il pesce fresco. Come la Sicilia, la California gode di un clima mediterraneo e di materie prime di qualità e noi abbiamo sposato pienamente lo stile salutare tipico californiano”. La Sicilia, però, la porta nel cuore, oltre che in tavola: tanto che a Galati Mamertino, in un palazzo storico, opera la sua Celestino Drago Foundation, attiva nella salvaguardia delle tradizioni isolane.
Fonte: siciliafan.it
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Foto dal sito web di Celestino Drago