Da Gustu ad Arami, la giovane chef si racconta e celebra la biodiversità del suo Paese, esplorando ingredienti inediti e tecniche ancestrali.
La consacrazione di una chef fuori dagli schemi
A soli 35 anni, Marsia Taha Mohamed è stata eletta come la Migliore Chef Femminile dell'America Latina per il 2024 dal prestigioso ranking Latin America’s 50 Best Restaurants. Boliviana di origine, Taha è diventata una figura emblematica della scena culinaria del continente grazie al suo lavoro pionieristico presso il ristorante Gustu di La Paz, uno dei più rinomati in Bolivia. La chef sarà celebrata il prossimo 26 novembre durante una cerimonia speciale a Rio de Janeiro, dove riceverà l’ambito premio insieme ad altre icone della gastronomia latinoamericana.
Dopo dieci anni al comando della cucina del Gustu, Taha ha deciso di intraprendere un nuovo viaggio: la creazione di Arami, un ristorante che promette di essere un “pezzo di paradiso”, come suggerisce il nome in lingua guaraní. Questo progetto personale rappresenta per Taha un modo per esplorare ulteriormente le radici culinarie del suo Paese e per promuovere la sostenibilità, principi a cui è profondamente legata. Parallelamente, è anche una delle fondatrici di Sabores Silvestres, un'iniziativa nata per valorizzare gli ingredienti locali dell’Amazzonia boliviana e per garantire il sostegno alle comunità indigene che li producono.
Un viaggio tra diverse culture
Marsia Taha è il risultato di un affascinante incontro di culture. Nata in Bulgaria da padre palestinese e madre boliviana, ha trascorso la sua infanzia in Bolivia, dove ha sviluppato la sua passione per la cucina. Nel 2013, è entrata a far parte del Gustu, che sotto la sua guida è diventato un punto di riferimento internazionale, classificandosi al 23° posto tra i migliori ristoranti dell'America Latina. Grazie alla sua leadership, il ristorante ha ottenuto numerosi riconoscimenti, ma soprattutto è diventato il trampolino di lancio per la missione di Taha: valorizzare gli ingredienti boliviani e farli conoscere al mondo.
Ingredienti insoliti e tecniche ancestrali
La cucina di Marsia Taha si distingue per l'uso di ingredienti inusuali e spesso sorprendenti. Tra questi, il coccodrillo e le formiche culonas, due specialità che raccontano l’Amazzonia boliviana e la sapienza culinaria delle comunità indigene. Taha ha lavorato a stretto contatto con gli indigeni tacana, che raccolgono in modo sostenibile la carne di coccodrillo una volta all’anno. Questo ingrediente, che viene venduto in alcuni mercati delle grandi città boliviane, è diventato uno dei piatti più interessanti proposti da Taha nei suoi menù.
Le formiche culonas, o tujo, sono un altro esempio di come Taha sappia trasformare l’ordinario in straordinario. Raccolte durante la stagione delle piogge, queste formiche volanti vengono catturate dai locali e sono apprezzate per il loro sapore simile a quello delle arachidi. Non meno affascinanti sono le larve di tuyu-tuyu, che crescono all’interno delle palme e offrono uno spuntino nutriente per le comunità amazzoniche. La cucina di Taha non è solo un'esperienza gastronomica, ma un viaggio attraverso le tradizioni e i sapori di un territorio spesso ignorato.
Un legame profondo con la terra
Oltre agli ingredienti amazzonici, Taha esplora le tecniche ancestrali utilizzate in Bolivia per preservare gli alimenti. La liofilizzazione, ad esempio, è un metodo antico che permette di conservare i tuberi per mesi e che viene praticato nelle alture del Paese. Questa tecnica, ancora oggi fondamentale per molte comunità dell’altopiano, rappresenta un esempio di come la tradizione possa convivere con l’innovazione gastronomica.
Taha si distingue anche per la sua attenzione alla manioca, o yucca, un alimento versatile con oltre 30 metodi di preparazione diversi in Bolivia. E non manca un cenno alle foglie di coca, che la chef utilizza ampiamente per le loro proprietà nutrizionali elevate. Questo approccio integrato, che mescola la riscoperta degli ingredienti locali con un profondo rispetto per la cultura alimentare boliviana, rende Marsia Taha una delle chef più innovative e rivoluzionarie del panorama culinario mondiale.
Il futuro?
Con il lancio di Arami, Marsia Taha si appresta a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera. Il ristorante, ancora in fase di progettazione, promette di diventare un laboratorio creativo. Qui, Taha potrà continuare il suo lavoro di esplorazione, combinando ingredienti inediti e tecniche antiche con l’obiettivo di raccontare al mondo la biodiversità e la ricchezza culturale della Bolivia.
Con il suo talento, la sua curiosità instancabile e il suo rispetto per le comunità indigene, Marsia Taha non è solo una chef: è una narratrice che usa il cibo per raccontare storie. E le sue storie parlano di una Bolivia che, attraverso la cucina, ritrova il proprio orgoglio e si fa conoscere al mondo.