Il blog di Steve Plotnicki conferma la supremazia di Riccardo Camanini in Italia e quella dell’Alchemist a livello europeo, in una classifica che smuove le acque senza sciogliere tutti i dubbi.
La classifica
Opinionated About Dining non è una guida qualsiasi: si tratta di un blog ormai storico, fondato nel 2003 dall’eclettico Steve Plotnicki, che nell’arco di quasi vent’anni ha arruolato un esercito di penne amatoriali, le quali vengono a loro volta votate e ponderate. Ne risulta un sistema di valutazione sofisticato, che riflette la parte più evoluta e dinamica del mercato. È quindi con grande curiosità che vengono attesi i suoi verdetti ogni anno.L’edizione 2022 non ha riservato grandi sorprese in vetta, dove resta saldamente al comando l’Alchemist di Rasmus Munk a Copenhagen, teatro di un’esperienza ultragastronomica e polisensoriale, praticamente un’opera d’arte totale wagneriana; dopo di lui ancora nord Europa con lo svedese Frantzen e a seguire Etxebarri, re basco della griglia.
Ma l’Italia non sfigura: anche qui una conferma, Riccardo Camanini primo cuoco del paese, al sesto posto assoluto, seguito da Mauro Uliassi in netta ascesa all’undicesimo. Ben piazzati anche il St. Hubertus al tredicesimo posto, l’Osteria Francescana al quindicesimo, le Calandre al veniticinquesimo, il Reale al ventinovesimo e Piazza Duomo al trentunesimo.
Questo per quanto riguarda la classifica generale. Mentre fra i ristoranti casual a spuntarla è Elkano, fra i classici Régis et Jacques Marcon e fra i locali “cheap eats” Østerberg Ice Cream; in Italia nei rispettivi ranking Trippa al sesto posto, l’Antica Osteria del Mirasole al nono, Pepe in Grani al diciassettesimo, SantoPalato al ventesimo, Saporè al ventiduesimo, i Masanielli al ventitreesimo, i Due Platani al trentesimo, Al Convento al quarantunesimo, la Brinca al quarantaquattresimo, Concettina ai Tre Santi al quarantasettesimo; il Pescatore al decimo posto, Da Vittorio al ventottesimo e la Pergola al quarantanovesimo; il Caffè Sicilia al settimo posto, Pizzarium al tredicesimo, all’Antico Vinaio al ventiquattresimo, Bonci al trentunesimo. Dove l’Italia latita fra i classici, ma si rifà per trattorie e pizzerie.
Nel complesso una classifica che ha la forza dei numeri e manifesta le ragioni dell’alternativa, capace di intonare il controcanto a Michelin, come nel caso Camanini, che però nel dettaglio svela non poche incongruenze, mescolando indirizzi di fascia diversissima senza un criterio unificatore. Ha senso il Mugaritz quasi 30 posti dopo Marzapane? L’impressione è che gli algoritmi a volte non bastino per ottenere risultati sensati.
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