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Bolzano, il Panificio Hackhofer introduce il sabato libero: “Più libertà nel settore”

di:
Elisa Erriu
|
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Più riposo per i fornai del Panificio Hackhofer: "Vogliamo dare l'esempio: i modelli di lavoro flessibili e umani sono possibili nei mestieri specializzati, così come in altri settori”.

La notizia

Nel cuore dell'Alto Adige, il panificio Hackhofer di Soprabolzano, con sei punti vendita nel capoluogo bolzanino, ha introdotto una novità tanto semplice quanto rivoluzionaria: il sabato libero per i suoi dipendenti, sia nei negozi che nei laboratori di produzione. Un gesto che, nella sua apparente semplicità, punta a migliorare non solo la qualità della vita lavorativa dei panettieri, ma anche a lanciare un messaggio forte al mondo del lavoro.Vogliamo dare l'esempio” afferma Andreas Hackhofer, proprietario dell'azienda, come riportato dal sito di informazione Ansa. L’intento è chiaro: dimostrare che anche nei mestieri più tradizionali è possibile adottare modelli di lavoro flessibili e sostenibili.

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La decisione non è stata presa alla leggera, anzi, inizialmente è stata sperimentata come progetto pilota nei mesi estivi, durante i quali la reazione dei clienti era tutta da scoprire. In un contesto come quello della panificazione, dove il sabato è storicamente una giornata cruciale per le vendite, scegliere di chiudere poteva sembrare un azzardo. Tuttavia, il riscontro è stato sorprendentemente positivo: “I nostri clienti hanno dimostrato grande rispetto per la nostra decisione”, spiega Hackhofer, visibilmente soddisfatto. Il coraggio di provare qualcosa di nuovo ha dato i suoi frutti, tanto che la scelta di mantenere il sabato libero è ormai definitiva.

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Questa mossa si inserisce in un quadro più ampio di cambiamenti nel mondo del lavoro, dove sempre più aziende stanno riconoscendo l’importanza del benessere dei propri dipendenti. Hackhofer lo sa bene e spiega che il suo obiettivo è creare un ambiente lavorativo che non solo soddisfi le esigenze individuali dei suoi collaboratori, ma che sia anche in linea con i cambiamenti sociali. Lavorare nel mondo della panificazione è fisicamente impegnativo, e Hackhofer riconosce che ridurre la pressione e dare più spazio al riposo è fondamentale per mantenere il settore attraente per i giovani. In un’epoca in cui trovare manodopera qualificata è sempre più difficile, specialmente in mestieri artigianali come quello del panettiere, creare condizioni lavorative più umane è una necessità, non solo un'opzione.

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Questa decisione potrebbe, infatti, avere un impatto significativo sul reclutamento di nuove leve. "Facilitare il reclutamento di giovani panettieri" è uno degli obiettivi dichiarati, e offrire una settimana lavorativa che prevede il sabato libero potrebbe risultare un forte incentivo per le nuove generazioni, alla ricerca di un equilibrio tra vita personale e professionale. In un settore dove i turni di lavoro sono spesso lunghi e gravosi, Hackhofer sta cercando di tracciare una strada diversa, dimostrando che la flessibilità non è solo appannaggio degli uffici o del mondo digitale, ma può essere applicata anche nei mestieri artigianali. Il successo di questa iniziativa riflette anche un cambio di mentalità tra i consumatori. Se da un lato è innegabile che il sabato sia uno dei giorni più importanti per la vendita di pane e prodotti da forno, dall’altro i clienti hanno dimostrato di comprendere l'importanza del benessere dei lavoratori. In un mondo che si muove sempre più velocemente, forse l’idea di un sabato di riposo per il panettiere diventa simbolo di una ritrovata lentezza e qualità, non solo nel lavoro ma anche nella vita.

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Il feedback positivo ricevuto dai clienti ha spazzato via ogni incertezza. In un panorama economico dove il tempo libero è spesso sacrificato sull’altare della produttività, il panificio di Bolzano si pone come un esempio virtuoso, dimostrando che il cambiamento è possibile anche nei mestieri tradizionali. Hackhofer stesso conclude con una riflessione che tocca il cuore della sua filosofia aziendale: "Ridurre la pressione sul lavoro è un passo avanti verso un ambiente più equo e sano, che a lungo termine giova a tutti". L’esperimento di Hackhofer potrebbe dunque diventare un modello da seguire per altre realtà artigianali in Italia e all’estero. La domanda è: quante altre imprese avranno il coraggio di seguirne l’esempio?

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