Chiasso, turisti ubriachi e disordine pubblico: un gruppo di ristoratori e albergatori delle Baleari ha preso “provvedimenti estremi” contro l’invasione dei clienti maleducati nei propri locali.
La notizia
È polemica alle Isole Baleari, una delle mete europee più frequentate nel periodo estivo (e non solo). Undici ristoratori dell'isola di Maiorca, infatti, hanno introdotto un codice di abbigliamento, il cosiddetto dress code, per chi voglia cenare nei loro locali. Ma perché questo provvedimento? L’obiettivo principale degli imprenditori dell’isola è quello di “sconfiggere l’ondata di turisti ubriachi” che, a detta loro, hanno invaso le Baleari, specie nel post pandemia.Per garantire lo “standard di decoro” delle imprese locali, quindi, nessun turista a torso nudo, in costume o canottiera sarà più ammesso nei ristoranti di Playa de Palma a Maiorca. “Quello che stiamo cercando di comunicare è che prima di andare al ristorante sarebbe opportuno farsi una doccia e mettersi degli abiti consoni, non venire qui direttamente dalla spiaggia o dopo aver esagerato con l’alcol. Da inizio maggio stiamo subendo l’arrivo di grandi gruppi di turisti il cui unico obiettivo è ubriacarsi per strada o sul lungomare”, spiega Juan Miguel Ferrer, proprietario di Palma Beach e promotore dell’iniziativa. Quella appena adottata dagli undici ristoratori di Maiorca, però non è la prima disposizione in tal senso; già nel 2020, infatti, era stata emanata una legge regionale per scoraggiare il turismo alimentato dall’alcool, concedendo alle forze dell’ordine di multare chi non rispettasse il buon costume.
La legge, tuttavia, non è mai stata applicata a causa della pandemia. Da sottolineare, inoltre, che il lamento degli undici ristoratori arriva pochi giorni dopo che i politici della regione hanno dato il via ad un’iniziativa per ridurre il numero di posti letto offerti. Ad oggi le Baleari contano 625.000 posti letto turistici, il che vale a dire un turista ogni due residenti.
“Non possiamo più crescere in quantità", ha affermato Iago Negueruela, funzionario regionale responsabile dell'economia e del turismo delle isole. I media locali sostengono che il provvedimento potrebbe ridurre di 40.000 unità i posti letto, mentre le fonti governative non hanno dichiarato ancora alcuna cifra precisa. Il meccanismo messo a punto dal governo mira a proteggere un settore che costituisce il 45% del PIL della regione e l’intenzione è di estenderlo a tutto il Paese per far fronte alle crescenti lamentele dei residenti per il rumore, i disordini e gli appartamenti residenziali convertiti in turistici.
Non tutti, però, sono della stessa opinione: "È assurdo. Siamo di fronte a un governo classista che non vuole che un turista britannico che lavora come cameriere venga a Maiorca in vacanza. Non spenderanno tanti soldi questi turisti, ma non consumano nemmeno tante risorse. Non vanno in un hotel a cinque stelle con dieci vasche idromassaggio, quattro campi da golf e sei buffet. Non arrivano con un jet privato, ma vanno in un piccolo albergo con una doccia ogni tre stanze, prendono l'autobus o noleggiano una bicicletta e arrivano con voli low cost”, ha detto Juan Manuel Ordinas, proprietario di due hotel a due stelle a Maiorca, secondo cui supportare esclusivamente il turismo di qualità va a discapito di chi ha minori disponibilità economiche.
Fonte: theguardian.com
Trovi qui l'articolo cliccabile