La sangria, rossa come il sangue, è la bibita delle torride estati spagnole. Fresca e dissetante, dura in frigorifero fino a 5 giorni ed è subito festa, appena viene riposta entro brocche generose a centro tavola.
La sangria
Poche cose sono più spagnole della sangria, bevanda ottenuta dalla macerazione della frutta nel vino, con aggiunte varie ed eventuali, che rinfresca le torride estati spagnole. Gli storici, tuttavia, storcono il naso, ipotizzando che a idearla siano stati nientemeno che marinai inglesi di stanza in Punjab ai tempi della Regina Vittoria.
Gli indigeni usavano aromatizzare il tè nero con frutta lentamente fermentata e spezie; gli inglesi, dal canto loro, vollero incorporare nella bevanda il rhum. Merito degli spagnoli sarebbe stato piuttosto adottare e far evolvere la ricetta, che oggi prevede una macerazione di almeno 5 ore e la pratica festosa della condivisione in generosi contenitori a centro tavola. Ma i più raffinati sostituiscono la frutta macerata con quella fresca prima dell’uso. Questa è l’interpretazione di José Andrés, chef di natali spagnoli che ha fatto fortuna oltreoceano.
José Andrés e la sua ricetta
Nato a Mieres, nelle Asturie, si è trasferito in Catalogna al seguito della famiglia a sei anni. Qui ha frequentato l’alberghiero ed è diventato cuoco durante il militare, speso al servizio di un ammiraglio. Karmico poi è stato l’incontro con Ferran Adriá, per il quale ha lavorato a elBulli dal 1988 al 1990. E proprio in seguito al suo licenziamento ha deciso di espatriare. Alla guida di numerosi ristoranti di cucina spagnola sparsi per gli Stati Uniti, Andrés ha ricevuto molti premi, fra cui il prestigioso James Beard Award, per i meriti gastronomici (come aver introdotto sulla scena americana il servizio di piccoli piatti, in stile tapas), ma anche per l’impegno sociale. È infatti il fondatore di World Central Kitchen, organizzazione no profit finalizzata a fornire pasti in caso di guerre, eventi climatici estremi e sciagure naturali. Molti però lo conoscono grazie alle trasmissioni televisive e alla partnership con Ferran e Albert Adriá presso il newyorkese Mercado Little Spain.
Ovunque mesce la sua sangria: si può scegliere la rossa, più intensa, addizionata di vodka e Grand Marnier, la rosada o la bianca, tipica della Catalogna, da preparare con il medesimo sciroppo, sostituendo la verbena alla menta.
Sangria rosada
- 3,75 dl di vino rosé
- 1,5 dl di base sangria
- 3 dl di soda
- 4 fettine di limone, rametti di menta, scorza di arancia e frutti di bosco per guarnire
Per la base sangria
- 0,3 dl di sciroppo
- 0,7 dl di sciroppo di sangria
- 0,15 dl di brandy di Sherry
- 0,15 dl di gin secco
Per lo sciroppo di sangria
- 3 tazze di succo di arancia
- ¾ di tazza di succo di limone
- 100 g di zucchero
- 1 foglia di alloro
- 5 bacche di ginepro
- 10 grani di pepe nero
- 1 stecca di cannella
- 2 chiodi di garofano
- 1 rametto di menta sfogliato
- Scorza di 1 arancia
- Scorza di 1 limone
Procedimento
Miscelare tutti gli ingredienti dello sciroppo di sangria in una casseruola media e fare sobbollire, girando senza posa. Quando lo zucchero si sarà sciolto, togliere dal fuoco e lasciare raffreddare. Passare al colino fine e conservare in frigorifero dentro un contenitore ermetico per una settimana. Questo sciroppo potrà essere utilizzato per diversi tipi di sangria.
Per la base da sangria, riunire tutti gli ingredienti e mescolare bene. Mettere da parte mentre si realizza la sangria.
A questo punto riunire in una brocca il vino, la base sangria e la soda. Riempire di cubetti 4 bicchieri e versare la sangria. Aggiungere il limone e gli altri aromi (la verbena per la sangria bianca, la menta per quella rosata, più qualche frutto di bosco per guarnire). Servire senza indugi.