Il grande asador basco Bittor Arginzoniz ha sicuramente cambiato la cucina mondiale, sempre più incamminata su un percorso di braci. Ora arriva un promettente secondo posto nella classifica di The World’s 50 Best Restaurants e il sistema di prenotazioni del ristorante impazzisce. Sarà lui il prossimo numero 1 del mondo?
La notizia
Qualche lustro fa sarebbe sembrato inconcepibile, che un asador basco, per quanto rigoroso e sofisticato, si posizionasse ai vertici delle classifiche mondiali. Invece un anno dopo l’altro il mitologico Etxebarri di Bittor Arginzoniz ha proseguito la sua scalata, fino ad agguantare di recente il secondo posto a The World’s 50 Best Restaurants, alle spalle di Disfrutar, su un podio dominato dalla Spagna. E l’anno prossimo, quando i trionfatori barcellonesi verranno inevitabilmente cooptati nella Hall of Fame dei Best of the Best, chissà…
Allo chef di Axpe va di certo riconosciuto il merito di aver influenzato come pochi la ristorazione contemporanea, dove spadroneggia la brace anche in locali tematici stellati, che probabilmente senza di lui non sarebbero mai esistiti. Qualcosa di totalmente nuovo, esplorato con studio inesausto e visionaria creatività, servendosi di materie prime impareggiabili. Per quanto sia legittimo nutrire qualche dubbio su una posizione così apicale, tanto che Michelin conferma tetragona la sua stella singola, secondo una legge di differenziazione della critica, più che mai cogente e necessaria.
All’annuncio del piazzamento durante la cerimonia di Las Vegas lo scorso 6 giugno, Arginzoniv ha ovviamente espresso la sua grande soddisfazione, riconoscendo purtuttavia la pressione ancor maggiore sullo stabilimento che ne consegue. E gli effetti non hanno tardato a manifestarsi, con il sistema di prenotazioni, aperto quattro mesi l’anno, che è subito andato in tilt, come racconta infobae. "Se prima non riuscivamo a soddisfare tutte le richieste, ora sarà peggio", ha constatato lo chef basco dopo averlo bloccato.
“Ora relax con un bicchierino di vino che mi tranquillizzi, poi da domani di nuovo al lavoro tutti i giorni. In qualche modo abbiamo già festeggiato con la squadra, per quanto ami poco i festeggiamenti. Ho accolto il premio con molto nervosismo, perché non me l’aspettavo, dovrò metabolizzarlo poco a poco, continuando a lavorare nel modo migliore possibile per tutti i clienti. Ma è un riconoscimento che presuppone una pressione e una tensione ancora maggiori, perché gli ospiti sono sempre più esigenti, osservano tutto con la lente di ingrandimento e sono aspetti della professione che vanno in qualche modo accettati”.