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Nasce il "vino in pillole" per gli astronauti: il top chef Gianfranco Vissani partecipa al progetto ideato da Elena Luciani

di:
Alessandra Meldolesi
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copertina vissani vino in pillola

Mentre il vino resta al centro delle polemiche fra i professionisti della salute, c’è chi pensa a come portarlo nello spazio, per rendere più piacevole la traversata degli astronauti. Sperimentazione cui si è prestato Gianfranco Vissani, coinvolto nel progetto ideato, sviluppato e realizzato dalla ricercatrice Elena Luciani  presso il Campus Bio-Medico di Roma. Il vino scelto? La Muffa Nobile Calcaia di Barberani, Doc Orvieto.

La notizia

Non è la prima volta che un grande chef si occupa di creare cibo per gli astronauti nello spazio (per esempio Davide Scabin). Ora tuttavia la ricerca va oltre: Gianfranco Vissani ha preso parte a un panel test per la creazione di un vino in pillole da parte dell’Università Campus-Bio-Medico di Roma; con tutta probabilità si tratterà della Muffa Nobile Orvieto Doc Classico Superiore Calcaia di Barberani.

Parliamo di un progetto ideato, sviluppato e realizzato dalla ricercatrice Elena Luciani, cui il top chef ha preso recentemente parte.

gianfranco vissani
 

La sfida è quella di trasformare il liquido in pillole compatte, che ne conservino il tesoro organolettico e il potenziale di piacevolezza attraverso la tecnologia, in modo da renderne possibile la distribuzione nello spazio a peculiari condizioni di gravità, anche al fine di intrattenere gli astronauti.

vino spazio
 

A tratteggiare il progetto presso l’Agenzia Spaziale Italiana ha provveduto la già citata dottoressa Luciani dell’ateneo romano nel corso del simposio “A tavola nello spazio: produzione, conservazione e preparazione di cibo”, dove si sono unite le forze dei tecnici universitari, degli esperti del settore e del grande chef umbro.

gianfranci vissani pierpaolometelli Pier Paolo Metelli
Pier Paolo Metelli

Hanno testato diversi campioni, in modo da valutare le variazioni nella percezione secondo le quantità degustate. Fra di essi ha convinto in particolare la Muffa Nobile Calcaia di Barberani, per la ricchezza aromatica, il basso titolo alcolometrico e il patrimonio di sostanze benefiche, antiossidanti o antinfiammatorie. Ma le prospettive non si limitano alle navicelle: l’attesa è che dalla ricerca possano nascere nuove possibilità di conservazione, trasporto e degustazione, con vantaggi sotto il profilo della logistica e del controllo delle porzioni.

vino spazio pillole
 

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