I documenti ne attestano l’apertura nel ‘500 e la conferma potrebbe presto arrivare dal Guinness World Records. Nel frattempo, La Campana custodisce gelosamente una tradizione senza tempo fatta di calore, ospitalità e piatti tipici capitolini.
La storia
Dove poteva trovarsi il ristorante più antico del mondo, se non nella città eterna? Proprio a Roma, a pochi passi dal Pantheon, fa bella mostra di sé La Campana, ristorante che (secondo alcuni documenti fiscali recentemente rinvenuti) risulta essere registrato allo stesso indirizzo dal 1518. Ad ora, secondo il Guinness World Record, il primato di ristorante più antico del mondo spetta al Restaurante Botin di Madrid, attivo dal 1725. Dati i documenti da poco emersi, tuttavia, l’attuale proprietario de La Campana ha dimostrato interesse a veder assegnare il titolo al suo locale, ovviamente dopo ulteriori verifiche. Le vecchie carte raccontano dell’oste di un tempo, Pietro della Campana, che pare avesse versato sei scudi per una tassa sulla manutenzione stradale.
La Campana è stata gestita per un secolo dalla stessa famiglia -Tracassini, che oggi vede al timone Paolo con la moglie Francesca Lorusso e con la sorella Marina- tanto che appesa alle pareti del locale si può ammirare la foto dei bis-bisnonni di chi guida il ristorante ora. “Qui conserviamo la tradizione e il senso della famiglia ed è questo che, da 500 anni, trovano i nostri clienti. I documenti certificano che abbiamo una continuità storica che non si ritrova in nessun altro ristorante del mondo”, ha dichiarato Paolo.
Nel locale intriso di storia, tra via della Scrofa e Piazza Nicosia, a raccontare il passato, ma anche il presente, sono i piatti della tradizione romana. Nell’ampio menu che attira molti turisti, ma anche clienti affezionati non mancano mai cacio e pepe, carciofi alla giudia, tagliolini con alici e pecorino, minestra di pasta e broccoli con arzilla, oltre ovviamente all’abbacchio, coda alla vaccinara, animelle e puntarelle con alici.
L’ambiente è quello verace e caloroso delle tipiche trattorie romane, con pavimento piastrellato, arredamento classico, tovaglie bianche e l’accoglienza capitolina. Ospiti noti? Tantissimi, dallo scrittore Wolfang Goethe a Giovanni Giolitti, fino a Giogio Napolitano ed Emmanuel Macron, passando per Caravaggio, Fellini e i reali di Spagna. In attesa del riconoscimento del Guinness World Record non resta che dire “ad maiora semper”!