Non saldare il conto è un reato a tutti gli effetti. Ma quali sono le conseguenze per chi prova a fare il furbo scappando via dopo un lauto pasto?
In copertina, la vicenda dei 12 commensali scappati durante un “trenino” senza pagare i 2000 euro di conto: accadde in Spagna, all’Hotel El Carmen de Bembibre, nel 2017.
Il caso
“A scrocco”, i furbi, i fraudolenti, i corridori: hanno diversi nomi, ma il concetto non cambia. Nel vasto universo della ristorazione si staglia sempre più frequente e inquietante la figura di questo cliente che, dopo aver mangiato al ristorante, si dilegua senza saldare il conto. Oppure, ancor peggio, prenota per un evento e scompare nel nulla al termine del banchetto. Questo fenomeno, oltre a rappresentare una sfida quotidiana per gli esercenti, si configura anche come un reato punibile dalla legge. C’è bisogno di ricordarlo? A quanto pare, sì.

Secondo il nostro ordinamento giuridico, il mancato pagamento dopo aver usufruito di un servizio ristorativo viene qualificato come insolvenza fraudolenta, un atto che conduce a serie conseguenze per chi lo compie. L'articolo 641 del Codice Penale italiano delinea chiaramente tale concetto, definendo l'insolvenza fraudolenta come il comportamento di chi, nascondendo la propria incapacità di adempiere agli obblighi contrattuali, li assume con l'intento preciso di non rispettarli.

Perché possa configurarsi tale reato, come nota anche lexplain.it, è imprescindibile che l'individuo contragga un debito consapevolmente e con l'intento deliberato di non adempierlo. Questa condotta, oltre a infliggere un danno economico all'esercente, mina la fiducia e l'affidabilità delle transazioni commerciali. Chi si rende colpevole di insolvenza fraudolenta è passibile di sanzioni penali, che possono includere fino a due anni di reclusione o una multa di importo fino a 516 euro, secondo quanto previsto dalla normativa italiana. Tuttavia, è importante sottolineare che il reato può essere estinto nel caso in cui l'obbligazione venga adempiuta prima della condanna.

Va precisato che non tutti i casi di mancato pagamento, dopo aver usufruito di un servizio ristorativo, costituiscono un reato di insolvenza fraudolenta. Situazioni in cui un cliente si rende conto di non avere fondi sufficienti per saldare il conto sono considerate inadempimenti contrattuali, privi di intento doloso.

In conclusione, il fenomeno dell'insolvenza fraudolenta nei ristoranti si presenta come una sfida per gli esercenti. Tuttavia, grazie all'applicazione corretta della legge e all'educazione dei consumatori, è possibile contrastare efficacemente questo comportamento e preservare l'integrità del settore enogastronomico.