Ha messo da parte la carriera nei gourmet per riscoprire la natura e i sapori autentici della Maremma: oggi guida una trattoria di successo sull’Amiata. Storia di Agata Felluga.
La storia
Nel cuore della Maremma, tra le verdi colline che custodiscono antiche tradizioni culinarie, una cuoca di talento ha deciso di intraprendere un viaggio gastronomico dal sapore di un’avventura. Dopo anni trascorsi tra le brigate dei ristoranti più prestigiosi, ha deciso di aprire una trattoria nell'incantevole scenario dell'Amiata. Questa è la storia di Agata Felluga, che ha lavorato nelle migliori cucine di Parigi, da Lucas Carton fino all’Astrance a fianco di Pascal Barbot. Dopo aver trascorso anni a perfezionare le sue abilità nelle retrovie dei ristoranti stellati, Agata ha sentito il desiderio di avvicinarsi alla semplicità e all'autenticità della cucina tradizionale. Ha deciso di mettere da parte le stelle Michelin per immergersi nella bellezza rustica e genuina della Maremma, trovando ispirazione nelle tradizioni locali e nei sapori di questa terra.
La scelta di aprire nel 2022 la trattoria Cacciaconti non è casuale; sin da bambina, infatti, Agata trascorreva le vacanze estive insieme alla sua famiglia a Rocchette di Fazio. Questo luogo rappresenta per lei una sintesi di ricchezza gastronomica e natura incontaminata, la cornice ideale per il nuovo progetto di Agata. Con il suo amore per gli ingredienti locali e la sua creatività culinaria, la chef è determinata a creare un'esperienza gastronomica unica e indimenticabile per i suoi ospiti.
Certo, non sono mancati momenti duri, come lei stessa ha confessato, dovuti in parte alla pandemia, in parte alla carenza di personale capace di affiancarla. Tuttavia, non si è persa d’animo, ed oggi guida un locale privo di menu cartaceo, dove i piatti figurano in lavagna proprio come una volta. Giorni di apertura? Solo 4 a settimana, ma “il lavoro c’è tutti i giorni” e le richieste crescono, insieme al progetto di un eventuale orto per l’autproduzione.
La trattoria di Agata è un luogo di incontro e di condivisione, dove i sapori autentici della cucina toscana si fondono con la creatività e l'eleganza che hanno contraddistinto la carriera della chef. La sua proposta alla carta non si struttura su un menu fisso: lei stessa elenca le proposte giornaliere, che cambiano a seconda dei prodotti stagionali. Gli unici piatti fissi sono tagliatelle al ragù, gli gnudi fatti da sua madre, la tagliata e il gelato al miele.
“Non serviamo contorni”, racconta Agata a Maremma Oggi. “Ma abbiamo piatti vegetali tra gli antipasti. Cerco sempre di avere un’insalata mista con polveri, erbe aromatiche e cereali. Mi rifaccio alle tradizioni toscane di altri tempi, magari portandomi dietro le mie esperienze internazionali, puntando molto sui prodotti locali, che sono in sostanza il mio vero segreto. Fra gli antipasti c’è il radicchio, le uova marinate e aioli, la mozzarella di bufala e piantaggine di campo, ma anche cacio e pere. Tra i primi i pici alla salsa verde sono quasi una specialità, e ancora l’acquacotta e i tagliolini neri alla bottarga”.
“Fra i secondi viene proposto il filetto di merluzzo e salsa di calamari”, continua Agata. “Per finire con i dolci: la torta caprese e la crema catalana. Importante la carta dei vini, visto che penso alla preparazione dei cibi proprio in funzione a come abbinarli, oltre al contatto diretto con i produttori".