Largo ai giovani, non solo in Italia: la Michelin premia due volte una coppia di ventenni, con la stella rossa e quella verde, a soli cinque anni dall’esordio da commis. Si tratta di due alsaziani, Jeanne Satori e David Degoursy.
La notizia
Che la Michelin tenga particolarmente d’occhio i giovanissimi, non è un mistero per nessuno. La storia di Jeanne Satori e David Degoursy, tuttavia, è da guinness dei primati. Ventiquattro anni lei, ventisei lui, qualche giorno fa a Strasburgo sono saliti sul palco due volte in occasione della presentazione dell’ultima guida francese. Portando a casa altrettanti ambitissimi riconoscimenti: oltre alla classica stella rossa, anche quella verde per la sostenibilità.“Gente più giovane di noi è già stata premiata”, si schermiscono con modestia sincera. Di certo non se lo aspettavano neanche loro, a dispetto di una passione bruciante. Tanto che l’insegna del ristorante, “De-Ja”, oltre a rappresentare l’acronimo dei loro nomi, suona oggi come una clamorosa anticipazione. Due stelle Michelin, di già? Sebbene pare che inizialmente alludesse alla sorpresa dei rispettivi genitori, per il fatto che si lanciassero nella professione in solitaria. Di già.
Sono appena sedici coperti, destinatari di menu a sorpresa. Tanto che la carta recita laconicamente: “antipasto/creazione del momento/carne o pesce/dessert”. “Non preannunciamo i nostri piatti perché possono cambiare da un giorno all’altro e ovviamente secondo la stagione”, si giustificano. “Lavoriamo con prodotti locali, gente che conosciamo e che rispetta l’ambiente”, si tratti di contadini in biodinamica, allevatori o piscicoltori di prossimità. Quali uniche eccezioni sale, pepe, zucchero e caffè. “La nostra è una cucina dell’istante, precisa e minimalista. Cerchiamo di ritrascrivere le emozioni della stagione”.
E pensare che i due, conosciutisi sui banchi dell’alberghiero di Bischwiller, sono entrati nella professione meno di cinque anni fa, quali commis e poi chef de partie di un ristorante alsaziano, l’Auberge au Boeuf, dove avevano mangiato e poi si erano proposti. Paradossalmente è stata la chiusura pandemica ad accelerare i piani, inducendoli a riflettere sul proprio concetto di ristorazione e a mettere insieme i pezzi. L’apertura, favorita da un finanziamento partecipativo e da qualche aiuto, è caduta nell’ottobre 2021. Poi la fortuna ha premiato l’audacia, De-Ja.
Fonte: 20minutes.fr
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